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Negozi affollati e anche qualche coda sulle autostrade verso i 73 outlet di Torino e del Piemonte: il primo giorno dei saldi sembra incoraggiante per i negozi sotto la Mole, dopo un Natale che è stato definito «da dimenticare» dalle associazioni dei commercianti. I torinesi avranno tempo fino al primo di marzo per acquistare il capo che hanno sempre desiderato o l’oggetto che da mesi tengono d’occhio nella vetrina.
Ma la caccia all’affare sarà in calo: secondo uno studio di Ascom Torino, nel loro complesso i saldi invernali 2012 dovrebbero creare, nel solo capoluogo piemontese, un giro d’affari di circa 120milioni di euro, 16 in meno rispetto a quelli ipotizzati per i saldi d’inizio anno 2011. Si calcola infatti che in media, in città, ogni nucleo familiare quest’anno spenderà circa 300 euro (contro i 340 ipotizzati l’anno scorso) per abbigliamento e accessori a prezzi scontati.
Tanta gente anche nei negozi torinesi, anche se il presidente provinciale di Federabbigliamento Francesco Cena mette le mani avanti. «E’ presto per fare un bilancio. Ma da quanto vedo c’è molta affluenza e pochi acquisti. Dai primi dati si registra una riduzione degli acquisti del 15-20% , compensata però almeno in parte da scontrini più pesanti». La spesa si sta orientando più sugli oggetti necessari che su quelli superflui: «Se negli anni passati i saldi avevano anche un aspetto emozionale, dell’acquisto con lo sconto di un capo visto durante le feste – osserva – oggi la tendenza che si sta affermando è quella della spesa ordinaria, del rimettere a nuovo il guardaroba e quindi giacche, pantaloni e maglie».
«Mi auguro che possano rappresentare una concreta boccata d’ossigeno per i commercianti – dice l’assessore al Commercio, Giuliana Tedesco – a fronte del calo dei consumi registrato nel periodo natalizio. Auguro ai commercianti un 2012 sereno e una stagione dei saldi positiva. Spero – conclude – che supereremo insieme questo difficile momento e che sosterremo come meritano le attività commerciali, che da sempre caratterizzano e rendono più bello il nostro Paese».
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Partono i saldi, ma non ci sono i soldi