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MILANO.
La nostra Nazionale, disegnata da Cesare Prandelli, pare ispirarsi negli aspetti fondamentali al modello che ha reso vincente la squadra di Conte quest’anno a livello nazionale: a cominciare dal modulo di riferimento che dovrebbe essere il 3-5-2 [visti anche i recenti tentativi falliti nei test pre-europeo], la prevalenza del gruppo sui singoli e la forte presenza di giocatori bianconeri convocati.
La vigilia del torneo è stata da molti assimilata a quella del mondiale 2006, quando in Italia imperversava lo scandalo di Calciopoli: a nostro avviso esiste una profonda differenza tra la situazione vissuta 6 anni fa dai nostri giocatori e quella attuale. L’inchiesta di allora era di carattere eminentemente sportivo; imputate erano le società. Oggi invece lo scandalo è di competenza della giustizia ordinaria e abbraccia i giocatori in prima persona. Ne deriva che in questo caso a rischiare conseguenze anche gravi [fino alla reclusione] sono gli stessi calciatori, i quali di sicuro risentiranno molto di più delle vicende giudiziarie in corso nel nostro paese.
Ne deriva una pressione psicologica molto maggiore, contando anche il fatto che il giocatore più rappresentativo della Nazionale, cioè Gianluigi Buffon, il quale avrà anche il rango di capitano, è direttamente coinvolto nello scandalo, e sulla propria testa rischiano di profilarsi scenari inquietanti. Considerazioni, queste, che fanno capire come il lavoro di Cesare Prandelli sia delicatissimo e non possa limitarsi ad una preparazione tecnico-tattica. La Nazionale sembra quindi vivere un momento delicato dal punto di vista psicologico che complica molto la preparazione di un torneo di alto livello com’è un Europeo di calcio.
NAZIONALE ITALIANA
PUNTI DI FORZA: Come dicevamo, lo zoccolo duro di questa nazionale è costituito da giocatori bianconeri. La cosa può essere vantaggiosa, dal momento che molti elementi giocano insieme per tutto l’arco dell’anno e si conoscono quindi meglio. Da condividere anche la scelta del modulo, se questo sarà come sembra il 3-5-2: I giocatori della Juve sono abituati ad usarlo, e anche molti altri interpreti provengono da squadre che lo adottano [L’esempio è quello di Maggio: anche al Napoli il 3-5-2 è infatti lo schema di riferimento], o si presentano con caratteristiche adatte a interpretarlo al meglio [il nostro Ignazio Abate, ad esempio, incarna alla perfezione l’esterno di centrocampo con grandi doti sia in fase di spinta che di copertura richiesto dal modulo].
PUNTO DEBOLE: L’impressione è che il gruppo manchi di un vero e proprio trascinatore. Buffon, come detto, potrebbe essere turbato dalle vicende personali, da verificare se Pirlo, reduce da una stagione lunghissima con la Juventus disponga delle energie necessarie per disputare un europeo al 100%. L’Italia nel complesso si presenta dunque come un buon collettivo, ma è carente dal punto di vista delle individualità.
LA CHIAVE: L’ultimo problema potrebbe essere risolto da due giocatori nella rosa azzurra: Mario Balotelli e Antonio Cassano. I due tecnicamente sono giocatori in grado di cambiare il volto di una squadra, ma su di loro residuano forti perplessità. Balotelli è un giocatore il cui profilo caratteriale è sempre indecifrabile, mentre Cassano, che sembra giunto ad una definitiva maturità sotto questo profilo, è reduce da una stagione in cui è stato costretto a giocare poco per colpa dei problemi cardiaci patiti. L’impressione è che le loro prestazioni potranno decretare, in positivo o in negativo, quanto lungo potrà essere il cammino azzurro ad Euro 2012
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L’Italia: ispirata al modello-juve, manca un vero leader