L’EDITORIALE DI MILAN PASSION – Thiago Silva sì, Thiago Silva no: tra “ridimensionamento” e aumenti

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Tra una richiesta di aumento ed una possibile cessione: un film già visto?

Con la richiesta di aumento di stipendio formulata dal suo procuratore Paulo Tonietto, è tornato in voga il tormentone-Thiago Silva in casa Milan.
Il difensore centrale brasiliano ha chiesto un aumento di stipendio dai 4 milioni di euro attuali a 7.5 milioni (circa l’87.5% in più praticamente), visto il mancato trasferimento al Paris Saint-Germain di Leonardo ed Ancelotti che avrebbe potuto fargli guadagnare più o meno lo stesso stipendio richiesto.
Galliani, che aveva annunciato un ritocco alla riconferma di Thiago, adesso dovrà pensarci: un considerevole aumento, di questi tempi, può significare molto, visto che il Milan sta operando una importante campagna di abbattimento costi.
Il giocatore ha più volte dichiarato di voler restare a Milano per diventare una bandiera rossonera sulle orme di Franco Baresi e Paolo Maldini, ma a questo punto sorge una domanda: a cosa serve chiedere un aumento del genere?
Se vuole restare a vita può farlo senza problemi, possiamo capire un ritocco dell’ingaggio fino a 5 milioni, ma chiederne 7.5, in un periodo di crisi e di difficoltà per la società che senso ha?
Sembra un film già visto ai tifosi rossoneri: nel Gennaio 2009 salta il trasferimento di Kakà al Manchester City (per una cifra record di oltre 100 milioni di euro) ed il giocatore resta in rossonero, ottenendo un aumento di stipendio, l’ennesimo, nelle ultime due stagioni, con il padre-procuratore, Bosco Leite, sempre in via Turati a chiedere un aumento.
Risultato? Cessione a Giugno al Real Madrid (club più gradito al giocatore) che ottiene uno stipendio elevatissimo con le Merengues che tutt’ora lo tiene prigioniero in Spagna: circa 11 milioni di euro a stagione.
Per Thiago Silva a questo punto parecchi tifosi rossoneri pensano ad un film già visto: tira e molla col PSG con il Barcellona in agguato?
Anche perchè il giocatore aveva espresso il suo gradimento per i blaugrana, proprio come fece Kakà per il Real Madrid: PSG condannato a fare la “fine” del Manchester City, pieno di soldi e senza appeal europeo allora?
La strada che porta ad una possibile cessione di Thiago Silva allora torna ad essere percorribile: un’importante offerta dei francesi, in caso di mancato accordo tra i rossoneri ed il brasiliano sul “ritocco” chiesto, potrebbe far vacillare nuovamente i rossoneri che avevano resistito al primo assalto parigino.
Si vocifera che i dirigenti rossoneri abbiano cenato con il procuratore di Matiàs Silvestre, difensore centrale del Palermo attualmente conteso tra Milan ed Inter: un ulteriore indizio della volontà di non cedere a “ricatti” (passatemi il termine) da parte dell’entourage di Thiago Silva?
La cessione di Thiago Silva potrebbe far pensare ad un “ridimensionamento” in casa Milan ma ne siamo davvero sicuri?
L’unica cosa certa è che nel calcio odierno non ci sono più bandiere: evitiamo paragoni offensivi con quelle del passato almeno, grazie.

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