A Napoli i rossoneri vanno sotto di due reti, ma riescono a rimontare grazie ad una buona prestazione e a due gol di El Shaarawy, ormai vero e proprio fuoriclasse, trascinatore e salvatore di questo Milan ancora convalescente.
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
Quando hai già l’acqua alla gola e qualcuno ti spinge la testa sott’acqua, una semplice boccata d’ossigeno è già tanta roba e ti permette di non annegare; fuor di metafora, un punto è meglio di niente, un pareggio è meglio di una sconfitta, anche se la classifica si muove poco e i rossoneri rimangono lontani dalle posizioni “da Milan”; alzi la mano, però, chi credeva di uscire imbattuto dal San Paolo alla mezz’ora del primo tempo, con il Milan sotto di due reti, nonostante una buona prestazione e, proprio per questo, stordito e pronto a finire al tappeto. Invece è arrivata la reazione orgogliosa, come a Palermo, come in altre occasioni meno fortunate, a dimostrazione che i giocatori credono ancora in Allegri e che, forse, la strigliata presidenziale è servita a dare coraggio e motivare un gruppo in difficoltà. Il pareggio porta ancora la firma di El Shaarawy, autore di una esaltante doppietta e che sta viaggiando a ritmi superiori addirittura a quelli di Ibrahimovic; sono già dieci le reti in campionato e ciò vuol dire vacanza pagata ai Caraibi da capitan Ambrosini, ma c’è qualcun altro che deve pagare almeno una gita fuoriporta al Faraone, ovvero Abbiati, perchè le prodezze del ragazzo hanno ammortizzato l’incredibile errore del portiere, completamente sorpreso dal tiro di Inler e tuffatosi dalla parte opposta rispetto alla traiettoria di un tiro velenoso e insidioso ma non imparabile. Cominciare una partita già di per sè ostica e difficilissima per il valore dell’avversario con un gol del genere subito dopo soli quattro minuti poteva essere una mazzata da K.O. per una squadra ancora alla ricerca di se stessa, ma il Milan ha dimostrato di esserci, ha reagito da grande squadra, ci ha messo impegno, voglia, determinazione, rabbia, anche dopo il 2-0 e il pareggio è meritato, perchè i rossoneri hanno giocato meglio degli avversari, pur commettendo ancora errori incredibili, soprattutto in difesa, sui due gol, ma anche in altre occasioni che, per fortuna, hanno avuto un esito meno disastroso. E’ un pareggio che vale poco per la classifica ma moltissimo per il morale, un risultato che dà fiducia, una rimonta che dimostra che quando si tira fuori l’orgoglio tutto è possibile e si può andare oltre ai propri limiti e superare le difficoltà.
Allegri torna al 4-3-3 e deve risolvere l’emergenza in difesa: scontate le scelte, perchè i terzini a disposizione sono due (De Sciglio e Constant), così come i centrali (Mexes e il ripescato Acerbi), visto che Zapata e Yepes sono tornati solo venerdì dagli Stati Uniti; a centrocampo vengono rispolverati De Jong e Nocerino, accanto a Montolivo, mentre in avanti c’è Boateng al posto di Emanuelson e accanto a Bojan ed El Shaarawy; niente attaccante centrale di riferimento, niente Pazzini nè Pato, nel tentativo di non dare punti di riferimento alla difesa avversaria. Il Napoli è un banco di prova durissimo per il Milan e la sfida è una grande classica del calcio italiano, che evoca epici duelli per lo scudetto, anche se ora la classifica negativa dei rossoneri toglie un po’ di fascino ad una partita comunque importante per entrambe le squadre.
