Mazzarri, il rischio Lippi e il rischio Mancini. Matri, che trattamento! Conte, Lippi e il tifo contro: atteggiamenti diversi. Ma Montolivo non era un giocatore "controverso"?

Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

10.11.2012 00:00 di Mauro Suma Ā articolo letto 2041 volte

Ā© foto di Studio Buzzi

Se al tuo spogliatoio arriva la sensazione, diversi mesi prima della fine della stagione, che tu non sarai piĆ¹ lā€™allenatore della prossima stagione, ilĀ  rischio ĆØ dietro lā€™angolo. Non sarai tu a fare la squadra del prossimo anno, mi risparmio in vista del prossimo allenatore. Eā€™ inevitabile, la tensione cala e il clima giusto dentro lo spogliatoio va a farsi benedire. Il primo a sperimentarlo, in tempi moderni, fu Marcello Lippi. Nel calcio che trita tutto un minuto dopo lā€™altro, il petto del Marcello era pieno di medaglie: Scudetto nel 1995, nel 1997 e nel 1998, Champions League e Intercontinentale nel 1996. Poteva vivere di rendita presso la societĆ  e aveva grande carisma dentro lo spogliatoio. Arriva invece la stagione 1998-1999 e i risultati sono a singhiozzo. La Juventus non rulla gli avversari e allā€™inizio del 1999 Lippi rende noto pubblicamente che non sarebbe rimasto a Torino per il campionato successivo. La squadra molla di testa e dopo un Juventus-Parma 1-4, le sue dimissioni vennero prontamente accolte dal Club bianconero. Cosa che rischiĆ² di incrinare anche lā€™accordo che Lippi aveva con il presidente Moratti per lā€™estate 1999. A proposito di Inter, la vicenda di Roberto Mancini ĆØ storia di ieri mattina rispetto a quella di Lippi. Dopo lā€™eliminazione con il Liverpool in Champions League, Marzo 2008, il Mancio fa la stessa affermazione di nove anni prima di Lippi. Le prossime partite di questa stagione saranno le ultime da parte mia su questa panchina. Apriti cielo, Moratti ĆØ sul punto di rifare la stessa scelta della Juventus del 1999, troncare subito perchĆ© dichiarare che ĆØ finita vuol dire che ĆØ giĆ  finita. Alla fine Mancini rimane, ma rischia di perdere uno Scudetto giĆ  stravinto. La certezza aritmetica arriva solo allā€™ultima giornata. Tutto questo ci porta inevitabilmente a Walter Mazzarri. La striscia negativa di risultati da parte del Napoli ĆØ arrivata dopo la dichiarazione sul suo futuro. Questo ĆØ lā€™ultimo anno, ĆØ stata la frase fatale del tecnico toscano e il Napoli ha iniziato a implodere. Che cosa accade con queste frasi? Che gli scontenti sono ancora piĆ¹ scontenti, che i titolari cercano piĆ¹ di capire chi sarĆ  il nuovo tecnico piĆ¹ che dare tutto a chi ha giĆ  annunciato la propria partenza e cosƬ via. Non solo: con il tecnico in carica e con pieni poteri, gli scontenti vengono isolati e ammorbiditi. Con lā€™annuncio dellā€™addio, invece, i mugugni di spogliatoio trovano terreno fertile. Se Mazzarri ha fatto quellā€™accenno per suoi e sacrosanti motivi psicologici o di salute, nessuno puĆ² permettersi di entrare in quella sfera che ĆØ sua e soltanto sua e va rispettata. Se invece mister Mazzarri ha voluto guardiolare, beh allora ha fatto una mossa azzardata e impropria.

Ma che ha fatto il povero Matri? Prima scompare dai radar e poi quando riappare, come contro il Nordsjaelland, ĆØ cosƬ sotto un treno da non riuscire a buttarla dentro pur godendo della solidarietĆ  e dellā€™appoggio, in campo lo si ĆØ visto bene, di tutta la squadra. Giocatore da 15 gol conclamati a stagione, punta dai gol pesanti, attaccante di corsa e di lavoro, Matri aveva portato tanti punti-chiave alla Juventus nella scorsa stagione e aveva fatto bene anche in estate, rifilando peraltro una doppietta a quel Malaga che sia nella Liga che in Champions League ĆØ ai vertici della stagione. Che dovessero esserci piĆ¹ chances per Giovinco dopo la scelta societaria estiva di riportarlo a Torino e che Vucinic fosse il leader offensivo bianconero ci poteva stare ed ĆØ accaduto in maniera chiara e trasparente, ma che oltre a qualche guizzo di Quagliarella, ci fosse anche il buon Bendtner a sopravanzare Matri nelle scelte tecniche juventine, ĆØ apparso francamente troppo. Alessandro Matri ĆØ un professionista educato e corretto che finalizza nelle partite che contano, questa epurazione piĆ¹ o meno momentanea stona con il suo modo di essere e con il suo modo di darsi alla squadra.

