Racconto com’è andata…

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Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato alla fine degli anni ottanta a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, è anche azionista del club.

15.03.2012 00:00 di Carlo Pellegatti   articolo letto 1820 volte

Sede del Milan, ore 15 di giovedì 2 febbraio 2012.
“Sig. Galliani  è arrivato”  annuncia la segretaria. “Lo faccia entrare” risponde secco l’Amministratore Delegato del Milan togliendosi gli occhiali. Il suo viso è stanco e tirato. La sconfitta della sera prima a Roma contro la Lazio ed il ritorno nella notte non sono ancora stati assorbiti. Alza lo sguardo, mentre si affaccia alla porta  Zlatan Ibrahimovic: “Posso, Capo?”
Lo ha sempre chiamato così dal primo colloquio in quella calda giornata di fine agosto 2010, dandogli del tu.
“Siediti, Zlatan!”
“E’ successo qualcosa ? Perché mi hai voluto qui in sede?” chiede curioso.
“Ho parlato questa notte con Allegri. La sconfitta di ieri mi preoccupa molto. Certo, ci avessero dato il rigore per quel fallo di mano forse sarebbe cambiato qualcosa ma, in generale, la squadra non mi è piaciuta sul piano del gioco, della concentrazione, dell’intensità. Non ci siamo!”.
“Ed io, Capo, che cosa posso fare? Perché tu parli con me?” si domanda lo svedese con una espressione sorpresa.
“Anche ad Allegri sembra quasi che la squadra abbia perso un po’ di …fame! Non possiamo permettercelo in piena corsa con la Juventus, prima delle partite con Napoli, Udinese, Cesena e con la Juventus! Nelle prossime settimane si decide lo Scudetto! Insomma Zlatan, che cosa suggerisci? Serve uno choc, che possa ridare energia nervosa alla squadra!”-
“Uhm , fammi pensare , Capo ….!” dice Zlatan, lisciandosi i capelli.
“Hai qualche idea? Tu sei uno dei leader di questa squadra . Ho parlato al telefono anche con gli altri …Capitani – continua Adriano Galliani – Ma tutti mi hanno consigliato di consultare anche te”.
“Un’idea, adesso che penso, io l’ho” esclama Ibra.
Adriano Galliani si alza dalla sedia, incuriosito. Fa il giro del tavolo e si mette di fianco al Campione.
“Dimmi, dimmi !!!” insiste il dirigente .
“Sto pensando di farmi squalificare ….” mormora lo svedese.
“Come ? – domanda aggrottando le ciglia Galliani – Come ?!? Non ho capito bene…!”
“Potrebbe essere una bella scossa giocare senza Ibrahimovic! E’ già successo un anno fa e la squadra ha vinto lo Scudetto!”
“No, no, non diciamo sciocchezze. Siamo andati a Palermo ed abbiamo perso” borbotta , seccato, Galliani. “Non ho voglia di vivere un’altra settimana come quella prima del derby. Dai Zlatan non scherzare! Che cosa vuoi? Che giochiamo a Udine e magari altre partite senza di te ? Parliamo d’altro!”
“Aspetta , Capo! Aspetta! Senza di me la squadra può avere qualche difficoltà, ma pensa anche ai lati positivi”.
“Non ce ne sono!” risponde secco l’A.D.
“Calma, Capo, calma! Rifletti bene. Aumenteranno le responsabilità di tutti. Ognuno darà qualcosa di più. Sì, mi sembra la soluzione migliore. E’ rischiosa certo, ma hai ragione, Capo, serve una scossa” afferma convinto lo svedese con un sorriso incorniciato da quei baffetti alla Jean Dujardin, the Artist. “Ci penso io, ci penso io! Certo diranno che sono il solito Ibra dal carattere difficile, dal comportamento scorretto, ma non mi interessa. A me interessa soltanto vincere”.
“Non possiamo discuterne ancora ? Quest’anno hai preso solo una ammonizione. Perché tornare ai soliti discorsi ,alle solite polemiche sul tuo carattere?!? Dai, non mi sembra giusto!”
“No – risponde secco Ibrahimovic alzandosi –Tutto è deciso e mi ringrazierai!”.
Adriano Galliani si rimette seduto, quasi basito. Il telefono squilla ma non ha voglia di rispondere.
“Dio Mio- pensa. Chissà che cosa ha in mente quel matto di Zlatan!”.

3 GIORNI DOPO

San Siro, domenica  5 febbraio ore 16,20.
“Ma che cosa fischia quell’arbitro? Il fallo di Robi ? Ma … che cosa succede là?”
Zlatan si avvicina all’area . “Eh no, Aronica non deve comportarsi così” rimugina lo svedese. Poi, come in un lampo, ricorda il colloquio con Adriano Galliani. Non ha altre esitazioni: “Questo è il momento che può cambiare la stagione, la nostra stagione. Vado …”

Nota dell’autore: tutto questo racconto è frutto della fantasia , ma i 4 punti in classifica di vantaggio no!!!

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