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ROMA.
PACE FATTA – Luis Enrique e Mauro Tassotti si stringono la mano. Il gesto elegante del tecnico spagnolo, che perdona ufficialmente Tassotti del colpo ricevuto durante i Mondiali del 94 in USA, è da sottolineare.
ALLEGRI PAPA’ – Il tecnico rossonero, che è diventato papà per la seconda volta e ha fretta di rientrare a Livorno a conoscere sua figlia, preferisce Robinho a Cassano, forse per concedere un turno di riposo al barese in vista dell’impegno di coppa. Dietro al brasiliano e allo svedese si posiziona Boateng, davanti al terzetto di centrocampo composto da Aquilani, Van Bommel e Nocerino. Abate, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta completano lo schieramento sulla linea di difesa.
DIFESA IN AFFANNO – I rossoneri partono al piccolo trotto. La Roma in campo è molto corta: complice il pressing asfissiante sul portatore di palla dei romanisti e la loro linea difensiva alta, il centrocampo milanista, con tutti gli uomini apparentemente in scarsa condizione atletica, non ha tempo di costruire. Ci si affida a palle lunghe che trovano sistematicamente Robinho e Ibrahimovic in fuorigioco. Con il centrocampo in difficoltà, il Milan rincula indietro nella propria metà campo e la difesa sotto pressione sarà la costante di tutta la gara.
ROMA LEGGERA – È la Roma che fa gioco, soprattutto sul versante destro, dove Zambrotta e Nocerino faticano a contenere. Il Milan si difende con ordine scarso ma sufficiente a contrastare il peso specifico poco elevato del reparto offensivo giallorosso. Burdisso al 7’ ci prova di testa su corner, ma la palla si spegne sul fondo abbondantemente a lato del palo della porta di Abbiati.
BOA SI SVEGLIA – La linea difensiva rossonera pare poco concentrata e al 10’ Van Bommel deve spazzare in fallo laterale una palla pericolosa in area di Cassetti, incuneatosi a destra sul versante di Zambrotta e tenuto in gioco da un errore di Abate. Al 17’ Boateng, che fino ad ora ha dormicchiato, decide di accelerare e serve Aquilani a destra. L’ex di turno crossa per Ibrahimovic che anticipa il difensore e incorna perentorio a fil di palo la rete del vantaggio rossonero (0-1).
BOTTA E RISPOSTA – La Roma riprende a spingere ed al 28’ guadagna il quarto corner. Burdisso, appostato al centro dell’area rossonera, sovrasta col fisico Zambrotta e devia indisturbato di testa la palla del pari alle spalle dell’incolpevole Abbiati (1-1). Ma la gioia dei tifosi romanisti dura ben poco. Al 30’ Robinho batte un corner. La difesa giallorossa non sembra molto organizzata. Nesta se ne accorge e ne approfitta, saltando solo soletto in area a girare di testa in porta il pallone del nuovo vantaggio (1-2). Cassetti, che si è completamente scordato di controllare l’ex laziale, si dispera.
La reazione romanista c’è ma è poco incisiva. Ci prova Pjanic al 32’ su calcio di punizione (giallo a Van Bommel) da trenta metri, che sorprende Abbiati ma sfiora soltanto il palo. Tenta Pizarro accentrandosi da sinistra al limite dell’area, ma il suo destro è bloccato in due tempi dall’estremo difensore rossonero. Il Milan pare ridestarsi nei minuti finali della frazione.
IBRA SPRECA – Ibrahimovic riceve palla su rimpallo al 38’, ma Juan lo chiude in angolo. Si fa male il giovane Borini e Luis Enrique manda in campo Bojan Krkic. Al 40’ Boateng, memore della tripletta di Lecce, prova dai venticinque metri su invito di Robinho, ma il tiro è solo un lontano parente delle splendide conclusioni di Via del Mare. Pjanic ci riprova dalla lunga distanza al 45’, ma la palla è di poco alta. L’ultima occasione della prima frazione è ancora di Ibrahimovic, che appare di nuovo meno lucido del solito. Lo svedese entra in area palla al piede ma concede a Burdisso il tempo di recuperare posizione e di rimpallargli il tiro.
SUPER ABBIATI – La Roma inizia la seconda frazione determinata a trovare il pari. L’irruenza di Gago, che trova al 6’ il giallo su Nocerino ne è la prova. Nocerino ci casca e, restituendo il fallo allo stesso Gago, lo raggiunge nella lista degli ammoniti. All’11’ è un miracolo di Abbiati a salvare il risultato. Bojan riceve da Osvaldo una palla filtrante che lo libera davanti al solo Abbiati. Il portiere legge bene l’azione e riesce in uscita, con l’aiuto successivo di Nesta in scivolata, a evitare la seconda marcatura giallorossa. Abbiati al 13’ si deve ripetere, volando a deviare in corner una punizione dai trenta metri di Pjanic. La pressione della Roma è costante: sugli sviluppi del sesto corner per la Roma, è ancora bravo Burdisso a colpire di testa verso la porta rossonera, ma trova pronto ancora Abbiati alla deviazione in angolo.
