Mesbah: “Non lasceremo il campionato alla Juve”

Canale Milan

Dopo aver segnato il primo gol con la maglia rossonera contro la Juventus, Djamel Mesbah ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano algerino Le Buteur. Mesbah ha parlato della sfortunata semifinale di martedì: “E’ stata una partita molto intensa, dopo il risultato dell’andata eravamo obbligati a fare la partita. Abbiamo preso un gol nel primo tempo, siamo riusciti a rimontare nel secondo tempo, poi abbiamo subito nei supplementari un gol superbo che ha dato la qualificazione alla Juventus. Abbiamo visto un grande Milan e questo ci dà fiducia per il futuro. Certo fa piacere segnare un gol in queste partite, ma alla fine quello che rimane è l’eliminazione del Milan. Per quanto riguarda il gol, fin dall’inizio le consegne erano di fare il gioco e osare: sul lancio di Mexes ho visto il pallone arrivare verso di me, ho realizzato in una frazione di secondo che valeva la pena cercare direttamente la porta, piuttosto che tentare di controllare la palla, ed il colpo di testa era il mezzo più indicato. Ho provato il colpo di testa in tuffo e ha funzionato. Detto questo, mi ripeto: il gol mi ha fatto felice soltanto a metà, avrei preferito una qualficazione alla finale“.

Ora i rossoneri sono attesi da un quarto di finale di Champions piuttosto impegnativo: “Affronteremo la partita con il Barça con la stessa voglia e determinazione. Sarà un altro avversario ed un altro stile di gioco. Ci sarà la stessa pressione e avremo di fronte una delle migliori squadre al mondo. Sarà di certo una bella partita, ma c’è anche una partita di campionato contro la Roma che dobbiamo affrontare seriamente. Ci restano la Champions League ed il campionato, quest’ultimo è molto importante per noi, non lo lasceremo alla Juventus“.

Contro l’Arsenal è stata una partita difficile, soprattutto la prima metà. Abbiamo avuto qualche difficoltà, abbiamo preso un gol dopo cinque minuti. Nel secondo tempo si è visto un Milan più solido, più aggressivo. Abbiamo lasciato troppo spazio all’Arsenal all’inizio e lasciare spazi a squadre come Arsenal e Barcellona può causare problemi a tutte le difese del mondo. Abbiamo lasciato troppo spazio sulle fasce. Comunque dobbiamo tenere ciò che di buono è arrivato da quella sera, la qualificazione ai quarti“.

Quella contro l’Arsenal era il debutto per Mesbah nella massima competizione europea: “Si sente subito di essere al livello più alto, al top del calcio. Forse esagero perchè esistono anche i Mondiali e gli Europei, ma è quello che ho provato entrando in campo: un’altra dimensione. La più grande differenza con le partite di campionato? Il ritmo, tutto va velocemente, anche perchè l’Arsenal non è l’ultima squadra d’Inghilterra. Il gioco è più veloce, questo fa la differenza. A livello psicologico è diverso perchè si tratta di scontri ad eliminazione diretta. Quando si guardano le partite alla tv si possono immaginare molte cose, ma quando sei in campo e giochi la Champions, vedi davvero che hai raggiunto il livello più alto. L’esperienza mi aiuterà molto, giocare una partita in Europa e come farne dieci o venti in Serie A“.

L’algerino ha descritto i suoi primi mesi a Milanllo: “Non dimentico di arrivare da una piccola realtà, da Lecce, la cosa più difficile per me è integrarmi, cosa che spero di fare poco a poco, per ora posso dire di essere felice a riguardo. Qui ci sono dei grandi giocatori che hanno vinto tutto, alcuni giocano ai più alti livelli da una quindicina d’anni. Una cosa è certa: lavoro quotidianamente per farmi posto in questa squadra, anche nello spogliatoio: questo è il mio obiettivo e di questo mi occupo ora. Mi sento a mio agio con Philippe Mexes perchè da quando sono arrivato mi ha subito aiutato ad integrarmi. Poi ci sono altri giocatori con cui vado d’accordo come Van Bommel, un ragazzo davvero simpatico. Ma in generale sono tutti dei bravi ragazzi, campioni non soltanto sul campo, si comportano molto bene anche fuori. Sono persone normali, come tutti. Poi ognuno ha il suo carattere e la sua storia, ma avverto una particolare affinità con Mexes“.

Nonostante la maglia del Milan, in nazionale le cose non sono cambiate: “Francamente sono stato accolto alla stessa maniera di quando giocavo nel Lecce. Certo, alcuni giocatori mi hanno chiesto com’era una grande squadra come il Milan, ma niente di più. Si sono comportati come d’abitudine e questo mi fa piacere, siamo tutti sullo stesso piano e solo così potremo ottenere dei risultati“.

L’ex Avellino è ora padre di due bambini: “Una volta dopo una partita non riuscivo mai a staccare totalmente dal calcio, passavo dei giorni a ricostruire le azioni nella mia testa, ma dopo che Dio mi ha dato due bambini riesco a staccare velocemente quando sono con loro. Grazie a loro riesco a dare il giusto peso alle cose“.

Traduzione a cura della Redazione di Canale Milan

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