Milan-Guardiola: il pressing del presidente

13.10.2012 11:50 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello

Fonte: Daniele Porro per qsvs.it

© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Non è vero che Guardiola ha detto no al Milan, parola dell’agente dell’allenatore disoccupato più ricercato al mondo. Il Chelsea ci ha provato la scorsa primavera, ora sembra che sia il Presidente Berlusconi a spingere per un possibile ritorno di Pep in Italia come allenatore, dopo aver tutto ciò che c’era da vincere con i marziani del Barcellona. Ma sarà possibile ripetere quel ciclo stratoferico di vittorie? E il Milan di adesso come si concilia con le ambizioni e l’ingaggio del tecnico cresciuto nella cantera del Barca e diventato uno dei migliori allenatori del pianeta? La voce di Guardiola si sita intrecciando con l’interesse degli sceicchi del Psg per una fetta di Mediaset e di conseguenza di una parte dell’Ac Milan. Ma torniamo a Guardiola. Questo anno sabbatico se lo sta godendo in vacanza, beato lui, aspettando la chiamata giusta per ripartire l’anno prossimo con nuovi stimoli e motivazioni. Il suo procuratore oggi ha aggiunto che nel futuro tutto è possibile, anche un approdo al Milan, dove Allegri sembra avere i mesi contati. Il 2013 sarà l’anno della rivoluzione in casa Milan, qualcuno dice anche societaria. L’ipotesi Guardiola è suggestiva, ma va presa con grande cautela. Primo perchè il Pep, come lo chiamano ancora a Brescia, non vuole bruciarsi dopo aver trionfato per tre anni consecutivi. Il Milan ora è un rischio, ha una squadra totlamente rinnovata, senza grandi campioni, con alcuni buonissimi giocatori e qualcuno non all’altezza. Guardiola vorrebbe costruire partendo dalla qualità che in questo momento latita fortemente in casa Milan. Secondo motivo, e arriva di conseguenza al primo, è rappresentato dal denaro. Per costruire una squadra che torni subito ai vertici servono soldi, che adesso non ci sono. Se dovessero arrivare nuovi investitori, tutto può succedere. In caso contrario è difficilmente ipotizzabile l’arrivo di Guardiola. Che resti il sogno di Berlusconi, amante del bel gioco e dello spettacolo, non ci piove, ma negli ultimi anni le decisioni le ha prese la famiglia Berlusconi, non soltanto il primo tifoso rossonero.

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