…La sfida ai "supereroi" di Spalletti nel momento peggiore

02.10.2012 21:00 di Emiliano Cuppone Twitter: @ECuppone  articolo letto 261 volte

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Non pochi pensieri per il Milan alla vigilia della delicatissima sfida di Sanpietroburgo, Massimiliano Allegri prova a tenere alta la concentrazione per la partita contro i ragazzi di Spalletti, mentre Galliani e soci devono fronteggiare le difficoltà di vendita dei biglietti del derby e le voci sempre più insistenti sul futuro societario rossonero.
Fra uno stadio che si preannuncia semipieno per la partita dell’anno in campionato, le pagine di giornale che si riempiono di voci su un ribaltone in via Turati che sarebbe ormai prossimo, il diavolo si appresta ad affrontare gli uomini mascherati di Spalletti (Criscito e Lombaert giocheranno con una maschera protettiva). Fra maschere e l’incredibile Hulk (non sarà verde come il personaggio della Marvell, ma incute più o meno lo stesso timore alle difese avversarie), quella di domani sembra la sfida ad un manipolo di supereroi forgiati dal rigido clima russo. Il tutto condito da uno stato d’animo complicato per Allegri ed i suoi, ricoperti di critiche per le prestazioni di basso profilo, sfiduciati da un popolo intero e disorientati dalle tante, troppe voci che circolano da mesi intorno all’organigramma societario del Milan.
Morale e sostegno ai minimi storici, una condizione fisica da valutare sul campo ed una concentrazione che viene minata a più riprese in quest’ultimo periodo, non sembra che il diavolo viva il contesto migliore per affrontare l’avversario principe del girone di Champions League. Vero che lo Zenit non è il Barcellona, non ha lo stesso blasone, né tantomeno la stessa qualità della rosa. Altrettanto vero che gli uomini di Spalletti non hanno stupito sin qui, anzi hanno accumulato un importante ritardo in campionato. Verissimo che il morale a Sanpietroburgo non è poi così alto, soprattutto a causa dei dissidi derivati dall’ingaggio (a dir poco elevato) di Hulk e Witsel. Nonostante tutto, però, la partita di domani è di quelle complicate, da affrontare nelle migliori condizioni per provare a portare a casa un risultato che sarebbe vitale.
Il Milan vive uno dei momenti più difficili degli ultimi 25 anni, scadente nel gioco e nei risultati, ridimensionato nelle ambizioni e nella rosa, minato nelle proprie certezze (dall’organigramma societario alla posizione di Massimiliano Allegri) e costretto a vincere a tutti i costi andando oltre a tutti i problemi predetti. La situazione peggiore, nel momento peggiore, contro l’avversario peggiore del girone. Che dire? Siamo alla resa dei conti, al momento della verità, al bivio che potrà modificare l’andamento della stagione rossonera. Siamo ancora ad ottobre, ma è già tempo di finali, una vittoria domani sera nella condizione in cui versa il diavolo potrebbe rappresentare la svolta decisiva per un Milan nuovo che cerca la propria identità e prova a capire qual è il suo reale valore.

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