Laboratorio di Top Player

10.09.2012 18:00 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello  articolo letto 1272 volte

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

“I Top Player non bisogna più comprarli ma crearli”. Adriano Galliani a Forte dei Marmi ha spiegato ad un ragazzino 15enne la nuova politica del Milan, in controtendenza a ciò che veniva prodotto qualche decennio fa quando i rossoneri facevano collezione di figurine, ore i grandi campioni bisogna “crearli” a Milanello. Abolite le spese folli e la ricerca del colpo sensazionale, l’ultimo è stato quello di Ibrahimovic due estati fa, da qualche mese il club di Berlusconi ha cambiato totalmente politica. Via al nuovo modus operandi improntato sul risparmio e sulle risorse interne, rinforzo del settore giovanile e grande attenzione allo scouting. I tempi non permettono più di bussare ai grandi club e prelevare campioni o grandi promesse, la recente campagna acquisti del Milan è l’esempio più illuminante di come la società intenderà operare in futuro. Cessione dei grandi nomi, abbattimento del tetto ingaggi e ripartenza con un profilo più basso rispetto al passato. Anche ad una società facoltosa come il Milan è toccato fare i conti con la crisi e ora la soluzione lanciata da Galliani potrebbe anche risultare vincente in futuro, quando il Fair Play finanziario dovrebbe mettere un freno alle follie dei club di sceicchi e magnati.

Pensare Milanello come un laboratorio di talenti, un luongo dove scoprire giovani da far crescere nel modo giusto e lanciare al momento giusto. Un disegno a lunga gittata che non raccoglierà i frutti nell’immediato ma che in futuro potrebbe risultare come progetto pilota per i grandi club in Italia. In Europa in tanti lo hanno già fatto, il Barcellona spende ogni anno ma attinge anche dal settore giovanile. Molte squadre in Germania puntano sul vivaio per fronteggiare i costi dei cartellini e degli ingaggi. Anche al Milan l’idea di “creare” Top Player e non comprarli a peso d’oro per poi indebitarsi e avere una società costantemente in rosso, pare aver preso piede. Per ovviare a tutto ciò bisogna migliorare nello scouting, nella scelta degli osservatori che a loro volta avranno il compito di individuare i veri talenti in erba e portarli in rossonero. Invertire la rotta non sarà facile, il Milan però da 4-5 mesi ci sta già provando e i risultati di questo nuovo laboratorio di talenti dove creare Top Player arriveranno solo tra qualche anno.

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