Pianti, lacrime e mistificazioni: è tornata la Juventus

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Diavolo1990

Antonio Conte esulta dopo il rigore non dato al Cagliari

Che “FC Juventus” e “competizione pulita” fossero due termini tra di loro antitetici lo sapevamo già da un pezzo. Lasciando stare Calciopoli basti tornare più indietro nel tempo, al processo doping con Agricola o ancora alla coppa vinta sul campo con un rigore fuori area in quell dell’Heysel in una partita fuffa in cui Platini ebbe anche il coraggio di esultare di fronte ad un settore dove erano morti 39 tifosi. Un anno di B – pena lieve per chi dopo quanto aveva fatto nel 2006 meritava la cancellazione dal calcio professionistico – non ha evidentemente fatto sparire dal volto degli uomini di Agnelli quella arroganza che, grazie alle numerose pressioni, gli ha permesso di essere la squadra con più titoli in Italia nonostante la grande differenza tra noi e loro in Europa, dove si sa che rubare è molto più difficile.

Mi riferisco ovviamente al vergognoso comunicato con cui la seconda squadra di Torino appoggia le esternazioni di Antonio Conte dopo la gara col Parma – un capolavoro di mistificazione informativa. Innanzitutto dopo quanto accaduto nel girone di andata, fa veramente specie pensare che la Juventus è stata sfavorita dai direttori di gara: basti andare a vedere la classifica su calciomercato.com settimanalmente redatta per rendersi conto di tutto ciò. Conte però ci racconta un’altra realtà, quella in cui se la Juventus è danneggiata dai direttori di gara non se ne parla. In realtà la Juventus non è stata danneggiata nemmeno nelle due gare contro il Siena (mancata espulsione a Borriello) e contro gli emiliani (mancato rigore – quello esistente – su Giovinco) ma di questo non se ne parla. Allora Conte ci racconta veramente un’altra realtà, dato che sui numerosi episodi arbitrali a favore della Juventus si è glissato in fretta mentre di questi, dubbi, ne stiamo ancora parlando: i due bagher pallavolistici col Cagliari sono a quanto pare finiti in fretta nel dimenticatoio. Ci racconta un’altra realtà quando parla di stampa a loro nemica – la stessa stampa che fa passare in sordina il fatto che i bianconeri arrivino da due settimi posti o il fatto che una italiana negli ottavi di Champions League abbia vinto 4-0 contro una big europea. La stessa stampa che continua a calcare il dito contro il Milan per la cessione di Pirlo nonostante i numeri siano poco diversi da quelli dell’ultima annata rossonera e inferiori a quelli di Aquilani.

Perché quindi la Juventus fa tutto questo? I motivi sono molteplici. In primis chi si lamenta in questo modo lo fa perché sa di essere meno forte, e perché è ben conscio che con la cosiddetta “parità di trattamento” da loro invocata sarebbe molto più indietro in classifica. Lo fa quindi perché ieri doveva essere discusso il ricorso di Zlatan Ibrahimovic – abilmente rinviato di una settimana dall’avvocato Cantamessa onde evitare che tutto ciò possa influire su una decisione sacrosanta (quella di ridurre a due giornate) che, stiamo certi, verrà vista già come un complotto. Lo fa per giustificare un eventuale risultato deludente di fronte agli occhi dei propri tifosi – c’è sempre uno stadio da riempire ogni domenica, uno stadio che ottiene il tutto esaurito non per un particolare affetto dei tifosi verso la squadra, ma per la sua piccolezza – 31 mila posti circa, meno degli spettatori ottenuti in ogni singola partita dai campioni d’Italia in carica: una Juventus non competitiva lo riporterebbe a quei 20mila già visti lo scorso anno o, ancora prima, al Delle Alpi.

C’è poi la terza via – quella più semplice e immediata. Ovvero che da calciopoli non sia cambiato nulla: la Juventus ha sempre fondato gran parte delle sue vittorie sulle pressioni alle giacchette nere – in questo senso fecero storia e scalpore le dichiarazioni di Rivera negli anni settanta. Rimane il problema principale che vede il divieto dal 2006 di comunicare con arbitri e designatori e quindi tutto questo viene fatto alla luce del sole – ma è praticamente la stessa cosa che veniva fatta con le SIM svizzere da Moggi e compagni: affermare che vi sia un complotto contro la stessa lega che permette alla Juventus di tenere impunita nell’albo d’oro del proprio sito e del proprio stadio la scritta “29 scudetti” ha semplicemente dell’assurdo. Ritornando ai tifosi bianconeri – a loro piace vivere di illusioni e mistificazioni, partendo da quella che il campionato 2004/05 era regolare per una sentenza parziale le cui motivazioni hanno sentenziato che non era importante stabilirlo: si professano così tanto diversi da chi prescritto si faceva scudo col cadavere di Facchetti ma alla fin fine non lo sono per nulla: o accetti la loro verità custodita come la bibbia, ovvero un testo privo di fondamenti e prove scientifiche a cui credere ciecamente, o sei un eretico che di calcio non nè capisce nulla: basti guardare le rose per rendersi conto che lo scudetto alla Juventus passa per un regalo nostro e non certo per meriti altrui.

Ringrazio quindi il comunicato uscito sul sito ufficiale della Juventus – la migliore ammissione di inferiorità nei nostri confronti che la società bianconera potesse fare e auspico che al più presto la federazione possa porre fine a tutto ciò con pesanti squalifiche per gli allenatori che mettono in dubbio la regolarità del torneo come già accaduto a Ferguson proprio quest anno in inghilterra dopo aver attaccato duramente il direttore di gara. Guardando ai fatti sembra di vedere la brutta copia degli interisti con Mourinho nell’annata 2009/10, segno di quanto il peso deleterio del portoghese sulla serie A continui ancora a farsi sentire. A proposito di serie A: Mauro Suma affermava spesso lo scorso anno nei propri editoriali che la Juventus mancava al calcio italiano – tutto falso: il calcio italiano senza la Juventus sarebbe stato indubbiamente un posto migliore, e forse avrebbe presentato dei tornei più puliti.

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