Milan – Novara 2-1 d.t.s: nel bene e nel male, Alexandre Pato

Rossonerosémper

Andiamo ai quarti di finale, ma a quale prezzo? Un calo di attenzione ci costa altri trenta minuti di tempi supplementari che giocati in un freddo mercoledì pomeriggio comportano gli infortuni poi visti sul campo. Per fortuna che l’effetto nel breve sarà limitato dato che domenica ci troveremo nuovamente di fronte ai piemontesi, ma già da settimana prossima contro la Lazio sarà un’altra storia. Per il resto partita bruttina che non fa rimpiangere i molti tifosi rossoneri della scelta di rimanere comodi nei divani dei loro salotti.

Il Novara fa catenaccio puro per i primi 80 minuti (anche se non ai livelli dell’ultima provinciale che domenica scorsa è riuscita a sbancare San Siro) ma viene punita da un tiro del faraone da fuori area dopo 24 minuti – quei tiri da lontano che non si erano visti al derby. Da lì la partita si addormenta, con i rossoneri che compiono l’errore di dare per già chiusa la gara e che vengono sopraffatti a due minuti dalla fine dal calcio di punizione di Radovanovic (mezza papera di Amelia?). Poi nei supplementari il gol di Pato – che coglie in controtempo la difesa avversaria e dopo aver sbagliato tre calci piazzati riesce a mettere la zampata vincente. In una partita abbiamo paradossalmente visto tutta la carriera di questo giocatore: è entrato col solito piglio svogliato, ha mangiato dei gol facili, è riuscito a segnare e si è nuovamente infortunato (inutile ricordare un Wayne Rooney che lo scorso anno in un Birmingham – Man Utd rimase in campo zoppo a battere le rimesse laterali nei minuti finali pur di fare qualcosa per la squadra, lui è Pato e quindi và nello spogliatoio), non sappiamo stavolta per quanto.

Note tattiche: mi è piaciuta la gara di Merkel e di El Sharaawy – gli unici che hanno saputo fare quei cambi di velocità che hanno saputo arrecare danno alle difese avversarie. Emanuelson trequartista rimane invece un esperimento che considererei fallito: troppa poca la corsa, troppi i passaggi all’indietro. Abbiamo sofferto il catenaccio del Novara perché abbiamo avuto pochi uomini capaci di costruire in velocità una azione dalle ripartenze avversarie – in particolare mi soffermerei sulla difficoltà di uscire dalla nostra area di rigore col pallone tra i piedi quando l’avversario ha pressato alto. Non si sa chi debba impostare l’azione a metà campo, non c’è movimento dei centrocampisti e degli attaccanti – Inzaghi a parte. Pippo stasera avrebbe forse meritato il gol d’addio ma il destino gli è stato ancora una volta beffardo: il suo modo di giocare a 38 anni, giocatore calcisticamente finito, credendoci su ogni pallone e andando a pressare il portiere avversario in ogni maniera rimanga da esempio per chi nel Milan pretende di giocare per riconoscenza e camminando in campo – ingiusto toglierlo dopo 60 minuti nell’unica partita stagionale che avrebbe potuto giocare per intero, non se lo meritava. Per il proseguo di stagione se Pato avrà un altro stop puntiamo forte sul tridente El92-Ibra-Binho – stasera il ragazzino mi è piaciuto ed è sembrato lontano parente di quello che non mi ha convinto nella prima parte di stagione, e non sto parlando del sig. Berlusconi.

MILAN – NOVARA 2-1 d.t.s.
MILAN (4-3-1-2): Amelia; Bonera (1′ pts Abate), Nesta, Méxes, Antonini; Merkel, Ambrosini, Nocerino; Emanuelson (37′ st Robinho); Inzaghi (11′ st Pato), El Shaarawy. A disp.: Roma, Taiwo, Cristante, Baldan. All.: Allegri.
NOVARA (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Paci, Centurioni (32′ st Jeda), Dellafiore, Garcia; Marianini (9′ st Jensen), Radovanovic, Pesce; Granoche, Morimoto (18′ st Rubino). A disp.: Coser, Coubronne, Gemiti, Rinaudo. All.: Tesser.
Arbitro: Giannoccaro
Reti: 24′ El Shaarawy (M); 88′ Radovanovic (N); 10′ pts Pato (M)
Ammonizioni: Rubino (N), Robinho (M), Radovanovic (N), Nocerino (M), Merkel (M), Morganella (N), Garcia (N)

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Milan – Novara 2-1 d.t.s: nel bene e nel male, Alexandre Pato

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