Pato si racconta: dai gol nel derby agli infortuni, e quella fascia da capitano…

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IL GOL ROSSONERO PIÙ BELLO DEL 2011, SCEGLIETELO!

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27.12.2011 11:30 di Antonio Vitiello   articolo letto 760 volte

Fonte: di Monica Colombo per il Corriere della Sera

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

“Il mio 2011 è stato un anno molto buono: ho conquistato i miei primi trofei in Europa, ho segnato gol importanti. Sarebbe un anno da ricordare se non avessi avuto tanti incidenti”. Alexandre Pato si racconta in lunga intervista alla collega Monica Colombo del Corriere della Sera.
Il momento più bello?
“La doppietta nel derby”.
Il più difficile?
“Il periodo seguito all’infortunio nella gara con l’Udinese. Pensavo che fosse una lesione lieve, invece sono rimasto fuori altri due mesi”.
Otto infortuni muscolari in meno di due anni ai bicipiti femorali. Ha fatto chiarezza sulla causa di questi mali?
“Ogni volta ho provato a svolgere un lavoro diverso sperando di trovare una soluzione. Non ho mai avuto paura, anche dopo lo stop di settembre pensavo ”tornerò senza fretta, quando sarò al 100 per cento”. Ho fatto sempre doppio allenamento, arrivando a Milanello già di mattina presto. Ho lavorato sempre di più per tornare prima e meglio di prima”.
Però le sue recenti prestazioni non sono risultate brillanti.
“Ho segnato due gol in tre partite. A Bologna non ho giocato bene ma nemmeno il resto della squadra. Si dice che si vince e si perde tutti insieme, o no?”.
Da lei ci si aspetta di più.
“Si parla sempre di me perché sono un giocatore importante per il Milan”.
Perché un attaccante come lei che ha la media di un gol ogni due partite viene spesso criticato dagli allenatori? Ancelotti l’ha rimproverata perché dice che gioca con sufficienza.
“Carlo mi parlava, mi diceva cosa dovevo fare in campo”.
Com’è invece il rapporto con Allegri che spesso sottolinea la sua necessità di crescere?
“Se devo migliorare mi dovrebbe lui suggerire in cosa. I campioni sempre devono progredire, da loro ci si aspetta sempre il massimo”.
Da Allegri pretende maggior dialogo?
“Ogni tanto mi dà delle spiegazioni ma un tecnico dovrebbe suggerire ai suoi calciatori il modo per correggere i difetti”.
Si sente poco difeso di fronte alla critica?
“Non voglio dire altro. Un giocatore deve solo abbassare la testa e lavorare. Io devo rispettare quello che un allenatore dice”.
Cosa ha pensato quando è stata data la fascia di capitano a Thiago Silva?
“Credevo che valesse la regola secondo la quale la fascia spetta a chi è al Milan da più tempo. Ma Thiago è un amico e sono contento per lui”.
Ha chiesto spiegazioni?
“No, non ho voluto sapere niente. Sono scelte di Galliani e Allegri”.

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