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Il Milan batte il Siena con due reti nella ripresa dopo un primo tempo sofferto e sottotono.
A volte conta solo vincere, non importa come, perchè non si può essere brillanti e spettacolari per un campionato intero e nell’arco di una stagione ci sta che il risultato conti più del bel gioco quando i punti sono pesanti e bisogna puntare alla vetta. Milan-Siena è stata una di queste volte e i rossoneri portano a casa un risultato preziosissimo, soprattutto dopo un primo tempo stentato; per il bel gioco ci sarà tempo, anche perchè per vedere una partita spettacolare ci vogliono due squadre che giochino a viso aperto e non una sola che va a cozzare contro un muro eretto dagli avversari. Ancora una volta il Milan ha dimostrato di fare fatica contro squadre che si chiudono ermeticamente, soprattutto quando Ibrahimovic gioca troppo al largo dell’area di rigore e la volontà di non dare punti di riferimento alla difesa avversaria diventa un boomerang, perchè manca il finalizzatore dell’azione in area di rigore e il gioco, soprattutto se lento, senza ritmo e lezioso non trova sbocchi in avanti. Il Milan ha mantenuto il dominio territoriale per un tempo, ha creato qualche occasione, ma alla fine deve ringraziare che Bolzoni abbia mandato fuori di un nonnulla l’occasione più colossale dei primi quaranticinque minuti. Nella ripresa l’identico copione è stato interrotto dal gol di Nocerino e da quel momento si è vista un’altra partita, con il Milan più sciolto e rilassato, che ha giocato come sa, ha trovato più spazi, è riuscito a raddoppiare con un rigore generoso concesso da Bergonzi e trasformato da Ibra e poi ha controllato con tranquillità, sfiorando anche la terza segnatura. Ora i rossoneri sono ancora primi per una notte, in attesa dei risultati di Juventus e Udinese e, se non altro, mettono pressione agli avversari che non possono sbagliare.
Allegri deve inventarsi una difesa tutta nuova per le tante assenze: c’è l’oggetto misterioso Taiwo a sinistra, Bonera viene spostato a destra perchè al centro gioca dal primo minuto Mexes al fianco di Thiago Silva, l’unico titolare sopravvissuto del reparto; a centrocampo rientra Nocerino, riposa Aquilani e capitan Seedorf fa la mezzala al fianco di Van Bommel, con Boateng trequartista alle spalle di Ibrahimovic e Robinho, preferito all’abulico Pato visto a Bologna. Come ampiamente previsto, c’è poca gente sugli spalti e tanti spazi vuoti in ogni settore, nonostante sia l’ultima partita casalinga prima di Natale (o, forse, proprio per questo, la gente è impegnata nello shopping natalizio o preferisce il divano al caldo ad un seggiolino gelido, visto che si gioca di sera in pieno dicembre e la partita non è certo di cartello); anche in curva ci sono posti liberi in quantità, ma l’incitamento alla squadra non manca, perchè il Milan è impegnato nell’assalto alla vetta della classifica e ciò rende ancor più misterioso il fatto che il popolo rossonero stia progressivamente abbandonando una squadra che comunque va bene e vuole bissare lo scudetto conquistato a maggio; sembra ormai che le televisioni stiano vincendo la loro battaglia, convincendo i tifosi a restare a casa davanti alla tv, ma c’è ancora uno zoccolo duro di gente che resiste, sfida il freddo e le difficoltà per godersi una partita dal vivo che, come si sa, non è la stessa cosa, perchè allo stadio la partita la vivi, non solo la vedi.
