Milan news
Giornalista sportivo a Mediaset, è stato caporedattore di Tele+ (oggi Sky). Opinionista per Telenova e Milan Channel. I suoi libri: “Soianito”, “La vita è una” con Martina Colombari, “Sembra facile” con Ugo Conti.
© foto di Pietro Mazzara
Come si pilota un sorteggio? La tecnologia è reietta sui campi, non la vogliono Uefa e Fifa per lasciare ampio margine di discrezionalità agli arbitri, non la vogliono i club perché un alibi può sempre servire, non la vogliono gli arbitri perché a loro piace l’idea di continuare ad essere i giudici incontrastati delle partite. Ma per pilotare un sorteggio, per esempio, la tecnologia serve eccome e infatti è stata introdotta da almeno 25 anni. Se i microchip nei palloni o nei pali e nelle traverse è avveniristico, le palline dentro un’urna ne hanno già uno che permette di avere temperature differenti. Quindi, supponiamo di avere negli ottavi di finale di un torneo di tennis senza tempo Panatta, Borg, McEnroe, Nadal e Ivanisevic, Serafini, Pellegatti e Ugo Conti. Gli organizzatori vogliono evitare ad ogni costo che uno degli ultimi 3 arrivi in finale, quindi il bussolotto con il loro nome finirà in una pallina fredda. Di conseguenza 3 degli altri 5 nomi finiranno in una pallina calda. Il 75% dello scopo è già raggiunto: nessuno dei 3 vip e dei 3 brocchi si incontreranno tra loro, aritmeticamente i 3 vip affronteranno i 3 brocchi. Con il tabellone spezzato in 2, aritmeticamente nel caso uno dei 3 brocchi facesse il miracolo (ma sembra possibile?), in semifinale avrebbe di fronte un altro gigante.
Restano 2 vip, dovranno per forza affrontarsi tra loro, chiaro che uno andrà fuori. Pallina calda per uno, pallina fredda per l’altro. Quello con meno appeal. Nel tennis il problema delle partite in casa e in trasferta non esiste, altrimenti le palline fredde con i nomi di Serafini, Pellegatti e Ugo Conti verrebbero estratte sempre per prime in sequenza dispari, le altre per seconde in sequenza pari. Quindi il “sorteggio” ci darebbe questo esito, per esempio: Serafini-Borg, Pellegatti-Nadal, Ugo Conti-McEnroe (tra l’altro si sono già incontrati per davvero, anni fa in Sardegna…), la prima in casa per i 3 somari. Resterebbero Panatta e Ivanisevic, purtroppo: uno dovrà uscire per forza. In compenso, et voilà: in semifinale volerebbero Borg-Nadal, McEnroe-vincente Panatta-Ivanisevic. Brutto?
Rimbalza da giorni la voce della tentazione Nesta per la Juve e della tentazione Juve per Nesta. Il Milan tace, ma forse qualcosa sa già. Un triplice errore: della Juve perché punterebbe su un atleta che andrà per i 37 anni, di Nesta perché passerebbe al nemico dopo tanti anni di carriera rossonera, del Milan perché rischierebbe un’altra solfa stile-Pirlo. Le noie fisiche di Nesta non consentono né a lui né al suo club, quale esso sia, di considerarlo un titolare, ma una ottima alternativa quando sta bene. Nel Milan il suo rendimento (e le sue parole chiare negli spogliatoi del Camp Nou) lo rendono ancora un leader. Considerando che il prossimo potrebbe essere l’ultimo mese di Milan anche per Ambrosini e Seedorf, con il futuro di Gattuso, Van Bommel e Flamini da valutare, i pensieri e le considerazioni da fare riguardano il loro peso nello spogliatoio e la scelta dei loro eredi in campo. Questo è il punto più difficile da affrontare: Nocerino, Aquilani, Muntari, Emanuelson a centrocampo, e poi? Qual è il budget, se Galliani avrà un budget, per poter ambire a qualcosa e qualcuno di più? In aprile Berlusconi dovrà staccare il solito assegnone per ripianare il deficit di bilancio: se ha voglia di riavvicinarsi un poco a Barcellona e Real, a Bayern e Chelsea, dovrà fare investimenti. Non è una questione di nomi, ma di top-player, integri e dal rendimento elevato. Altrimenti, come al solito dipenderà tutto dall’inventiva di Galliani che ha già incominciato a muoversi per Montolivo e Keita. Ma Ambrosini e Seedorf, un anno dopo Pirlo, necessiterebbero eredi più autorevoli. E più dotati.
Ognuno su Pato dice la sua. Ci limitiamo a suggerire come forse sia il momento che sia lui a dire la sua, che diventi il miglior medico di se stesso come sostiene il proverbio. Gli altri, tutti gli altri, non ci capiscono più niente, probabilmente non per colpa loro.
Certo è che oggi Pato non è più un obiettivo prelibato nemmeno per il suo padre putativo Carlo Ancelotti. Una soluzione potrebbe essere un prestito gratuito, magari in Brasile (chi ha la nostra età ricorderà il caso-Massaro nell’era di Sacchi). Una rifioritura al Milan sembra davvero impossibile, con tutto l’affetto e la speranza del mondo.
Post Originale:
Nesta alla Juve, Pato in prestito, stop a Seedorf e Ambrosini. Quale sarà il budget per gli acquisti?