Perché non riscattare Aquilani?

Canale Milan


Uno dei casi più controversi di questo grigio finale di stagione del Milan è proprio quello legato alla permanenza di Alberto Aquilani.

Il “Principino” infatti è “schiavo” di una clausola contrattuale, che fissa il riscatto ad 8 milioni da parte del Milan (cifra già dimezzata dai 16 iniziali) al raggiungimento delle 25 presenze stagionali. Considerando che il numero 18 si trova a 23 presenze e considerando anche che le presenze da subentrato contano la metà e di occasioni ne sono rimaste ormai solo 5, non è affatto certa una sua permanenza a Milano per l’anno prossimo, anche se le intenzioni del tecnico Allegri paiono andare proprio in direzione di Aquilani. In molti infatti dalle tribune del Meazza durante la gara di domenica scorsa contro il Bologna si sono chiesti il perché della scelta di far entrare Aquilani piuttosto che Maxi Lopez in un momento in cui bisognava attaccare per recuperare lo svantaggio.

Come è noto, al tecnico toscano piace il modo di giocare del centrocampista romano, che dal canto suo vorrebbe chiudere la stagione in crescendo dopo i vari infortuni che lo condizionano da sempre, soprattutto per giocarsi l’opportunità di giocare un Europeo da titolare e ritrovarsi l’anno prossimo magari al fianco di Montolivo nella linea mediana rossonera.
Lui stesso tra l’altro da tempo dichiara di essere fisicamente a posto e pronto, spendendo anche parole buone verso lo staff medico rossonero “Non avrei potuto essere seguito meglio. Mi sento guarito e non dite che sono rotto (queste le dichiarazioni riportate dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport).

Ora la domanda nasce spontanea (come diceva un tempo Lubrano): perché non riscattare ad un prezzo accessibile (che sicuramente Galliani riuscirebbe a limare verso il basso, facendo leva sulla volontà del giocatore) un nazionale italiano, con esperienza internazionale e capacità tecnico-tattiche ottime (non dimentichiamoci l’ottima prima parte di stagione) con la moria di talenti che c’è in giro e soprattutto vista l’età media decisamente avanzata del centrocampo rossonero, che tra l’altro sarà anche quasi smantellato?

Un trio di italiani giovani come Aquilani, Nocerino, Montolivo (se davvero quest’ultimo arrivasse) non sarebbe affatto da disdegnare.

Ci pensi, dottor Galliani…

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