Il Milan vuole vincere, deve vincere, perchè glielo impongono le esigenze di classifica, il blasone il valore dell’avversario, buono come quello di tutte le squadre del campionato italiano, ma non eccellente, perchè si tratta della classica provinciale; peccato che per molto tempo il Milan faccia poco per accontentare il suo allenatore che aveva definito decisiva la partita con il Siena; i rossoneri chiudono gli avversari nella loro area, ma il gioco è lento, involuto e, come è accaduto spesso in questa stagione, il più pericoloso è Nocerino che effettua il primo tiro in porta dei rossoneri, tenta di inserirsi e di dialogare con i compagni, mentre fa indispettire quell’Ibrahimovic che tenta colpi di tacco fini a se stessi a centrocampo, invece di fare ciò che sa far meglio, ovvero tirare in porta e segnare. In verità il primo tiro in porta della partita è di Reginaldo e ciò la dice lunga sulla sterilità del dominio del Milan, che poi si sveglia e ci prova con Ibra (tiro alto) e Boateng (parata di Brkic); i rossoneri concludono poco verso la porta ed è un peccato, perchè il portiere del Siena è tutt’altro che sicuro nelle sue parate e si ha la sensazione che, se sollecitato più frequentemente, potrebbe capitolare da un momento all’altro. Invece, man mano che passano i minuti, il Siena prende coraggio e il Milan si spegne, fino all’incredibile rischio corso quando Bolzoni si trova solo davanti ad Amelia e spedisce fuori di pochissimo; brividi di paura sugli spalti e non certo per il freddo, ma la speranza è che valga la spietata legge del calcio (“Gol sbagliato, gol subito”), anche se i rossoneri fanno poco per farla rispettare; poca spinta sulla fasce, Robinho pasticcione e così tocca a Seedorf tentare la percussione vincente, ma fra quattro o cinque difensori avversari manca fisicamente lo spazio per passare insiema al pallone che finisce in angolo. Primo tempo deludente dei rossoneri e il Siena merita il pari, non fosse altro perchè ha avuto l’occasione migliore per segnare.
Non cambia molto il copione in avvio di ripresa e il Milan non dà segnali di risveglio; in questi casi serve l’episodio per cambiare le sorti di un incontro che sembra segnato e, fortunatamente, tale episodio arriva dopo meno di dieci minuti: sul calcio d’angolo battuto basso da Seedorf, Robinho arpiona il pallone spalle alla porta e lo gira verso Nocerino, che spedisce in porta un rasoterra velenoso, segnando il suosesto gol in campionato e confermandosi splendido attaccante aggiunto del Milan, cosa che piace molto ad Allegri che gradisce le incursioni dei centrocampisti e si gode Nocegol. Allegri manda in campo Aquilani al posto di Seedorf, Sannino spera nella riscossa della sua squadra, che ora non può più solo difendere, ma pochi minuti dopo arriva il raddoppio, quando Robinho parte in contropiede, serva sulla corsa Boateng che entra in area e va ad impattare sul portiere in uscita; dal vivo la sensazione è che sia più Prince a cercare il contatto che viceversa, ma Bergonzi decide per il rigore e l’ammoinizione del portiere; Ibra ringrazia e realizza dal dischetto, mettendo ancora la sua firma su un successo rossonero. Allegri, più rilassato, manda in campo anche Pato al posto di Robinho ed Emanuelson al posto di Boateng (leggermente acciaccato), perchè martedì c’è un’altra partita e bisogna dosare le forze il più possibile; il Milan finisce in scioltezza, perchè si è liberato del peso della vittoria che non arrivava e ha davanti un avversario ormai demoralizzato, ma Pato non riesce a trovare il gol, i rossoneri non chiudono definitivamente la partita e ancora Bolzoni rischia di riaprirla con un insidioso colpo di testa che Amelia devia in angolo con un ottima parata. Scampato il pericolo il Milan non soffre più e anche sugli spalti ci si può dedicare ai saluti e agli auguri di Natale, lasciando lo stadio soddisfatti perchè il Milan è ancora re per una notte, anche se tutti vorremmo che finalmente il primato durasse più di qualche ora; Allegri (Juve e Udinese permettendo) può ancora sognare il suo regalo di Natale (primato prima della sosta), perchè questo Milan sa vincere anche quando stenta e non è brillante e questo non è un difetto, bensì una dote in una competizione lunga e snervante come il campionato, in cui non si può sempre giocare al massimo della proprie possibilità e bisogna saper essere cinici e concreti, cosa che contro il Siena è riuscita benissimo!
Post Originale:
Noce, Ibra e il Milan vola