Pato: post fata resurgo

Canale Milan

di Luca Musciaglia

Il titolo più azzeccato in occasioni come queste sarebbe sicuramente “C’era una volta…Pato”, ma essendo un inguaribile ottimista, oltre che un intramontabile sognatore che perde anche delle ore ad immaginare mirabolanti azioni calcistiche con protagonisti i propri beniamini, come titolo proporrei uno slogan più ottimista, diretto, convinto,che continui a tenere acceso quel piccolo barlume di speranza all’interno dei cuori rossoneri.
I miti antichi narrano della fenice, un uccello mitologico noto per la capacità di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte, con il motto: Post fata resurgo (“dopo la morte torno ad alzarmi”).
Ed ecco il perché di “Pato: Post fata resurgo”, perchè un giocatore, a soli ventidue anni, non può ritenersi finito.

Alexandre Rodrigues da Silva, meglio noto come Pato si è già rialzato una volta in passato poichè, all’età di dieci anni gli fu diagnosticato un tumore e, grazie all’aiuto di un Dottore amico di famiglia, fu subito operato e salvato.
Arrivato al Milan non ancora diciottenne aveva conquistato tutti i suoi compagni e gli addetti ai lavori con numeri in allenamento, Mister Ancelotti lo aveva definito un predestinato, uno da pallone d’oro, uno che per movimenti e senso del gol gli ricordava l’ex attaccante del Napoli Careca; i tifosi rossoneri più fedeli li aveva conquistati con quel gol di testa, nella sua prima amichevole giocata contro la Dinamo Kiev, ed era poi riuscito a far brillare gli occhi di tutti gli spettatori rossoneri e non, a San Siro,in quel Milan – Napoli che segnava anche il suo esordio nella serie A. Un campione! Per i tifosi rossoneri Pato era sinonimo di rinascita, quel numero 7 consegnatogli da Ancelotti, aveva messo da parte tutta la delusione per la partenza di Shevchenko due anni prima. Conclude i primi sei mesi nel Milan con nove gol all’attivo, l’anno successivo è il capocannoniere stagionale della squadra rossonera con diciotto gol. Nella stagione 2009-2010 realizza addirittura una doppietta al Santiago Bernabéu contro il Real Madrid in Champions League, conclude con quattordici gol stagionali ed un solo infortunio. Ormai è un punto di riferimento, ha appena vent’anni.

La stagione 2010-2011 parte subito bene, ma poi il dualismo con Ibrahimovic, appena arrivato dal Barcellona, comincia a creare qualche malumore. Pato non è più il punto di riferimento. A novembre il primo infortunio, che gli fa terminare l’anno calcistico in notevole anticipo.
Torna a gennaio e riprende a segnare, grazie ai gol in Coppa Italia contro la Sampdoria diventa il più giovane giocatore di sempre a raggiungere e superare la quota di 50 gol in partite ufficiali con il Milan. Nonostante qualche altro piccolo infortunio riesce a terminare la stagione con trentatre presenze.

La stagione 2011-2012 pare cominciare nel migliore dei modi, dopo lo scudetto vinto nella stagione passata, il Milan di Pato vince la  Supercoppa Italiana, nella prima partita di Champions segna la prima rete stagionale, realizzando dopo 25 secondi di gioco il primo gol della partita contro il Barcellona al Camp Nou. Un gol superlativo, uno scatto che brucia l’intera difesa catalana.
Ma quando pensi che tutto si sia sistemato, il Papero comincia ad inanellare un infortunio dietro l’altro, nel mezzo prestazioni da perfetto estraneo, pare quasi si volesse nascondere in quei minuti in campo. Riprendono le lesioni muscolari al bicipite femorale sinistro e distrazioni muscolari al bicipite della coscia destra, infortuni e ricadute sino ad arrivare al tre aprile scorso, dopo aver passato più di metà stagione nell’infermeria, dopo essere stato in America per l’ennesimo consulto medico, è tornato in campo nel secondo tempo della partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League proprio contro quel Barcellona a cui aveva segnato pochi mesi prima.
Parte subito bene, uno scatto tra i due titani della difesa spagnola, poi dopo solamente 14 minuti chiama il cambio, pare che Bonera sia stato il primo ad accorgersi del problema ed abbia calciato una borsa per terra. Il primo consulto medico parla di un ennesimo infortunio muscolare al bicipite femorale della coscia sinistra, la stagione è terminata, per Pato è il 14º infortunio dal gennaio 2010. Nello spogliatoio scoppia in lacrime.

Il Milan ieri ha diramato un comunicato stampa in cui afferma di voler andare a fondo alla vicenda, di voler trovare una soluzione per il proprio giocatore, di non voler insomma abbandonare Pato. E pensare che a gennaio era già del Psg, salvo poi un suo dietrofront; trentacinque milioni era il prezzo del suo cartellino che ora come ora il vecchio volpone Galliani può soltanto immaginare.

Pato è un ragazzo in difficoltà ed il tifoso rossonero deve essere il primo a sostenere la sua causa, augurandosi la completa guarigione.
Abbiamo aspettato per due anni Van Basten, possiamo fare lo stesso anche con Pato.
Forse è stato esaltato troppo presto? Non importa, ora recuperiamolo mentalmente, poi fisicamente.

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