MILAN DAY
INFO DI SERVIZIO – sul nostro canale youtube è possibile vedere i gol di Napoli-Milan con commento Mauro Suma
Cosa avrebbe mai fatto questo grande Barcellona contro il mio Milan più caro, il Milan più forte della Storia, quello di Sacchi?
E’ la domanda che mi facevo a occhi sbarrati mentre le continue ondate di quella marea straripante di centrocampisti si abbattevano fragorose sulla nostra difesa, martedì sera, lasciandomi come tifoso spettatore un senso latente di impotenza, credo condiviso con milioni di appassionati che, come me, seguivano l’epica sfida in televisione.
Dopo l’immediato vantaggio di Pato, e pur dopo un decoroso inizio, culminato in almeno altre due o tre azioni pericolosissime (con anche la segnalazione di un paio di fuorigioco perlomeno dubbi), l’infortunio e la conseguente uscita di Boateng avevano ormai disassato completamente il nostro schieramento perché Ambrosini non è visibilmente ancora entrato in condizione e Seedorf, magnifico da centrocampista laterale, era sparito da trequartista, nella nuova posizione ritagliatagli da Allegri al posto di Prince, così come Cassano, mai entrato veramente in partita, consentendo al gioco blaugrana di impossessarsi completamente della nostra metacampo e di cominciare a giocare a calcetto su uno spazio ridotto della metà, come preferisce.
Una lenta, perentoria asfissia, che senza quasi accorgercene costringeva i nostri a non tenere più un pallone che fosse uno, ed in più di una circostanza sembrava sul punto di sommergerci, soprattutto dopo il pareggio di Pedrito, lasciato colpevolmente solo davanti ad Abbiati da un poco attento Zambrotta dopo una veloce e ficcante incursione a sinistra della Pulce, Lionel Messi, ai limiti della nostra area piccola, vanamente contrastato dal pur encomiabile Abate, ormai il più forte terzino destro italiano, con buona pace di Prandelli….
Come tutti voi, fratelli milanisti, ho temuto il diluvio, dopo aver visto il lieve tocco sotto porta di Pedro, e quando poi, appena cominciato il secondo tempo, la nostra rete si è gonfiata una seconda volta grazie alla punizione di Villa, graziosamente concessa da un arbitro che dicevano inglese, ma che tale non sembrava visto il suo modo di condurre le danze, per un fallo inesistente di Cassano sul quell’attore da recita parrocchiale che è Bousquets, non nuovo a simili prodezze, ho seriamente temuto di prendere l’imbarcata: già m’immaginavo i sorrisini di compatimento di amici e conoscenti interisti, ancora ben lontani dal pensare che soltanto ventiquattr’ore dopo avrebbero passato momenti ben peggiori nella sfida interna col Trasponder (cit. Fiorello)… (continua)
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