La tartara

Milan Night

olio oliva versato 150x150 La tartara

l’olio si versa sul sedile della cognata di Chiara

Non pretendo un dream team! Vorrei semplicemente un’Udinese di lusso. Desiderio assolutamente congruo, vista la differenza di bacino d’utenza e, conseguentemente, di fatturato. Cos’ho invece? Un mix insipido, nè carne nè pesce, un coacervo gelatinoso, avviluppato nelle spire di un’assoluta mancanza di strategia. Non possiamo permetterci i campioni e dobbiamo puntare sui giovani? Va bene. Facciamolo senza pagliacciate. Lo so che non si può vincere. Pazienza. Tanto non si vince neppure con le cariatidi sanguisughe. Spero di divertirmi con un gioco veloce e frizzante, di fare bella figura e di gettare basi per il futuro. Ma dove sono i giovani? Dove sono Nastasic, Poli, Destro? E dove sarà quella disgraziata di mia cognata Maria? Dal lavagista? Perchè dico così? E’ forse interista e juventina?

No. Non sa nemmeno se la palla è rotonda. Vuole fare la Tartara, la tapina. E’ in difficoltà con la maionese e allora  viene da me, che della maionese sono la regina. Più che Galliani del Mercato. Mi sono spiegata? Come strumenti mi bastano una ciotola e un cucchiaio di legno. Poi salgo in cattedra et voilà. Mi riesce una maionese perfetta. Non impazzisce mai, a differenza dei nostri capi. Dico :” Va bene, Maria. Te la faccio subito  qui e poi la porti via.” “ No, vieni a casa mia. Mi spieghi bene, che voglio imparare. Però non ho l’uovo. Ce l’hai tu? Meno male. Prendiamolo su. Mi manca anche il limone.” “ Ok. Io ce l’ho. Guarda che poi ci vogliono anche i capperi e il tonno per la Tartara. Li hai?” “ Ho i capperi ma non il tonno.” Saliamo, fortunatamente, sulla sua auto e la tapina mi dice “ Acc…adesso mi viene in mente che non ho neppure l’olio.” La guardo con l’espressione con cui osservavo Seedorf volteggiare per il campo, le tiro due moccoli e torno in casa a prendere l’olio. Dopo un tragitto inferiore al chilometro,’ in cui le spiego con ammirevole pacatezza che è singolare voler cucinare qualcosa, non possedendo i quattro quinti degli ingredienti, si scopre la tragedia. La bottiglia dell’olio non era chiusa bene e…. povera auto. Meno male che era la sua!

Ecco, Maria mi ricorda la nostra Società. Che squadra vuoi fare, se ti mancano i giocatori? Uovo, limone, tonno e olio sono il terzino sinistro, il centrale di difesa, quello di centrocampo e la prima punta. E sorvolo, per esempio, sul portiere.  Abbiamo preso la grande promessa Gabriel e così ora c’è solo un posto per gli extracomunitari. I nostri soloni, però, sono notoriamente dei geni e quindi devo stare zitta.  Ingredienti e fantasia sono fondamentali  sia in cucina che nel calcio. Se quelli fossero cuochi, io andrei a mangiare in un altro ristorante. Ma cambiare squadra non si può. E’ l’amore che ci frega, ragazzi! Il Paris ha speso 45 milioni per Lucas? Che se lo tenga! La stessa cifra aveva investito su Pastore. I 65 per due campioni come Thiago e Ibra non sembrano poi una gran cosa. O no? A meno che…..

Olimpiadi con luci e ombre. Schwazer esposto alla gogna come il peggiore degli assassini. Questo maledetto doping che è la febbre della vittoria, la smania di gloria, di soldi l’ha spinto nei gorghi del doping vero e schifoso. Quello che forse può creare campioni e che sicuramente distrugge le persone. Il ragazzo sta pagando duramente per quel che ha fatto ed è giusto così. I conti da saldare con la giustizia sportiva  e con la tua coscienza saranno salatissimi, Alex. Tu lo sai bene e sei disperato. Provi una vergogna infinita Ti sei giocato la carriera. L’hai rovinata con le tue stesse mani. La tua vita, però, non finisce certo qui. Sta a te, una volta superato questo tremendo periodo con l’aiuto delle persone che ti vogliono bene, scrivere altre belle pagine.

Dai, Alex. Non sei il mostro per cui tanti ti vogliono far passare. Debolezza, fragilità, meschinità sono caratteristiche insite nell’animo umano. Anche in quello di chi è specializzato nello stracciarsi le vesti, quando si tratta di giudicare gli altri. Ed è forte con i deboli e debole con i forti. In fondo a un tunnel, in cui ci si è cacciati per avidità di successo e di fama,  mettendo a rischio anche la  propria incolumità fisica, c’è sempre una luce per chi la sa vedere. Tu non possiedi la faccia tosta del delinquente incallito. Hai capito i tuoi errori. Non li ripeterai. Pagali fino in fondo e resetta. In questo momento, ragazzi, mi vengono i brividi, pensando a Pantani. Un cuore rossonero proprio come noi.  Ciao, Marco. Mi piace pensare che tu sia nel vento che agita le nostre bandiere. Purtroppo non possiamo sventolarle come vorremmo, mortificati e frustrati dagli eventi. Questa specie di Società vuol fare la Tartara con la stessa meticolosa preparazione di mia cognata. E   noi  viviamo sulla pelle il nostro triste Deserto dei Tartari. Comunque, alla faccia di tutto e di tutti, “ Forza Milan!”

Chiara

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