L’EDDIEtoriale – Reja parla di “Doppiopesismo”…ed ha ragione!

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Il mister laziale si sfoga duramente al termine del match contro i bianconeri


Se non fossi sicuro di essere nel 2012, leggendo le parole di Reja penserei che una macchina del tempo mi abbia teletrasportato al pre-farsopoli, negli anni ’90, quando i bianconeri dettavano legge ed in campo vigeva la regola del 12mo uomo, rigorosamente pro-Juve. Rivedendo Juventus-Lazio stamane, a mente lucida, nonchè fredda,svuotata  dalla tensione (più che altro rassegnata al secondo posto), ho voluto porre la mia attenzione sugli episodi dubbi, o quantomeno discutibili, arrivando alla conclusione che non sia da piangina considerare l’operato di D’Amato (arbitro recidivo) gravemente mediocre, per non dire sospetto. In particolare il metro di giudizio usato per valutare gli interventi fallosi, con annessi cartellini, è stato unilaterale, arrivando perfino a buttar fuori l’appena entrato Kozak nonchè il mister Reja, persona non certo famosa per amare le sceneggiate.

Il friulano è un uomo tutto d’un pezzo, bada al sodo ed è riuscito, nonostante sia quanto di più lontano da una piazza di burini come quella romana, a farsi amare nella capitale. Solitamente non commenta gli episodi arbitrali, ma evidentemente ieri ha notato qualcosa di diverso rispetto al solito, sentendo puzza di bruciato, così ha voluto sfogarsi:

La punizione da cui nasce il goal di Del Piero è stata fischiata per un fallo di mano di Ledesma molto ravvicinato: si poteva non fischiare. E poi sull’angolo alla fine della partita non ho capito cosa abbia fischiato l’arbitro, quando succedono queste cose ti vengono dei dubbi

“Meritavano di tornare a casa almeno con un pareggio per lo spirito di sacrificio,per come abbiamo interpretato la partita. Peccato per quella rete a pochi minuti dalla fine, potevamo stare più attenti e concentrati e magari portavamo a casa il risultato. Per come stavamo giocando, se la Juve non avesse segnato su punizione, non avrebbe vinto. Ne sono convinto”

Entrambe le espulsioni non le ho capite. Per quanto riguarda la mia ho solo fatto un applauso, non ho offeso nè criticato nessuno. Non capisco perchè l’arbitro mi abbia cacciato. Conte si è agitato di continuo, dall’inizio alla fine della partita, io invece ogni volta che mi avvicinavo alla linea venivo fermato dal quarto uomo

Quanto a Kozak, non ha fatto fallo, semmai l’ha subito, non capisco perchè l’arbitro lo abbia cacciato. E’ vero che mancavano pochi minuti alla fine, però vedere un proprio giocatore cacciato non fa mai piacere, anche perchè adesso sarà pure squalificato

Da sportivo, prima che da milanista, anche perchè nessuno al mondo potrà mai accusarmi di essere pro-Lazio (tifoseria che detesto) , mi sento di sottoscrivere ogni riga dell’intervento di Reja. Ieri la differenza tra una vittoria ed una sconfitta è stata decisa dagli episodi. La Juve ha dominato per lunghi tratti, certamente, Marchetti è stato autore di una prova eccellente, ma si sa come va nel calcio quando il pallone non ne vuole sapere di entrare.. semplicemente: non entra! Salvo non ci sia chi si adoperi per far sbilanciare l’ago della bilancia, favorendo palesemente un 11 (già avvantaggiato dalle assenze altrui, nonchè dal giocare in casa). A quel punto,sfortuna o meno,destino avverso o meno, prima o poi, daje e daje (come direbbero a Roma), arriva un episodio chiave. In questo caso la “favoletta” del capitano che solo fino a poche settimane fa non meritava neanche la panchina, mentre ora è il jolly fondamentale dell’ingranaggio e realizza quello che i media hanno già deciso (a 6 giornate dalla fine) esser il goal scudetto.

Io non ci sto, e con me non dovrebbero starci tutti coloro che vorrebbero un campionato vinto dal migliore in campo, dove non ci siano “risarcimenti” per quanto accaduto in passato, meno che mai nei confronti di chi ruba da una vita e dovrebbe togliere dall’albo ben più di 2 scudetti. Sembra però le fanfare siano già pronte, la terza stella già cucita, questo tricolore deve andare a Torino costi quel che costi. Noi ci abbiamo messo del nostro (infortuni,partite buttate via, mancanza di priorità da parte del mister nello scegliere di salvaguardare i titolari in vista di impegni decisivi), ma quando si arriva al rush finale anche solo 1 punto può fare la differenza e se te ne mancano 2 (scontro diretto vinto a Milano con goal fantasma di Muntari,senza contare altre partite “sospette”) allora cambia la vita. Non resta che sperare che da qui alla fine facciano un passo falso, o meglio che consentano loro di farlo. Noi possiamo solo vincere le partite, tutte le partite, il tricolore lo avremo sul petto fino all’ultima della stagione in corso, la prossima chissà…

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