Tocca a Lamela (esce Gago) al 18’ provare a cambiare le sorti dell’incontro: Luis Enrique lo piazza in attacco, arretrando a centro campo Pjanic. È il 20’ e il Milan prova ad organizzare una sortita: Boateng appoggia ad Aquilani, che cerca con un traversone Ibrahimovic, libero a sinistra, ma l’ex romanista, impreciso in molte occasioni questa sera, sbaglia la misura. Boateng chiede il cambio per una contusione rimediata in area rossonera. Allegri manda in campo Emanuelson, mentre Boateng, ormai seduto in panchina, si guadagna un rosso diretto per insulti al guardialinee. Al 25’ Aquilani riceve al limite dell’area e cerca di piazzare la sfera, ma Stekelenburg blocca senza fatica. Ma tocca ancora ad Abbiati salvare il risultato al 28’ quando su calcio d’angolo Osvaldo, appostato al limite dell’area piccola, colpisce a botta sicura. Il portierone, che sembra tanto sicuro tra i pali quanto titubante in uscita, riesce d’istinto a salvare in corner.
DENTRO CASSANO – Allegri vuole provare a difendere il vantaggio. Quale migliore difesa se non l’attacco, medita il toscano, spedendo in campo Cassano per il poco brillante Robinho di questa sera al 29’. Cassano prova al 32’ a dare ragione al tecnico: da sinistra entra in area saltando con un fantastico doppio dribbling un paio di difensori, ma il suo destro a girare non gira e la conclusione si spegne sul fondo. Gli ingressi in campo di Emanuelson e del barese hanno rivitalizzato la trequarti rossonera: è proprio l’olandese a servire con precisione Fantantonio lanciato sulla sinistra, che penetra in area e costringe Cassetti a chiudere in corner. Cassano, lasciato completamente solo a sinistra a due passi dalla rete giallorossa, riceve la sfera dall’angolo e serve Aquilani sul versante opposto. Il romano vede Ibrahimovic e pennella una traiettoria del cross per la testa dello svedese che di nuovo si avvita per realizzare la seconda rete personale (1-3). Cassano, che continua a spaziare su tutto il fronte d’attacco, non da riferimenti ai difensori giallorossi ed è un costante innesco per le sortite rossonere. Sempre largo e smarcato, è una boa luminosa nel mare in tempesta della magra serata della formazione milanese: i compagni lo servono e lui detta l’azione.
È suo l’assist a Nocerino al 42’: Fantantonio riceve un passaggio filtrante di Ibrahimovic, si allarga e serve sui piedi di Nocerino la palla della quarta rete. Nocerino, distrutto dalla fatica, conclude inspiegabilmente a lato col piatto destro da 20 centimetri dalla linea di porta di Stekelenburg.
LA ROMA ACCORCIA – Poco male, si pensa in panchina ed in campo, ormai è finita. In realtà, la Roma trova la seconda rete un minuto dopo, al 43’, quando un destro potente di Lamela dal limite costringe Abbiati alla respinta corta. La difesa dorme, questa volta sono proprio Thiago Silva e Nesta a riposare, mentre Bojan riprende lesto la respinta e insacca (2-3). Allegri, che è forse innervosito per gli errori difensivi, protesta al 45’ e viene invitato a lasciare il rettangolo di gioco. Tocca a Tassotti guidare la squadra per gli ultimi lunghi quattro minuti di recupero. Ma, a parte un intervento in uscita rocambolesco di Abbiati, non c’è più tempo per fare altro. Il Milan porta a casa tre punti, in un modo o nell’altro, e questa è forse l’unica nota positiva della serata.
Non è più un mistero. Quello che era stato il reparto difensivo meno perforato della scorsa stagione è oggi un colabrodo. Forse solo la pochezza del fronte d’attacco romanista, con Luis Enrique che rinuncia a una punta di peso come Borriello sistematicamente seduto in panchina, non ha causato ulteriori danni. Dall’altro lato, in attacco, una grande mano è giunta dalla difesa a maglie larghe della Roma, che su tutte le reti rossonere è colpevole di aver lasciato saltare indisturbati Ibrahimovic e Nesta. Il Milan è sembrato affaticato. La squadra, che fa del possesso palla una delle sue armi vincenti, è stata soverchiata dalla Roma, che ha tenuto la sfera tra i piedi per il 56% della gara. È probabile che la causa principale della prestazione indubbiamente poco brillante dei rossoneri, che hanno giocato a sprazzi e quasi sempre su spunti individuali, sia la scarsa condizione dei centrocampisti, per il poco riposo che i turni e gli infortuni concedono loro. Aquilani è apparso il più fresco, mentre Van Bommel è risultato più legnoso del solito, sopperendo alla scarsa condizione con l’esperienza. Nocerino ha terminato la gara stremato, ed è stato necessaria la sostituituzione al 42’ con Ambrosini. Il reparto è alle corde. È necessario recuperare al più presto gli altri atleti a disposizione per un sano turnover, poiché non sempre l’allenatore avversario è pronto a concedere favori.
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Post Originale:
Milan forza tre: Ibra e Nesta stendono la Roma