Legge di Murphy ed exploitation

Canale Milan

di Ezio Azzollini

Ci metti cinque minuti per capire che è una serata in cui niente va come deve andare, incastonata in una stagione in cui niente è andato come doveva andare. A Trieste, Vucinic ha già segnato. Alla fine, anche il derby perso, nella giornata degli appelli definitivi. Proprio quella della stracittadina, che andava aleggiando già da un mesetto, e che la papera di Buffon mercoledì è servita solo a sancire. Derby e scudetto persi insieme: tutto quello che poteva andar storto va storto, per la gioia di Murphy, e a restar serene sono solo le suore. Bianconere anche loro.

Anche ieri, due infortuni, con cambi nel primo tempo. Come andiamo ripetendo da settimane, i patiboli non ci piacciono, ma qualcuno dovrà pagare, nello staff sanitario e atletico dell’ AC Milan. Fossimo in un film d’exploitation americano, comparirebbe in maiuscolo rosso la scritta Fired! Su bel più d’un volto, in primo piano.

La brutta novità, ieri, è che anche i giocatori, finora non toccati da capi d’imputazione, finiscono tra i colpevoli. Nella giornata in cui perdi uno scudetto contro un avversario sesquipedalmente inferiore sul piano tecnico, ti consenti il lusso di beccarne quattro in un derby da una squadra 25 punti sotto di te. Sarebbe stato bello e consolante chiudere il pezzo con una frase del tipo “iniziano a strombazzare i clacson tra Trieste e Torino, quando qui si salva solo l’impegno”. Sarebbe stato consolante appunto. Ma niente, proprio niente, va come deve andare.

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