Milan-Olimpia 3-1: la cronaca

Canale Milan

Dopo la vittoria sul Chelsea a Miami e la settimana di allenamenti a Philadelphia, la tournée americana del Milan fa tappa a Foxborough, Massachussets, dove i rossoneri affrontano gli honduregni del CD Olimpia, club di Tegucigalpa che nel 2012 festeggia i cento anni dalla fondazione.

Al Gillette Stadium Massimiliano Allegri, privo di Pato (alle Olimpiadi con Gabriel) e Mexes (da poco padre per la seconda volta), schiera una difesa tutta italiana, con Amelia tra i pali, Bonera e Acerbi in mezzo, Abate ed Antonini sulle fasce; a centrocampo Montolivo eredita il ruolo che fu di Van Bommel, con Nocerino e Constant mezzali destra e sinistra; davanti spazio a Cassano, che agisce prevalentemente sulla sinistra, Robinho ed El Shaarawy.

I rossoneri, con il lutto al braccio per ricordare Aldo Maldera, impongono da subito il loro predominio. Nei primi minuti diverse sono le occasioni create, la più evidente il tiro di Antonini che finisce alto sulla traversa. Al 9′ episodio che evoca ricordi poco piacevoli: conclusione di Robinho, El Shaarawy si avventa sulla ribattuta del portiere e conclude a rete; Valladares respinge il pallone in qualche modo, ma le immagini mostrano che la linea di porta era stata oltrepassata in modo netto. Tre minuti dopo Nocerino si inserisce in area per raccogliere il cross di Cassano, ma viene anticipato dalla difesa avversaria. Il Milan continua a fare la partita e al 22′ arriva il vantaggio ad opera di Robinho: il brasiliano, tra i migliori in campo, trova l’angolo basso alla sinistra del portiere con un rasoterra dal limite dell’area. I dieci minuti finali sono tutti per Nocerino: il numero 8 segna il 2-0 al 36′, insaccando al termine di un’azione partita con un lancio di Cassano e proseguita con la sponda di testa di Binho; quindi è protagonista di un altro episodio da moviola, colpendo di testa un pallone che potrebbe essere entrato prima della respinta del portiere; al 42′ realizza infine la doppietta personale, facendosi trovare al centro dell’area sull’assist di Abate.

Molto meno significativo il secondo tempo: Allegri comincia con i cambi, inserendo subito De Sciglio e Mesbah per Abate ed Antonini e aspettando fino al 53′ per buttare nella mischia Cristante al posto di Montolivo, apparso a suo agio al centro della mediana milanista. Passano i minuti e il calo del Milan coincide con qualche buona iniziativa degli honduregni; al 63′ è il turno di Emanuelson, Valoti, Iotti e Pazzagli, che rilevano Constant, Robinho, Bonera ed Amelia. Il portiere figlio d’arte entra giusto in tempo per subire il gol della bandiera: corre il minuto 72′ quando la difesa rossonera si fa cogliere impreparata su un cross proveniente da destra, lasciando che José Escalante, entrato da alcuni istanti, metta a segno una rete che potrà raccontare, un giorno, ai nipoti. La gara ha perso ora qualsiasi significato, c’è il tempo per vedere Ambrosini e Prosenik sostituire Cassano ed El Shaarawy prima che l’arbitro fischi la fine. Scambio di maglie e felicità sugli spalti per i tanti honduregni accorsi a vedere i leones.

Pochi dubbi che si tratti della prova migliore, fin qui, dell’estate del Milan; va anche detto che l’Olimpia, anche se più avanti nella preparazione, non è sembrata all’altezza della situazione. Bene Robinho, positivo Montolivo in posizione centrale, rassicurante vedere Nocerino ricominciare la stagione a suon di gol. Per assistere ad un incontro che possa dire qualcosa di più sullo stato dei lavori bisognerà però aspettare fino a mercoledì, quando a New York l’avversario sarà la squadra campione di Spagna.

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