Per ripartire di slancio

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Tre giorni dopo la sconfitta nel derby, il Milan fa il suo esordio in Coppa Italia e la vittoria serve per risollevare il morale.

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Solitamente la Coppa Italia viene vista più come un fastidio che come un reale obiettivo stagionale: campionato e Champions League sono, giustamente, competizioni ben più importanti e la “coppetta” nazionale non è al centro dei pensieri di squadre e rispettivi tifosi, almeno fino ad eventuali semifinali o finale. In effetti la prospettiva di giocare partite serali in pieno inverno davanti a spalti semivuoti, anzi proprio vuoti, non è certo il massimo per chi già è impegnato ogni tre giorni per quasi tutta la stagione, ma questa volta il Milan ha un motivo in più per non snobbare la Coppa Italia e per cercare la vittoria contro il Novara: la sconfitta nel derby ha sicuramente lasciato effetti negativi in tutto l’ambiente e non è consigliabile aggiungere delusione a delusione in questo momento, visto che, stranamente, la Coppa Italia interessa a pochi, ma se si viene eliminati…apriti cielo! La squadra di Allegri si troverà di fronte un Novara che ha altri pensieri per la testa, visto che è reduce da un periodo negativo ed è ultimo in classifica; la partita potrebbe essere una prova generale della sfida di campionato che le due squadre giocheranno domenica prossima sul campo dei piemontesi ma, sicuramente, entrambi gli allenatori nella partita di Coppa Italia metteranno in atto un robusto turn-over per dare spazio a chi solitamente gioca meno e far riposare chi ha già molti minuti nelle gambe. Allegri ha dichiarato che la Coppa Italia è un obiettivo stagionale e che la squadra farà di tutto per andare avanti il più possibile in questa competizione, così come avvenuto nella scorsa stagione quando il Milan sfiorò la qualificazione alla finale, quindi c’è la voglia di battere il Novara anche per smaltire le ultime scorie della sconfitta nel derby e ripartire di slancio.

I giorni successivi ad una sconfitta nel derby sono sempre delicati da affrontare: si rischia di far riaffiorare vecchie polemiche che sembravano dimenticate, riemergono problemi che sembravano risolti e tutto l’ambiente deve essere bravo a non fare drammi e riprendere il cammino senza dare troppo peso ad una sconfitta dolorosa ma che potrebbe essere solo un episodio, visto che si tratta di una partita particolare che sfugge ad ogni pronostico. Se vogliamo trovare un po’ di conforto anche dopo una sconfitta bruciante, partiamo da una considerazione scaramantica: il Milan è caduto in casa dopo tredici mesi e, guarda caso, l’ultima volta aveva perso con identico risultato, contro lo stesso allenatore (Ranieri allora alla Roma) e con un gol segnato nella stessa porta da un attaccante avversario (Borriello); visto come si è chiuso lo scorso campionato questa sconfitta casalinga (il Milan era padrone di casa nel derby) potrebbe essere addirittura di buon auspicio, anche perchè i rossoneri sono pur sempre secondi ad un solo punto dalla vetta, hanno cinque punti in più dei cugini e hanno la possibilità di finire il girone di andata con gli stessi punti dello scorso campionato (40), quota tutt’altro che deludente, in caso di vittoria a Novara. Come già detto, però, una sconfitta nel derby amplifica difetti e problemi e, così, si tornerà a parlare di incompatibilità fra Ibra e Pato (negativa la prestazione di entrambi domenica sera), di difficoltà nella manovra che, nonostante un possesso palla che ha sfiorato percentuali da Barcellona, non ha consentito di creare molte occasioni da gol limpide, perchè ancora una volta i rossoneri hanno dimostrato di avere problemi contro squadre che si chiudono in modo efficace, soprattutto quando a centrocampo c’è gente che corre e lotta ma non elementi con grande fantasia (sarebbe servito, ad esempio, un Seedorf in piena forma e non influenzato e costretto alla panchina). In pratica dodici risultati utili consecutivi con dieci vittorie e solo due pareggi rischiano di essere polverizzati e dimenticati da una sola sconfitta, ma ciò non deve avvenire, anche perchè per una squadra come il Milan il derby non deve essere l’obiettivo stagionale (cosa che succede in altre piazze), ma solo una delle tante partite importanti nell’arco di una stagione, magari molto sentita a livello di tifoseria, ma che rimane una partita con in palio tre punti esattamente come le altre. Dico questo perchè i giocatori sono sembrati imballati e poco brillanti e ciò potrebbe essere conseguenza del duro lavoro di Dubai, non ancora “scaricato” completamente; Allegri e il suo staff sapevano benissimo che il 15 gennaio si sarebbe giocato il derby, ma avevano bisogno di “mettere benzina” nelle gambe dei giocatori se si vuole arrivare senza problemi a fine stagione, vista anche la deficitaria preparazione estiva proprio per vincere un derby, quello di Pechino con in palio la Supercoppa; privilegiare il derby all’esigenza di far allenare duramente i propri giocatori, avrebbe potuto significare ritrovarsi senza energie nelle gambe più avanti, nel momento decisivo della stagione e, vista così, si può “sacrificare” un derby se ciò può consentire di conquistare obiettivi ben più importanti. Si tratta di ragionare nel lungo termine e non nel breve, ma ciò non toglie che il derby si poteva comunque vincere, perchè il Milan ha giocato meglio e meritava di più, ma è mancata la brillantezza dei giorni migliori e anche un po’ di fortuna, perchè se il tiro di Van Bommel allo scadere del primo tempo fosse entrato invece di schiantarsi sulla traversa, avremmo assistito ad una partita diversa nella ripresa.

Ovviamente ho finito col parlare del derby più che di questa vigilia di Coppa Italia, perchè è naturale che l’eco di una sconfitta bruciante ed inattesa risuoni ancora in tutto l’ambiente rossonero e bisogna cercare della spiegazioni. Ora, però, bisogna tornare a guardare avanti e ripartire come se nulla fosse successo e in quest’ottica anche una semplice partita valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia diventa fondamentale, anche se si giocherà davanti a spalti semivuoti (nonostante l’ingresso gratuito per gli abbonati al campionato) e con una formazione “alternativa”, per quanto sia possibile, perchè Allegri ha problemi a centrocampo per colpa degli infortuni. L’ultima tegola è la distrazione muscolare di Boateng (almeno quattro settimane di stop) e, quindi, a centrocampo c’è sempre più emergenza. Contro il Novara giocherà sicuramente Amelia (anche Abbiati è acciaccato) così come Nesta (squalificato domenica prossima) al fianco di Mexes e poi ci sarà spazio per Antonini e Bonera, Ambrosini, El Shaarawy e Inzaghi; insomma restano pochi dubbi di formazione e la certezza che il Milan vuole la vittoria perchè alla Coppa Italia ci tiene e perchè bisogna riscattarsi dopo il derby, anche se è fin troppo ovvio dire che i veri obiettivi stagionali in questo momento sono altri.   

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