LE PARTITE EPICHE – Milan Ajax 3-2: una qualificazione indimenticabile

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Una qualificazione nel segno di SuperPippo

L’estate 2003 sarà ricordata come una delle più torride che l’umanità ricordi, ma ci fu una partita che scaldò ancora di più il cuore dei milioni di tifosi rossoneri sparsi per il mondo. Il 23 aprile il Milan affronta l’Ajax nel ritorno dei quarti di finale di Champions League.
La squadra di Ancelotti è chiamata al primo vero punto di svolta della stagione; una stagione fino a quel momento buona, con un terzo posto difeso strenuamente in campionato e due ottimi gironi di Coppa, ma non ancora sufficiente per portare il Milan ai livelli che gli spettano, dopo varie stagioni di vacche magre (fatta eccezione per l’esaltante ma isolato scudetto del ’99).
L’occasione sembra ottima, di quelle da sfruttare: la rosa rossonera infatti, si è rinforzata parecchio nel mercato estivo, acquistando due pilastri come Nesta e Seedorf e un attaccante molto duttile come Jon Dahl Tomasson; inoltre Ancelotti ha potuto contare su un Dida molto più maturo rispetto a quello visto a Leeds due anni prima e su un Pippo Inzaghi in stato di grazia (segnerà ben 30 gol in stagione di cui 12 in Champions). I giocatori hanno quindi assimilato ancora meglio gli schemi del Carletto dando vita a una squadra che nel girone di andata del campionato ha insidiato la Juve nelle posizioni di vertice. L’obiettivo principale della società è però la Champions: partito dai preliminari, il Milan ha subito dimostrato la propria forza nei due gironi di qualificazione, conclusi entrambi al primo posto dopo aver battuto squadre di prima classe come Bayern Monaco e i campioni in carica del Real Madrid.
Secondo la vecchia formula della Champions si passa direttamente ai quarti, dove il Milan affronterà l’Ajax di un giovane Ibrahimovic. La gara d’andata ad Amsterdam termina con uno scialbo 0-0 privo di emozioni.
Al ritorno San Siro è una bolgia: 80000 milanisti sono pronti a sostenere la squadra per una semifinale che il popolo rossonero attende ormai da 8 anni. La formazione iniziale non è delle migliori: Gattuso è squalificato mentre Pirlo, Seedorf e Serginho sono indisponibili; al loro posto Ancelotti schiera Simic terzino sinistro e Brocchi e Kaladze a centrocampo; per il resto la formazione è quella di base con la coppia d’attacco, Inzaghi e Shevchenko, quanto mai ispirata.
Il Milan comincia subito all’attacco alla disperata ricerca del gol del vantaggio. E ci va molto vicino quando, dopo un confuso batti e ribatti in area, la palla capita tra i piedi di Brocchi che dal limite lascia partire un tiro teso, rasoterra che, deviato da un difensore olandese, prende una traiettoria imprevista che Lobont riesce a salvare sulla linea con un poderoso riflesso (ancora non si è capito se la palla entrò o no). E’ solo il preludio del gol, che arriva poco più tardi quando Sheva, dopo una bella azione sulla fascia destra, imbecca, con un preciso cross, SuperPippo che alla sua maniera mette dentro il pallone con un colpo di testa schiacciato. Dopo il vantaggio il Milan non si ferma e cerca a più riprese di mettere al sicuro il risultato, ma Lobont è ancora prodigioso. L’Ajax sembra aver accusato il colpo e la sua reazione è poco incisiva. Il primo tempo termina quindi con il risultato di 1-0 per i padroni di casa.
Nella ripresa gli ospiti entrano in campo con un piglio decisamente più aggressivo e nei primi minuti impensieriscono più volte l’attento Dida, che però non può nulla quando la difesa rossonera si dimentica completamente di Litmanen che tutto solo, dopo una travolgente incursione di Ibrahimovic, segna il gol del momentaneo pareggio. Ma i nostri ragazzi non si perdono d’animo e dopo soli 2 minuti si riportano in vantaggio: Inzaghi controlla perfettamente la palla, parte dai 20 metri, salta due difensori con un agile movimento ad aggirarli e anticipa l’uscita del portiere mettendo in mezzo un pallone che Sheva, a porta vuota, appoggia comodamente in rete. Che sia la volta buona? L’Ajax non la pensa così, e dopo un quarto d’ora giocato ad alti ritmi da entrambe le parti, su un apparentemente innocuo cross dalla sinistra, ancora Ibrahimovic è bravo a fare la sponda di testa al compagno d’attacco Pienaar, che su un’ennesima dormita della difesa, fa in tempo a ciccare il pallone, rialzarsi e battere Dida dal limite dell’area piccola. E’ di nuovo parità, ma questa volta mancano solo 10 minuti e il Milan ha già esaurito molte delle sue forze. Ormai gli schemi sono saltati, le tattiche hanno lasciato il posto alla forza della disperazione e i rossoneri si buttano in avanti col cuore. Ancelotti butta nella mischia Rivaldo e Tomasson al posto di Kaladze e Simic. A cinque minuti dalla fine Shevchenko, solo davanti al portiere, ha sui piedi la palla del possibile sorpasso ma Lobont lo strega e mette in calcio d’angolo. Sembra ormai finita, i primi due minuti di recupero sui tre ordinati dall’arbitro sembrano passare velocissimi, poi la palla arriva a Maldini, il capitano, la razionalità e la sicurezza, che da metàcampo lancia la sfera in avanti dove trova non a caso la testa di Ambrosini che stacca come solo lui sa fare e indirizza una parabola giottesca che trova alla perfezione il taglio di Inzaghi in area, la palla è a mezza altezza e allora Pippo opta per un pallonetto che beffa il portiere e viene appoggiato in rete da Tomasson. Il tutto avviene in pochi istanti, ma per tutti coloro che li hanno vissuti, quegli attimi sono parsi un’eternità. E’ il tripudio, il delirio! Inzaghi non sa neanche come esultare talmente è ebbro di gioia e viene sommerso dai compagni.
Nessuno sente il triplice fischio dell’arbitro, ma il Milan è finalmente in semifinale, dove affronterà l’Inter nel derby più importante di sempre.

TABELLINO
Quarti di finale (ritorno)
Martedì 23 aprile 2003
San Siro, Milano
Spettatori: 76.000

Gol: 30′ Inzaghi, 63′ Litmanen, 65′ Shevchenko, 78′ Pienaar, 93′ Tomasson

Milan: Dida, Simic (85′ Tomasson), Nesta, Maldini, Costacurta, Brocchi, Ambrosini, Kaladze (80′ Rivaldo), Rui Costa (85′ Redondo), Shevchenko, Inzaghi. All.: Ancelotti

Ajax: Lobont, Trabelsi, Pasanen, Chivu, Van Damme (46′ Litmanen) Yakubu, Sneijder, O’Brian, Pienaar (84′ De Jong), Ibrahimovic, Van der Meyde (89′ Bergdolmo). All.: Koeman

Arbitro: Mejuto Gonzalez

Ammoniti: Ambrosini, Costacurta, Pasanen

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