La presa di coscienza dopo la resa

Milan Night

NEWS 1335112522 143250861 150x150 La presa di coscienza dopo la resaMi ero illuso. Sì, proprio così, illuso che il Milan potesse vincere senza esprimere un bel calcio. Ci stavo quasi per cascare. Pensavo che in Italia alla fine il bel gioco non venisse apprezzato e che spesso non pagasse: per anni abbiamo avuto la squadra che giocava bene, meglio di altre, ma alla fine a vincere non eravamo noi.

Recentemente la squadra che ha vinto di più in Italia è stata purtroppo l’Inter, ma di bel calcio se n’è visto poco. C’era organizzazione, contropiedi ficcanti, tanto fisico e quel culo che mi rendo conto esser dettato più dal modo di giocare che dalla pura casualità. Quante volte l’Inter mourinhana ha vinto all’ultimo secondo? Moltissime, buttava dentro tutte le punte che aveva e la portava a casa. Ecco, quel modo di fare non mi piaceva per niente ma alla fine pagava, anche con qualche aiuto arbitrale. Contro il Bologna con l’obbligo di vincere cosa costava ad Allegri buttare dentro Maxi Lopez e tentare il tutto per tutto? Costava coraggio, e questo allenatore, mi duole dirlo, non ne ha.

Ora che lo Scudetto è quasi definitivamente perso si possono cominciare a tirare le somme. Dopo due anni di Allegri io non so minimamente dire come gioca il Milan, eppure in alcuni periodi della stagione si era visto un calcio giocato discretamente, pressing e gol. Ora mi rendo conto che era un’illusione perché quel calcio su dieci mesi di campionato sarà durato sì e no tre (ad essere buoni) e chiaramente non continui, ma un mese qua e un mese là. Credevo che la caratteristica del Milan di Allegri fosse la concretezza: anche se si giocava male alla fine si vinceva. La realtà è un’altra: questo Milan gioca malissimo ed è pieno zeppo di ex-calciatori, e in più l’allenatore non ha portato nulla. A questo punto mi pare evidente che si vinceva perché Ibra la buttava dentro (ora è irritante, però segna sempre ed è difficile tirare la carretta da solo per tutta la stagione), Thiago Silva ci parava il culetto dietro e Boateng portava quel pressing che senza di lui è roba sconosciuta.

Poi ci sono gli infortuni ma, a differenza di come la pensano molti, per me sono un’aggravante. Se in una stagione tutti i tuoi giocatori si fanno male (tranne Ibrahimovic e Nocerino) è palese che si sia sbagliata la preparazione, ma si sente parlare solo di sfortuna. Qui entrano in campo anche le colpe societarie. Qual è stato il reparto più colpito dagli infortuni? Il centrocampo, composto da quattro over trenta (Gattuso, Van Bommel, Ambrosini e Seedorf) tre giocatori storicamente con grossi problemi fisici (Boateng, Aquilani e Flamini) più Nocerino che è arrivato solo perché si è fatto male il francese.

Capitolo società. Il tifoso del Milan che credeva di tifare per la squadra più bella del mondo con i dirigenti migliori si è dovuto ricredere. Tifare Milan era qualcosa di magico, ti faceva sentire unico, il tifoso pensava “come il Milan non c’è nessuno”. Ma questo è crollato con una semplice azione, LA CESSIONE DI KAKA’. Lì è stata la svolta, il castello di carta che aveva creato Galliani è svanito con quei 67 milioni madrileni. Fino a quel giorno noi eravamo quelli che “non vendono le proprie bandiere”, ma da quel momento la dirigenza ha perso ogni credibilità trasformandosi, o meglio mostrandosi, per quello che era: un branco di fanfaroni. Da quel periodo (in realtà cominciò tutto qualche anno prima, ma non ce ne rendevamo ancora conto) sono cominciati i rinnovi agli ex-calciatori, giustificando la mancanza di idee e innovazioni con la parola “riconoscenza”, i parametri zero e i pranzi/cene da Giannino. L’apice della vergogna si è raggiunto con le polemiche arbitrali stile Inter e le letterine alla Gazzetta da parte di Galliani. In tutto questo il proprietario non è pervenuto. Ah già, mi sto sbagliando! Ha bloccato la cessione di Pato.

Quest’estate ci sarebbe l’opportunità di una svolta, andando in scadenza Zambrotta, Nesta, Yepes, Gattuso, Ambrosini, Van Bommel, Seedorf, Flamini e Inzaghi. Si potrebbe ripartire da zero. Ma temo che non avverrà nulla se non i soliti rinnovi e l’acquisto di altri parametri zero ai quali saranno elargiti stipendi insensati.

Forse sono stato eccessivamente duro, ma volevo essere diretto e chiaro. Cosa ci rimane? La fede per i nostri colori e l’amore per il Milan. Ecco, questi non ce li toglieranno mai. Forza Magico Milan.

Rikkardius

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