C’è un’aria nuova a Milanello. Lo dicevano i giocatori, lo ha detto Galliani e lo possiamo confermare per esperienza diretta. Ieri, presso il Centro Sportivo rossonero, tutto sembrava tornato, almeno a livello ambientale, ai momenti migliori e vincenti della società rossonera. Pippo Inzaghi è riuscito, in pochi giorni, a ricreare quel microclima che era tipico quando lui era il numero 9 del Milan e che, tra le gestioni Allegri e Seedorf, si era perso per vari motivi. Serviva lui, l’equilibrista del gol per rimettere a posto alcuni fattori fondamentali e sacri che sembravano persi. I ritorni a Milanello di persone come Daniele Tognaccini e Roberto Boerci, inoltre, hanno fatto si che altri testimoni di quello che è stato l’ultimo grande Milan potessero aiutare Pippo. Che continua ad essere un assatanato vero del suo lavoro. Due estati fa, quando iniziò la sua carriera da allenatore, si presentò ai ragazzi degli Allievi dicendo che lui non era li per cercare di sopprimere la sua voglia di essere ancora un giocatore ma era li per aiutarli a crescere e, possibilmente, a vincere.

Ne ha fatta di strada da allora il mister ma è riuscito a portare in prima squadra quelli che erano (e sono) i suoi punti fondamentali per la gestione dello spogliatoio. I giocatori hanno apprezzato molto questo suo parlar chiaro ed hanno anche ben accolto le nuove metodologie di allenamento. Intensità nella parte fisica, con sedute meno pesanti rispetto a quelle della gestione Allegri (…) e con tanto pallone che ha messo subito quella marcia in più nella mente dei giocatori. Inoltre, nonostante i tre giorni di lavoro molto intenso, il primo mini tempo della partitella di ieri ha mostrato una squadra già in buone condizioni fisiche ma il vero obiettivo di Daniele Tognaccini e di Pippo Inzaghi è quello di arrivare al 30 agosto con le pile cariche al massimo e con muscoli e fiato già pronti per partire alla grande.

Parlando di mercato, Galliani sta continuando a lavorare per cercare di sbloccare la situazione Robinho. Non è un caso che ieri il brasiliano non sia sceso in campo nella partitella in famiglia. Troppo rischioso sottoporre un giocatore sul mercato a possibili infortuni. Di certo c’è che è una corsa contro il tempo per riuscire a sbloccare una situazione pressoché assurda ma, nella quale, in parte si è cacciato il Milan stesso rinnovando il contratto di Robinho un anno fa per altri due anni. Criscito è una pista viva. Inzaghi lo vorrebbe per il suo out mancino e lui pare si sia detto interessato al progetto del nuovo allenatore del Milan. La valutazione è ancora alta ma c’è modo di poter lavorare ad abbassarlo con qualche contropartita.