L’Europa chiama…Milan rispondi!

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MILAN-CESENA: IL MIGLIORE IN CAMPO

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I rossoneri affrontano il Viktoria Plzen a San Siro e cercano la prima fondamentale vittoria nel girone per non complicare il cammino in Europa.
28.09.2011 01:09 di Davide Bin   articolo letto 69 volte

© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

Dopo il prestigioso pareggio a Barcellona in casa dei campioni d’Europa in carica, il Milan riprende la sua avventura in Champions League e ospita i campioni della Repubblica Ceca con un solo obbiettivo: vincere, perchè paradossalmente questa sfida vale più di quella del Nou Camp, visto che nel girone passano le prime due, quindi non conta tanto ciò che si fa contro il Barcellona, ma bisogna fare la corsa su Viktoria Plzen e Bate Borisov, per mettere al sicuro al più presto la qualificazione e poi eventualmente giocarsi a cuor leggero e senza patemi d’animo il primo posto nel girone contro i blaugrana; il calendario prevede due sfide in casa proprio contro i due avversari teoricamente più deboli del girone, con l’occasione di chiudere l’andata a sette punti, ma siccome la prudenza insegna ad affrontare un impegno per volta, concentriamoci solo sulla sfida, teoricamente semplice ma in realtà insidiosa, che ci attende fra poche ore. Allegri recupera Antonini, Bonera e, soprattutto, Zlatan Ibrahimovic, quindi può tirare un sospiro di sollievo perchè riuscirà a schierare due punte senza dover mandare allo sbaraglio un giovanotto come Ganz (figlio di Maurizio campione d’Italia con la maglia rossonera nel 1999). Sicuramente la convocazione e l’impiego di Ibra sono stati valutati e ponderati con la massima attenzione, sperando di non aver affrettato troppo il recupero, visto che eventuali ricadute sono più gravi del primo infortunio e, soprattutto, perchè fra pochi giorni c’è in programma la trasferta a Torino contro la Juve e certamente la presenza dello svedese è necessaria in una partita tanto importante e sentita. Intanto, però, c’è da pensare all’Europa, anche se la partita non ha il fascino delle grandi sfide europee ed è facile immaginare che San Siro non offrirà l’atmosfera della grandi occasioni; oltretutto siamo alla terza partita casalinga in otto giorni e nelle due precedenti lo stadio era desolatamente mezzo vuoto; per fortuna il sostegno della Curva Sud non è mancato ed è stato molto utile alla squadra nei momenti di difficoltà e per rincuorare chi aveva commesso errori (ad esempio Abbiati nella partita contro l’Udinese); il pubblico dovrebbe essere il 12° uomo anche e soprattutto nei momenti delicati ma, curva a parte, molti tifosi rossoneri hanno dimenticato questo aspetto: spalti vuoti, fischi nei momenti difficili, poco incitamento alla squadra e ciò non va bene, soprattutto ora che il Milan è in un momento particolare, la squadra è decimata dagli infortuni ma non si può permettere di perdere punti nè in campionato nè in coppa, perchè gli impegni sono già decisivi. In altri tempi una sfida contro il Viktoria Plzen non avrebbe certo fatto tremare i polsi all’ambiente rossonero, ma a parte il fatto che di impegni facili nel calcio moderno ce ne sono davvero pochi (chiedete al Manchester United che si è salvato per il rotto della cuffia in casa contro il Basilea), bisogna anche tenere in debito conto il fatto che senza molti dei protagonisti del 18° scudetto, la squadra non può essere la stessa, il rendimento ne risente e il gioco non è fluido ed efficace come nella scorsa stagione. Inoltre i tanti infortuni costringono Allegri a schierare sempre la stessa formazione anche se si gioca ogni tre giorni e, siccome la condizione fisica non è ancora ottimale, anche questo è un elemento da tenere in conto quando si valuta la prestazione dei rossoneri. Insomma, in questo periodo bisogna stringere i denti, provare a vincere nonostante l’emergenza e resistere fino al momento della sosta, dopo la quale dovrebbero esserci tanti rientri e la formazione potrebbe tornare quella titolare o quasi. Nel frattempo accontentiamoci del ritorno di Ibrahimovic dopo due settimane e non è poco, perchè lo svedese è decisivo, non solo per i gol e gli assist, ma perchè è l’unico che dà profondità al gioco, l’unico che consente di affidarsi ai lanci lunghi in caso di necessità, perchè protegge il pallone, fa salire la squadra e favorisce gli inserimenti dei compagni con il gioco di sponda. La sua presenza è fondamentale, anche se comprensibilmente sarà a mezzo servizio e non dovrebbe (il condizionale è d’obbligo cononscendo la sua voglia di giocare) restare in campo tutti i novanta minuti, sperando che l’andamento della partita consenta di farlo riposare a risultato eventualmente acquisito. Qualcuno potrebbe pensare alla classica partita facile e scontata, ma non è così e a ricordarcelo ci pensa addirittura l’arbitro, che è lo stesso di Milan-Zurigo, un’altra sfida che sembrava semplice e che, invece, finì con la clamorosa vittoria degli svizzeri a San Siro che complicò il cammino nel girone (anche se poi la qualificazione arrivò proprio nella partita di ritorno, l’ultima del girone). Gli scaramantici staranno già facendo gli scongiuri, ma l’importante è che la squadra abbia il giusto approccio alla partita e la mentalità vincente, consapevole del fatto che si tratta di una sfida insidiosa ma molto importante. Allegri non ha molti dubbi di formazione proprio perchè la rosa è ridotta al lumicino: deve decidere se schierare Antonini o Taiwo a sinistra in difesa e chi mettere dietro le punte fra Aquilani ed Emanuelson; per il resto tutto deciso, nella speranza che la musichetta della Champions dia le giuste motivazioni ai più esperti, come Seedorf, Van Bommel o Nesta, che hanno combattuto tante battaglie in Europa e devono trascinare la squadra anche e soprattutto in queste partite in cui c’è il rischio di pericolosi cali di tensione, soprattutto se qualcuno dovesse già pensare al big match di Torino. L’Europa chiama e il Milan deve rispondere presente, perchè la Champions è il suo torneo preferito e, soprattutto, c’è un certo Ibrahimovic che non ha mai alzato in carriera la coppa “dalle grandi orecchie” e vorrebbe farlo al più presto e questa è una motivazione in più per far bene contro qualunque avversario, perchè ogni singola sfida è importante se si vuole arrivare fino a Monaco.

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