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Fagocitato. Con affetto e simpatia, ma fagocitato. Così appariva Massimiliano Allegri di fronte a Silvio Berlusconi un anno fa, e tutti a dire: «Poverino» . Però Allegri è sornione e capace di attendere sulla riva del fiume. Non ha dovuto farlo molto, per la verità. Ora è l’allenatore campione d’Italia che viene a dire che il Milan è favorito («è ovvio, abbiamo vinto il campionato» ) anche se gli altri sono forti (Inter) e sono cresciuti molto (Napoli, Juve, Roma). E’ l’allenatore campione che dice che la sua squadra è pronta così anche se sa che non è proprio vero, perché un conto è il campionato, un altro quella Champions che gli è rimasta di traverso come una lisca ficcata in gola. «Ricordo che abbiamo incontrato il Tottenham in un momento delicato. Per la Champions League ci vuole anche un po’ di fortuna. Ma possiamo giocarcela con tutti» . Quasi tutti. Il Barcellona non è attaccabile, se non con una robusta dose di buona sorte, come riconosce il capitano Massimo Ambrosini. Sudamericani presenti Allegri ormai sa come si fa: affermazioni vaghe sui difetti, proclami fiduciosi sul resto. «Ho detto che dobbiamo migliorare, è evidente, ma star qui a parlare di questioni tecniche proprio ora non mi sembra opportuno. Dovremo migliorare sulle palle attive. Far meglio in attacco e anche in difesa» . Ecco. «Abbiamo un mese per prepararci per la Supercoppa Italiana. Bisogna partire bene perché è il primo trofeo della stagione. E lo vogliamo» . Ci mancherebbe. E per essere sicuro di reggere l’urto con le effervescenti novità di Gasperini, Allegri ha deciso di essere inflessibile. Il tecnico dell’Inter non convocherà i sudamericani? «Io sì. Saranno con noi il 31 e il primo agosto partiremo tutti per Pechino» . In forma Nessun dorma, nessuno pensi di rallentare la marcia. «Quale squadra temo di più per il prossimo campionato? Prima di tutto dico che dovremo ricominciare con la determinazione dello scorso anno» . A propositi di chi nello scorso campionato non c’era: «El Shaarawy è un ragazzo di grandi prospettive che dovremo valutare in un ambiente come quello del Milan, non so dire ora se sarà seconda punta o trequartista. So che abbiamo fatto un ottimo acquisto, e anche Taiwo e Mexes e Paloschi sono ottimi acquisti. La squadra è completa e competitiva» . Quanto ai vecchi, «Cassano resterà e sarà utile, ma non solo il Milan e Allegri, nessun club e nessun allenatore al mondo possono garantire il posto a nessuno» . Riguardo a Ibra, che come Cassano arriverà lunedì: «L’anno scorso è stato decisivo fino a gennaio e nell’ultima parte del campionato ha pagato. Questa volta cercheremo di gestirlo in modo diverso» . Sperando che il finale di stagione lo richieda.
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RASSEGNA STAMPA/ Milan: Allegri: «Gestiremo Ibra in modo diverso»