Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, opinionista per Odeon TV è anche azionista del club.
Mi è piaciuto l’atteggiamento di Massimiliano Allegri dopo la pur gratificante vittoria sulla Juventus. Il tecnico rossonero ha subito archiviato il successo parlando già dell’impegno contro il Catania. Facile intuire che l’allenatore toscano vuole essere sicuro che i suoi Ragazzi abbiano finalmente imboccato la via giusta, la via della feroce determinazione, della grinta, della solidarietà, della corsa. Prima di sciogliere ogni riserva sul futuro della stagione. Catania è la prova del fuoco, su un campo duro e storicamente ostico, dove la squadra milanista ha sempre faticato. Non hanno le maglie bianconere i giocatori siciliani, non sono in testa alla classifica e non hanno soffiato, nella scorsa stagione, lo Scudetto al Milan ma gli stimoli devono essere i medesimi. Altrimenti i tre punti di domenica scorsa rappresentano anche questi un fuoco. Ma di paglia. Chiudere il girone di andata a 30 punti potrebbe stimolare poi il club a entrare prepotentemente sul mercato anche se Adriano Galliani è stato perentorio: “Abbiamo trenta giocatori in rosa ,dunque prima vendere”.
Intanto l’esplosione di Constant, la conferma di De Sciglio, il ritorno alla miglior condizione del giocatore preso per il dopo-Nesta , cioè Philippe Mexes,l’affidabilità di Bonera, la superbe prestazioni di Yepes, la crescita di Acerbi permettono ai dirigenti rossoneri di trascurare, per ora, la difesa. Fari puntati soprattutto sul centrocampo ed eventualmente l’attacco, ma solo dopo aver capito l’evoluzione della vicenda Pato. Ieri, in sede, la visita del suo procuratore a Galliani. Un incontro cordiale dove non sono emerse richieste particolari da parte dell’entourage del brasiliano. Anzi, si è avuta la conferma dell’unità d’intenti tra club e giocatore. Non è Dicembre il mese dei regali in Via Turati ma Gennaio.
Da sempre, per tutti, il mese dei saldi. Non per Silvio Berlusconi e Adriano Galliani che hanno messo nella calza della befana, pietre preziose degne di Carl Fabergè, il gioielliere degli Zar. Altro che giocatori ribassati. Nei giorni della merla, ed anche prima, a scaldare i cuori dei tifosi sono arrivati, tra gli altri, il formidabile Ronaldo, lo splendido Beckham, Cassano, Van Bommel, Emanuelson e Muntari.
Questo gennaio ci porterà Wesley Sneijder. Ne sono convinto per varie ragioni. Il suo desiderio di fermarsi a Milano, l’ormai scarso feeling, suo e della moglie nei confronti dell’Inter e la voglia di rivincita che lo porterà ad abbassare il suo ingaggio secondo i parametri di Casa Milan . Il club interista non lo vuole certamente regalare, ma non sorprenderebbe nessuno se, dopo qualche calcolo, i dirigenti dell’Inter entrino nell’idea di risparmiare 30 milioni di ingaggio per i prossimi tre anni, per un giocatore senza più alcuna motivazione. Il fatto che il Milan, in questo momento, sia distaccato in classifica e quindi non rappresenti una immediata minaccia per le ambizioni di Massimo Moratti, potrebbe essere un altro elemento importante per prendere in esame la clamorosa cessione. Uno Sneijder sano e motivato alzerebbe il tasso di classe del centrocampo che, a livello di qualità e quantità, potrebbe permettere di puntare alle prime posizioni in campionato e di tentare di conquistare i quarti di finale, sorteggio permettendo, in Europa. Insomma è questo il regalo che mi aspetto. Il vero erede, come posizione in campo e come stile raffinato, di Schiaffino, di Rivera, di Savicevic, di Rui Costa, di Seedorf . Insomma dei fini dicitori che hanno aiutato il Milan a conquistare i 7 Premi Nobel della Letteratura.