Ricordo nitidamente quel Dicembre 1998. La Juventus doveva assolutamente segnare un gol al Manchester United a Torino che arrivĆ² con il solito Pippo Inzaghi a 5 minuti dalla fine, ma quel gol poteva anche non bastare per la qualificazione se lā€™Olympiakos non avesse vinto la sua partita con il Rosenborg che poteva qualificarsi da miglior seconda rispetto ai bianconeri. Juventus in bilico fino alla fine, a rischio eliminazione. E al Delle Alpi, in una tribuna stampa professionale nel mestiere ma granata e anti-juventina nel cuore, il tifo era al top. La stragrande maggioranza voleva la Juventus fuori dalla Champions League. Poi la Juve passa grazie alla strettoia Inzaghi e in sala stampa, nel post-partita, rimasi allibito da tutti quei ā€œcaro Marcello, complimentiā€ da parte di chi aveva appena finito solennemente di gufare con una intensitĆ , peraltro, senza pari. Lippi in cuor suo lo sapeva, ma stava al gioco, non sbroccava su queste debolezze dellā€™animo umano che fanno parte del calcio. Non sono bellissime, ma ci stanno. Antonio Conte invece ĆØ arrivato alla parolaccia, allā€™insulto grave nei confronti di chi si era lasciato scappare un urletto in sala stampa allo Stadium dopo il gol del Chelsea contro lo Shakhtar allo Stamford Bridge. Mamma mia, chissĆ  che Conte troveremo quando tornerĆ  a parlare! Se ha dentro quello che ha sfogato su quel gol del Chelsea, possiamo tranquillamente aspettarcene delle belle.

In fondo non era difficile, dai. Non era una grande impresa riuscire a pensare che un giocatore che aveva fatto bene un Mondiale come quello del 2010 in Sudafrica in cui tutta la squadra aveva fatto male e che si era sostanzialmente ripetuto, in un contesto di squadra nettamente diverso, agli Europei di due anni dopo, fosse un acquisto azzeccato. Vero che lā€™ultimo periodo a Firenze non era stato brillante, ma anche qui non era difficile capire che proprio in virtĆ¹ di una striscia finale non positiva, Riccardo Montolivo fosse nello stato dā€™animo di giocarsi tutto nella grande piazza, con tutto il rispetto per Firenze, cui ambiva da tempo. Da tanto tempo. E invece si ĆØ passata lā€™estate a usare Montolivo contro il Milan. Il fatto che fosse arrivato a parametro zero veniva addebitato alle difficoltĆ  economiche del Milan, quando lā€™anno di attesa scelto dal Milan e da Montolivo indicava chiaramente la strada che il suo nuovo Club e il giocatore avevano scelto. Ci aspettiamo, perchĆ© ci vogliamo davvero. Quindi, un matrimonio importante. Chi avesse voluto comprare il cartellino di Riccardo avrebbe dovuto spendere dai 13 ai 15 milioni di euro, e invece al Milan ĆØ arrivato a parametro zero. Tu ti aspetti un bravo e invece ti dicono che se non paghi sei povero, che Montolivo non ĆØ mai esploso e che in Nazionale non aveva mai fatto niente di importante. Dimenticato il Sudafrica, dimenticata la fascia di capitano viola in Champions League, sottovalutata lā€™importanza dellā€™operazione, ignorate le motivazioni del giocatore: tutto questo ĆØ accaduti in una sola estate addosso al Milan e a Riccardo Montolivo. Non decide, non si prende responsabilitĆ , ĆØ una gatta morta. Quante ne abbiamo lette e sentite. E oggi che tutti si ricredono (ah se Valeri gli avesse convalidato il gran gol nel derby), nessuno ha la forza di scrivere o direā€¦ā€contrariamente a quanto pensavo, Montolivoā€¦ā€. Va bene cosƬ, va bene lo stesso. Riccardo sarĆ  uno dei punti fermi del Milan interessante e di prospettiva di qui ai prossimi anni. Con buona pace di tutte le sentenze passate in giudicato.

Altre notizie – L’editoriale

Altre notizie

Se al tuo spogliatoio arriva la sensazione, diversi mesi prima della fine della stagione, che tu non sarai piĆ¹ lā€™allenatore della prossima stagione, ilĀ  rischio ĆØ dietro lā€™angolo. Non sarai tu a fare la squadra del prossimo anno, mi risparmio in …

<a href="http://redirect.viglink.com?key=11fe087258b6fc0532a5ccfc924805c0&u=http%3A%2F%2Fwww.milannews.it%2F%3Faction%3Dread%26amp%3Bidnotizia%3D95825%22%3E%3Cstrong%3E"CARPE DIEM" MILAN! CONTRO LA FIORENTINA PER ALLONTANARE I FANTASMI. MONTOLIVO-ALLEGRI IL TANDEM ANTI-VIOLA
Raggiunta la certezza tattica, consci della fiducia che gli investitori ripongono nel marchio Milan, ora non resta altro che tornare il piĆ¹ in alto possibile in classifica, magari nel piĆ¹ breve periodo, accumulando punti e morale anche in vista del prossimo appun…

Brian Berkleef, agente di Urby Emanuelson, ci racconta l’evoluzione del suo assistito, oramai sempre piĆ¹ importante nello scac…

Abbiati 6: ordinaria amministrazione per tutta la partita, viene freddato imparabilmente da Eliseu, ma ĆØ totalmente incolpevole. …

Il prossimo turno del Campionato Primavera TIM vedrĆ  i giovani rossoneri impegnati in trasferta sul campo del Cittadella. Fischio …

Pato salva il Milan dalla sconfitta e rilancia le ambizioni europee dei rossoneri, che con il punticino conquistato contro il Malaga mant…

Il Milan vince e convince contro il Chievo, mettendo a segno un 5-1 che ha portato numerosi sorrisi alla squadra rossonera. I nostri lett…

Sono tifoso del milan dalla nascita,quindi dal 1981,in 31 anni ovviamente sono dal palato fino,ho visto conquistate ol mondo piu’ e p…

Ecco le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi 10 Novembre 2012.

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News