Il Milan parte bene, con personalità e voglia di fare la partita, ma alla prima occasione va subito sotto in modo incredibile: il tiro di Inler beffa clamorosamente Abbiati, che commette un errore pazzesco e getta nella disperazione i compagni, i tifosi e lo stesso Galliani in tribuna; tante volte il portiere rossonero è stato protagonista in positivo, soprattutto in occasione dei trionfi del passato, ma in questa stagione anche lui ha commesso tanti errori e ciò non contribuisce certo a dare sicurezza ad un reparto difensivo che già ha moltissimi problemi. Il Milan, però, non si disunisce, reagisce, torna a fare la partita come nei primissimi minuti e crea le occasioni per pareggiare: Montolivo sfiora il palo in scivolata, El Shaarawy spaventa De Sanctis con una velenosa conclusione a giro che finisce fuori. Proprio quando sembra che i rossoneri siano in grado di mettere sotto il Napoli, arriva la seconda mazzata: Constant non riesce a contrastare la volata di Maggio sulla fascia, il traversone finisce sui piedi di Insigne, Acerbi lo marca a distanza eccessiva, gli consente un facile tiro, lo devia pure e il pallone passa sotto le gambe di Abbiati e finisce in rete. Già lo svantaggio di un gol sarebbe immeritato, figuriamoci il doppio! Gira tutto storto per il Milan e verrebbe proprio voglia di arrendersi alla cattiva sorte che infierisce su una squadra che già ci mette del suo per mettersi in difficoltà, ma finalmente i rossoneri mostrano personalità, lucidità, razionalità, non perdono la testa (a parte un clamoroso svarione di Constant che regala palla agli avversari con uno sciagurato retropassaggio alla cieca, rischiando di far subire il terzo gol al Milan) e vengono premiati nel finale di tempo dal meraviglioso gol di El Shaarawy, un destro a girare dal limite dell’area che lascia impietrito De Sanctis e stupefatti i tifosi rossoneri. Manca poco all’intervallo ed è sicuramente il momento migliore per riaprire la partita, andando al riposo ancor più motivati e convinti, mentre il Napoli sente il fiato sul collo e deve cominciare a preoccuparsi.
E’ un buon Milan, infatti, quello che esce dagli spogliatoi ed inizia la ripresa in modo positivo: possesso palla, velocità, pressing, buone geometrie e la sapiente regia di Montolivo, che regala una buona palla a Bojan, ma lo spagnolo allarga troppo il diagonale; si mettono in luce anche Nocerino e Boateng, rispettivamente con un tiro alto e un colpo di testa che sfiora il palo; segnali di ripresa per entrambi, anche se i livelli della scorsa stagione per il Noce e di due stagioni fa per il Boa sono ancora lontani anni luce. Il Napoli si chiude e il Milan prende coraggio, ma ogni ripartenza degli uomini di Mazzarri mette i brividi, perchè la difesa rossonera è totalmente inadeguata. L’errore del Napoli è quello di non chiudere la partita, perchè le occasioni ci sarebbero: Hamsik, smarcato da Cavani solo davanti ad Abbiati, spreca una clamorosa occasione mettendo a lato, Abbiati si riscatta con un paio di parate che tengono in partita il Milan, Allegri tenta il tutto per tutto mandando in campo Pazzini al posto di Montolivo (scelta che sembra folle) e disegnando un 4-2-4 sbilanciato ma obbligato,perchè si deve cercare in tutti i modi di pareggiare; rossoneri ancor più a trazione anteriore quando Robinho entra al posto di Boateng, ma l’azzardo paga e arriva il gol del pareggio, proprio grazie ad una verticalizzazione del brasiliano per El Shaarawy, che taglia verso il centro e batte De Sanctis, facendo calare il silenzio al San Paolo. Il Milan vuole addirittura vincere e Allegri gioca a sorpresa la carta Niang al posto di Bojan e per poco non pesca davvero il jolly dal mazzo, visto che il nuovo entrato si esibisce in un bel tiro che De Sanctis para a terra. E’ un finale di tensione, perchè entrambe le squadre cercano di vincere e con quella difesa imbarazzante, ogni affondo del Napoli fa tremare i tifosi rossoneri, ma non succede più nulla e il Milan riesce a conquistare un punto forse insperato alla vigilia, ma meritatissimo e che forse, guardando alla qualità del gioco, sta addirittura un po’ stretto, anche se per chi si è trovato sotto di due reti contro un avversario che è di fatto la terza forza del campionato ha tanto del miracoloso e, proprio per questo, deve dare entusiasmo, convinzione e autostima ad una squadra che ha mostrato orgoglio ma anche bel gioco e, soprattutto, ha un vero top-player, cioè quel meraviglioso El Shaarawy al quale ancora una volta il Milan si è aggrappato per non affondare.