Niente da fare…rimandiamo le speranze!

Rossonerosémper

Niente da fare…rimandiamo le speranze!

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Una occasione in meno per continuare a sperare. Ci avevamo creduto per 70 minuti abbondanti, avevamo sperato che la “fuga” bianconera fosse durata una sola giornata e che gli equilibri erano stati già ripristinati. Tutto inutile, tremendamente inutile. La Juve vince anche stavolta e le speranze di tornare in vetta bisogna rimandarle quantomeno alla prossima giornata.

Il nostro Martedì post-pasquale non è stato sicuramente dei migliori, ma quella vittoria ottenuta con le unghie e con i denti nella “fatal Verona” ha riacceso sicuramente qualche speranza in più. Il bel gioco non ci può essere, la condizione fisica nemmeno visto che continuiamo a perdere giocatori come fossero foglie d’autunno. Ma lo spirito di sacrificio e la voglia di lottare fino all’ultimo giorno disponibile quella si è vista. Il Milan dei reincarnati Gattuso, Yepes, Zambrotta e Seedorf, o Milan degli esperti se preferite, ha fatto quel che poteva per strappare tre punti fondamentali su un campo non facile. E se poi i tre punti te li regala Muntari, al terzo goal stagionale (e sottolineo terzo!!!), ti viene anche un po’ da sorridere pensando a quanto sia strano il calcio: ieri ultimo della rosa dell’Inter, oggi quasi titolare fisso nel Milan e con tre goal all’attivo. Grazie a Muntari, e grazie a chi ha avuto la brillante idea di preferirlo a Palombo, sulla carta più affidabile ma nella realtà molto meno idoneo per giocare nel Milan. La più bella notizia di questa nostra giornata viene forse però dalla fascia, quella destra, di proprietà da qualche anno dell’ottimo Ignazio Abate (regali nei derby a parte!). A seguire la sua scia ci potrebbe essere Mattia De Sciglio, giovane di scuola Milan come Igna, ma difensore di natura e per questo molto più portato alla fase difensiva. Buona la sua prova contro il Chievo, fatta di professionalità, impegno e concentrazione: un grosso in bocca al lupo a lui, che potrebbe farci molto comodo in futuro.

Parlando invece della Juve, nemmeno la Lazio è riuscita ad arginare l’impressionante forza dei bianconeri dimostrata nelle ultime giornate. Faziosismi a parte, mi sembra infatti poco idoneo criticare una squadra che in questo momento corre il doppio di noi, gioca meglio di noi, e surclassa qualsiasi avversario le capiti a tiro. La mano di Conte si vede e come, e il 90% dei meriti per ciò che la Juve sta facendo vanno dati a lui. Potrà essere antipatico come persona, potrà essere un provocatore e pure piagnucolone, ma il suo lavoro lo sa fare alla grande. La riflessione classica è ricorrente è quella di pensare ad una Juventus in mano ad un altro allenatore o ad un Conte con una rosa di campioni: io penso che nel primo caso ci ritroveremmo a parlare ancora una volta di Juve al settimo posto, nella seconda ipotesi il campionato sarebbe finito da un pezzo visto il ritmo che stanno tenendo tutti gli altri, noi compresi.

Il paragone con Allegri è impietoso, e non è una novità. Il nostro allenatore ha provato nell’ultima gara a tirar fuori i denti, gridando come un matto per novanta minuti durante la gara e criticando pesantemente la stampa che da tempo attende un nostro fallimento. Come ho già detto in passato, fuori dal campo Allegri mi rende orgoglioso, perché dice ciò che altri riescono solo a pensare. Ma in campo le sue lacune sono evidenti e l’unica speranza è che non ci portino così a fondo da non farci riemergere. D’altronde, se il Milan dovesse perdere questo scudetto, penso sarebbe molto breve la strada del tecnico livornese; se invece il Milan dovesse riuscire alla fine ad averla vinta, bè allora ce lo ritroveremo ancora l’anno prossimo su quella panchina a commettere errori colossali e prendere decisioni imbarazzanti. Non ci resta che aspettare, e capire quale dei due sia il male minore.

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