Ora serve continuità

MILAN-GENOA, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Il Milan gioca a Palermo l’anticipo della decima giornata e vuole replicare la vittoria contro il Genoa, magari migliorando la prestazione, collettiva e di molti singoli.

30.10.2012 01:55 di Davide Bin  articolo letto 155 volte

© foto di Alberto Lingria/Photoviews

Nemmeno il tempo di godersi la vittoria scacciacrisi che è già tempo di vigilia di campionato, visto che è in programma il secondo turno infrasettimanale della stagione; il successo ottenuto nella partita contro il Genoa ha ridato un po’ di serenità all’ambiente rossonero, ma ci sono ancora molti problemi da risolvere: il Milan è alla ricerca di continuità, prima di tutto di risultati, ma non solo, visto che Allegri ha deciso di puntare sul nuovo schema 3-4-3 e anche a livello di formazione ci sono molte conferme e meno cambi rispetto alle prime partite. Sarebbe molto importante replicare a breve distanza il successo di sabato e l’occasione è quella giusta, visto che i rossoneri sono sì impegnati in trasferta su un campo dove, ultima partita a parte (stravinta grazie ad una tripletta di Ibra e ad un gol di Thiago Silva…sembrano secoli ma sono passati meno di sette mesi), il Milan ha sempre sofferto e molto spesso perso negli ultimi anni, ma affrontano una delle tre squadre che fino a questo punto hanno conquistato meno punti in classifica, cioè il Palermo prima di Sannino, ora di Gasperini. Certo il Milan non ha molti punti in più, ma proprio per questo deve cercare di fare più punti possibili per tornare al più presto in zone “da Milan” e poter affrontare le partite con maggiore serenità e convinzione nei propri mezzi. Sabato la tensione era palpabile, la paura di sbagliare era ancora tanta e il solo El Shaarawy ha mostrato personalità, coraggio e intraprendenza, mentre il pallone sembrava scottare fra i piedi dei suoi compagni, ancora autori in molti casi di errori imbarazzanti. Ecco dove il Milan deve migliorare: il Faraone è un fenomeno ma non può giocare da solo, anche se sabato ci è riuscito; ci vuole aiuto e collaborazione da parte dei suoi compagni, soprattutto quelli più esperti, perchè se il trascinatore e il leader della squadra è un ventenne, pur con grandissime doti, vuol dire che qualcosa non va. Prima di tutto bisogna trovare qualcun altro che la metta dentro, perchè gli attaccanti (Pazzini a parte) non segnano, i centrocampisti neppure (solo un gol di De Jong), i difensori non se ne parla nemmeno e anche questo è un grande limite, perchè se a El Shaarawy dovesse venire un raffreddore sarebbe un dramma…
Intanto, però, è stato bello rivedere Pato in campo per gran parte della partita e la buona notizia è che non si è infortunato; sembra una battuta ma non lo è, perchè se il Papero dovesse piano piano ritrovare forma fisica e il coraggio di tentare le sue straordinarie accelerazioni senza paura di farsi male, potrebbe formare con il Faraone un tandem d’attacco incredibile e il Milan sarebbe a posto per dieci anni; peccato per quei fischi ingenerosi che una parte dei tifosi ha rivolto a Pato al momento della sostituzione, perchè il ragazzo era alla prima partita da titolare dopo otto mesi e non si poteva certo pretendere da lui chissà che cosa; per fortuna c’è la Curva Sud che sostiene i giocatori e li rincuora con cori e applausi quando il resto dello stadio fischia e contesta. Tornando ad argomenti tecnici, un’altra buona notizia è che contro il Genoa la difesa non ha subito gol, ma i liguri erano talmente arroccati in difesa e si sono avvicinati all’area rossonera così poco e in modo pressochè innocuo, che servono impegni più difficili per capire se davvero la nuova difesa a tre è sulla buona strada; sicuramente Allegri non ha avuto una brutta idea, visto che non ha veri terzini a disposizione: Abate e Antonini, infatti, sono ex centrocampisti riconvertiti al ruolo e sicuramente possono rendere ancora meglio in uno schema del genere, visto che con tre centrali dietro sono un po’ sollevati da compiti di marcatura, in cui non eccellono e possono spingersi in avanti con più tranquillità; certo sulla sinistra si potrebbe provare Emanuelson, che ha svolto questo ruolo all’Ajax e lo conosce alla perfezione, ma bisogna attendere che ci sia qualcuno che possa sostituirlo nel tridente d’attacco, magari Boateng quando sarà recuperato e avrà voglia di tornare quello di una volta e non la sua pallida copia vista in questa stagione. Allegri si sta giocando il tutto per tutto e se proprio deve affondare lo vuole fare con le sue idee e schierando la squadra secondo uno schema che forse non piace tanto ai piani alti della società, ma sembra quello migliore per far rendere i giocatori in rosa. Anche in questo caso ci vorrà tempo per interpetare questo schema con scioltezza e quegli automatismi che ora mancano e viene da chiedersi perchè Allegri abbia aspettato tutto questo tempo e non abbia schierato la squadra in questo modo fin dalle prime partite; magari i risultati sarebbero stati diversi, ora il Milan sarebbe un po’ più in alto e più tranquillo, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte, quindi limitiamoci a sperare che finalmente sia stata fatta un po’ di chiarezza e il tecnico abbia scelto schema e uomini con cui affrontare il resto della stagione, alla ricerca della continuità di gioco e risultati positivi. La vittoria sofferta e stentata contro il Genoa potrebbe essere stata il punto di svolta tanto atteso, ma servono conferme da Palermo e poi nelle partite seguenti, per capire se il peggio è alle spalle e il Milan è davvero tornato a fare il Milan.

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