La priorità di Inzaghi ora è un centrocampista di qualità: il vero regalo chiesto al Presidente

ARMERO, SECONDO VOI PUÒ ESSERE IL TERZINO SINISTRO TITOLARE?

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L’EDITORIALE

Sto leggendo l’autobiografia di Alex Ferguson dal titolo “La mia vita”. Un libro dalle tante verità, ma anche dalle sagge riflessioni. Possono aiutare a capire meglio anche il momento del Milan. Comincio con qualche dato statistico. Il Manchester United non ha vinto il campionato dalla stagione ’66-67 alla ’92-’93, quindi 26 anni senza il titolo in bacheca. L’Arsenal non alza la Coppa della Premier League dal 2004, il Liverpool addirittura soffre da 24 anni. Quindi serve un misto di razionalità e calma per giudicare questa fase della storia del Milan,che, solo tre anni fa, ha conquistato l’ultimo Scudetto e nell’estate 2012 , l’ultimo titolo, la “Supercoppa Italiana”. “I Club davvero prestigiosi sanno uscire dai momenti di difficoltà e ritornare alle vittorie.” scrive Sir Alex. Poi racconta come commentò la richiesta di un collega che gli aveva chiesto un consiglio su un nuovo incarico da allenatore: “Se fosse un buon Club, con una buona tradizione, qualche risorsa finanziaria, un Presidente che capisce di calcio, allora ce l’avrebbe fatta; se c’erano soltanto due di queste condizioni, sarebbe stata una lotta.” Mi sembra che, parlando del Milan, ci siano dunque tutte le condizioni poste da Ferguson per rivedere il club rossonero ritornare presto competitivo almeno in Italia. Quello che i tifosi soprattutto desiderano è una forte programmazione, alla base del lavoro dei dirigenti. Le ultimissime mi dicono che l’attaccante non sia più una priorità per Inzaghi. Il tecnico ha capito bene che alla sua rosa manchi soprattutto un centrocampista ricco di qualità, il vero regalo chiesto al Presidente. Le idee sono chiare dunque. Se i dirigenti centrassero gli ultimi obiettivi, ritengo che la squadra possa divertire e convincere finalmente i più critici che il Milan stia lavorando con serietà ed intelligenza. Il compito di Pippo Inzaghi non è comunque facile. Parlando di Kenny Dalglish, che dopo aver lasciato il centro dell’attacco del Livelpool, passa sulla panchina dei Reds, senza grandi risultati, Ferguson mostra di non credere molto ai profeti in patria. Inzaghi, con intelligenza e umiltà, che camminano sempre a braccetto, si è però circondato di uno staff affiatato e può riuscire a superare le prime difficoltà , le più aspre. Mi auguro infine che possa ritornare il giusto entusiasmo nell’ambiente, soprattutto perché vedere San Siro vuoto è forse più triste che soffrire per una squadra ansimante e collosa. Aggettivi, comunque, da cancellare nel vocabolario “Il Filippo Inzaghi”- edizione 2014.

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Arrivo a Milano di Diego Lopez

One di Dario Paolillo
CrozzoPizzo.it

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