© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
Per sei mesi nella passata stagione Maxi Lopez ha vestito la maglia del Milan, cullando il sogno di essere confermato in rossonero dopo quanto di buono fatto vedere al Catania. Oggi, però, il bomber argentino è a Genova sponda Samp dove, sotto la guida di Ciro Ferrara, sta dimostrando di essere uno degli attaccanti più affidabili della Serie A. “Cosa penso del difficile momento del Milan? – commenta in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com -. Beh, credo sia chiaro che la squadra stia pagando gli addii dei tanti giocatori di qualità che la scorsa estate hanno lasciato il club. Dopo la partenza di quindici giocatori fra cessioni e scadenze contrattuali è normale che il gruppo subisca un calo. Anche se acquisti lo stesso numero di calciatori serve comunque un periodo di ambientamento”.
Non crede dunque che le colpe del complicato inizio di stagione debbano ricadere su Allegri…
“Penso che le responsabilità debbano essere divise fra varie componenti del club, ma è normale che il primo a pagare quando le cose non vanno bene sia il tecnico. Questo anche se in campo ci vanno i calciatori”.
Fra i tanti big che hanno lasciato Milanello quale pensa che sia stata la partenza più pesante da sopportare?
“Sono due. Una importante sul piano del peso nello spogliatoio e un’altra per la qualità che sapeva regalare in campo. Sto parlando di Gattuso che era senza dubbio il giocatore più rappresentativo e di Ibrahimovic il vero uomo gol del Milan”.
Per Gattuso nelle ultime ore si è parlato addirittura di un clamoroso ritorno in veste di allenatore, proprio al posto di Allegri.
“Non so dire quali potrebbero essere i suoi risultati da tecnico. Bisognerebbe essere nella sua testa, anche se l’ultima volta che ci siamo sentiti mi ha confessato che avrebbe voluto giocare ancora per due anni”.
Il centrocampista calabrese, così come altri giocatori che hanno lasciato il Milan, hanno fatto dichiarazioni piuttosto pesanti su Allegri. Cosa ne pensa?
“Sono situazioni figlie di esperienze personali. Ogni calciatore vive certe situazioni in modo personale. Personalmente posso solo dire che quando c’ero io lo spogliatoio è sempre stato unito nonostante i tanti contratti in scadenza”.
Pensa che sarebbe andata diversamente se il Milan avesse vinto lo Scudetto nella passata stagione?
“A volte certi processi di cambiamento esulano dai risultati del campo. Ad esempio, per quanto riguarda la cessione di Thiago Silva non credo che sarebbe stato possibile dire di no ad un’offerta come quella del PSG. Questa purtroppo è la realtà del calcio italiano”.
C’è chi parla anche di un Milan in vendita.
“E’ da tanto tempo che si sentono circolare questo tipo di voci, con ingressi in società di russi o arabi, ma alla fine la famiglia Berlusconi è sempre rimasta al comando e per fortuna del Milan non credo che se ne andranno. Visto soprattutto quello che hanno dato nel corso degli anni”.
Da calciatore che ha indossato la casacca rossonera, quanto pesa vestire quei colori?
“Una volta che arriva in un club come il Milan devi essere consapevole di dover dare sempre il 100%. L’impegno deve essere al massimi livello. Nel Milan ci sono grandi giocatori e sono sicuro che verranno fuori da questo momento complicato. Spero per loro che tutto si risolva velocemente”.