Pedullà: "Clement Grenier, un nuovo Kakà per il Milan"

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il piccolo Clément a quattro anni muove i primi passi della sua carriera calcistica nell’As Annonay, la squadra del suo paese natio. Entra nel centro di formazione del Lione nel 2002, nella categoria Benjamins 2° année, cominciando la sua scalata: vince una Coppa Nazionale nei Benjamins e in pochi anni arriva nelle selezioni giovanili nazionali. Nel 2007 debutta con l’Under 16 e dopo poche presenze viene subito dirottato nell’Under 17, di cui diventa una delle stelle assolute: segna 8 reti in 16 presenze, tra cui una tripletta all’Albania nel girone di qualificazione all’Europeo e uno splendido goal su punizione nel 3-3 contro la Spagna durante la fase finale della competizione, persa poi all’atto conclusivo proprio contro la selezione iberica. Il nome di Grenier è ormai uno dei più chiacchierati a livello giovanile e nel 2008 iniziano a suonare le prime sirene estere: Arsenal, Chelsea, Inter e Real Madrid posano gli occhi sul gioiellino di Annonay, ma Aulas lo blinda facendogli firmare il primo contratto da professionista a soli 17 anni.

Clément disputa il precampionato con la prima squadra ma viene poi lasciato alla formazione che disputa il CFA. Per l’esordio tra i ‘grandi’ bisogna attendere la stagione 2009/2010: è il 26 Settembre 2009 e Puel regala 4 minuti al giovane trequartista nel finale di Lione-Tolosa, gara vinta 2-1 dai padroni di casa. Grenier colleziona altri due gettoni a fine campionato e a luglio viene convocato dall’Under 19 per gli Europei di categoria ospitati proprio dalla Francia. Clément si laura campione d’Europa pur senza brillare (sbaglia anche un rigore nella gara d’esordio contro l’Olanda) e al ritorno al Lione si continua a dividere tra prima squadra e squadra riserve, trovando il debutto in prima squadra da titolare contro il Psg in coppa il 27 Ottobre, seguito tre giorni dopo da quello in campionato contro il Sochaux. Nel momento migliore però si infortuna e finisce nuovamente ai margini.

Ad aprile il punto più buio della sua ancor giovanissima carriera: Grenier entra in campo in un concitato Nizza-Lione a pochi minuti dal termine e la squadra ospite subisce la rimonta dei rossoneri, che acciuffano un insperato pareggio in extremis, passando dallo 0-2 al 2-2. L’approccio alla gara di Clément non è dei più convinti e qualche compagno di squadra sbotta. Alla ripresa degli allenamenti il tanto chiacchierato scontro con Cris, con il brasiliano che colpisce duramente il giovane durante la partitella, costringendolo a lasciare la sessione. Cris non si scusa neanche con Grenier facendo intendere, come ammetterà anche Lacombe nelle ore seguenti, che quel fallo era mirato a dare una ‘lezione’ a Clément. Termina il campionato senza squilli ma viene incluso da Smerecki nella lista per il Mondiale Under 20 in Perù. Grenier comincia la competizione dalla panchina ma conquista dopo poche gare una maglia da titolare, risultando uno dei più positivi tra i Bleuets.

L’Under 20 restituisce al Lione un giocatore trasformato: per Clément la stagione inizia nel migliore dei modi, grazie alla fiducia concessagli da Remi Garde e alla nuova politica gestionale del Lione, atta a valorizzare al massimo le pepite prodotte dal centro di formazione. La cessione di Pjanic e i problemi fisici di Gourcuff gli spianano le porte verso l’undici titolare, complice anche la scelta del tecnico di accentrare ulteriormente la sua posizione. Grenier risulta uno dei migliori in campo contro il Marsiglia e il Bordeaux e illumina la scena in Champions League, nella sfida contro la Dinamo Zagabria, tornando a catturare le attenzioni dei grandi club.

Grenier ha militato finora sempre nel Lione. Con questa ha collezionato un totale di 116 presenze tra tutte le competizioni ufficiali dal 2008 ad oggi realizzando 15 reti e firmando 23 assist, un buon bottino se si tiene conto della giovane età e del minutaggio molto limitato nelle prime stagioni. Considerando infatti i suoi 5377 minuti fin qui giocati, risulta come il giovane transalpino abbia una media gol di uno ogni 4 partite, dato non male per un centrocampista di 23 anni.

Tecnica sopraffina, eleganza innata, visione di gioco e velocità di pensiero da campione assoluto: Grenier, per fisico e movenze, non può che ricordare giocatori come Kakà (al quale è stato accostato sin da giovanissimo) e Gourcuff, il suo attuale ‘competitor’ al Lione. E’ uno specialista dei calci piazzati ma deve affinare il feeling con la porta avversaria, pur prediligendo spesso l’assist alla conclusione personale. Non è dotato di grande velocità ma sopperisce grazie all’incredibile proprietà di palleggio. Clément sembra essere arrivato al momento chiave della sua carriera, quello in cui verrà delineata la sua posizione ideale: è stato impiegato a destra, da trequartista e da interno di centrocampo, ma è proprio da mezzapunta che riesce a rendere al meglio. Deve migliorare ancora con il piede debole, il sinistro, e nel gioco aereo, mentre grazie a Garde sembra aver capito che per giocare ad alti livelli non basta solo la classe ma serve anche la giusta mentalità.

Alla luce di tutto ciò, possiamo dire che Grenier serve al Milan? Ci fidiamo di Inzaghi. L’allenatore rossonero lo ha richiesto per il suo centrocampo, un centrocampo che in questo precampionato ha mostrato poca qualità e scarsa inventiva, fornendo pochissimi palloni buoni agli attaccanti. Un grande attaccante quale è stato Filippo Inzaghi sa benissimo che per esaltare le punte lì davanti devono arrivare palloni di un certo tipo e con certi tempi, palloni che potrebbe fornire l’ultimo degli obiettivi di un’estate: Clement Grenier.

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