Le nostre rivali: il Napoli

Milan Night

De Laurentiis Le nostre rivali: il NapoliLa gioia della Coppa Italia conquistata contro la Juventus s’è mitigata presto: l’ultima reincarnazione di Maradona, pagato il costo della sua clausola rescissoria, ha fatto le valigie in cerca di fortuna nella squadra dei sogni della Ville Lumiere; il Napoli è orfano di qualcosa di più di una suggestione però… Lavezzi avrà riempito pure la fantasia fertile del tifoso partenopeo, ma pure sapeva preoccupare l’avversario in campo fin quasi ad irriderlo: il pericolo numero uno non ci sarà più.

Al presidente De Laurentiis, che già dalla scorsa estate ha iniziato a dover fare i conti coi bilanci calcistici, pare continuare a sfuggire la differenza che passa tra via Rosellini, il Sunset Boulevard ed il quadrato del Madison Square Garden, si affianca un Mazzarri del tutto nuovo: ponderato, ragionevole, così schiscio da apparire intelligente come uomo prima che come allenatore navigato.

A Dimaro si prova il 3.5.1.1., il tecnico toscano ha capito l’antifona da prima di subito: guai a prendere Pandev come un Lavezzi in tono minore… E’ proprio un’altra storia il macedone, e, a ragion veduta, il tecnico infoltisce il reparto che più ha sofferto una certa mancanza di fisicità lo scorso anno, il centrocampo.

Tante le scommesse: quella di Vargas che sta strabiliando dopo un impatto negativo con la Serie A; quella di Insigne che, con la dote Zeman alle spalle, se dovesse far flop, potrebbe rappresentare una bomba ad orologeria sotto la panchina di Mister Walter Mazzarri.

A poche ore dalla sfida di Pechino per la Supercoppa, il dubbio più grande è stato risolto: “Sarà Inler il nostro organizzatore di gioco”, dichiara l’allenatore azzurro; mossa da condividere perché la balbuzie che spesso ha impastato il gioco dei partenopei nella stagione scorsa la si poteva riferire proprio ad un’ambiguità circa questo aspetto: troppe volte Gargano ha “svolto i compiti” al posto allo svizzero, svolgendo quelle competenze di gioco per cui era stato acquistato il “leonino” compagno.

Mazzarri tranquillo Le nostre rivali: il NapoliSe Inler sarà determinante per aumentare la dose di geometrie, l’acquisto Behrami pare azzeccatissimo; le caratteristiche dei centrocampisti come Hamsik, come Dzemaili e lo stesso Gargano, andranno ancora di più assecondate in assenza di un giocatore come Lavezzi, capace di tener palla, portare la squadra sopra e dialogare… non “solo” di saltare l‘uomo a campo aperto.

La vocazione contro-piedistica del Napoli sarà ancora più accentuata? Difficile pensare ad un Napoli guardingo al S. Paolo, se non contro squadre di predominio territoriale e di palleggio, ma, di certo, a guardare il modulo proposto -sia esso una variante o una base-, viene da pensare che quella azzurra sarà una squadra dai due volti: uno casalingo dove, sfruttando il fattore campo, dovrà costruire le fondamenta per il suo piazzamento europeo; l’altro… da trasferta chiuso, a tal punto da apparire rinunciatario quando la luna di Cavani e Hamsik sarà storta.

L’Europa League, dopo l‘exploit di Champions, un buonissimo palcoscenico dove misurare le proprie potenzialità, le proprie reazioni fisiche e nervose nell’affrontare una competizione “anomala” nel calendario quanto potenzialmente sorprendente negli avversari.

Il Napoli appare sulla carta un’avversaria in meno per chi alla fine potrà contendersi lo scudetto sul campo: non credo che sarà così, perché, se la squadra azzurra appare distaccata per qualità ed organico da altre squadre come la Juventus, l’Inter ed il Milan “del 31 agosto”, non cederà certo alla leggera il passo alle grandi storiche del nostro calcio.

Va in scena la prima del Napoli in terra cinese: certi che pure là, in quella terra lontana, ricca di storia e fascino, la passione dei tifosi azzurri contagerà gli sportivi locali, una sconfitta sarebbe assorbita senza traumi dalla piazza ma, una falsa partenza potrebbe risvegliare quella passione che, se tradita, fa terra bruciata attorno a sé come la lava di un Vesuvio col quale è sempre meglio non stare a scherzare troppo.

Anfry

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