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E adesso non resta che monitorare
attentamente il grado
di mal di pancia che affligge Antonio
Cassano. Milano e il Milan
in realtà non è che gli procurino
fitte lancinanti, perché l’ex sampdoriano
in rossonero si trova
— genericamente parlando —
bene e ha comunque avuto l’occasione
di rilanciarsi dopo il brusco
blackout blucerchiato. Ma
evidentemente il Milan è una
piazza che non gli garantirà la
continuità di impiego indispensabile
per assicurarsi una convocazione
all’Europeo. E allora
quei primi dolorini col passare
dei giorni potrebbero diventare
segnali forti. Tanto da indurlo a
uscire allo scoperto e chiarire a
Galliani ciò che per l’a.d. rossonero
è l’unica ipotesi di divorzio:
la volontà di lasciare il Milan.
Responsabilità Galliani,
e con lui Allegri,
lo sta infatti ribadendo
da molte settimane:
«Cassano fa
parte del nostro
progetto e non è
sul mercato. Per
noi è un giocatore
blindato. Solo
se dovesse chiedere
lui di essere
ceduto si affronterebbe
l’argomento
». Discorso chiaro,
così come la ricaduta
di responsabilità: tutta
su Antonio. In caso di
addio ne sarà lui e soltanto
lui l’artefice. «Se non
chiede di essere ceduto, rimarrà
al Milan», ha chiarito
ancora ieri Galliani prima di
partire per Pechino.
Pro e contro I brusii che provengono
dall’entourage del giocatore
stanno man mano diventando
un ronzio sempre più udibile:
Cassano si sta rendendo conto
che il treno azzurro non passerà
da Milanello, dove nelle gerarchie
di Allegri ha davanti tre
compagni. Dunque, che fare? All’orizzonte
potrebbe esserci il
Genoa, ipotesi felice dal punto
di vista familiare (Antonio a Genova
ha diversi parenti che non
l’hanno seguito a Milano, e poi è
la città di sua moglie), un po’ meno
da quello ambientale (i trascorsi
sampdoriani sarebbero
un handicap notevole per il popolo
rossoblù). «Un affare che
coinvolge Palacio, Thiago Motta
e Cassano? Antonio resta al
Milan, in ogni caso Preziosi al
momento non me lo ha chiesto
», ha ancora chiarito ieri Galliani.
Intreccio L’ultima parte della
frase racconta quindi di una situazione
non ancora pronta al
decollo, ma l’a.d. rossonero e il
presidente del Genoa si sono
sentiti e si sentiranno sull’argomento
anche in questi giorni.
La situazione non è semplicissima
perché il sogno di Preziosi
sarebbe avere Gilardino e Cassano
insieme. Comunque, almeno
uno dei due. Ecco che allora
Milan e Genoa potrebbero aggiornarsi
dopo l’incontro—imminente—
fra Grifone e Fiorentina
a proposito del Gila. Nel caso
in cui la pista genoana per
Cassano restasse calda, si passerebbe
a vagliare la volontà del
giocatore, attualmente alla finestra
e in attesa di capire le evoluzioni
di mercato. Che magari potrebbero
indirizzarlo verso Firenze.
Verso Verona MaCassano non è
l’unico attaccante milanista a
non avere certezze sul proprio
futuro. Strettamente connessa
ai suoi destini è la situazione di
Alberto Paloschi. Prima che la
spedizione cinese lasciasse l’Italia,
infatti, il Milan si è impegnato
verbalmente col Chievo per
cedergli in prestito (con diritto
di riscatto della metà) il 21enne
attaccante appena rientrato dal
Genoa. Al momento, quindi, Paloschi
è virtualmente un giocatore
del Chievo—lui ha già dato
l’ok —, ma nel caso in cui
partisse Cassano resterebbe
in rossonero. A meno
che non arrivi Balotelli.
Maquesta è un’altra
storia.
Fonte: Gazzetta dello sport
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Post Originale:
RASSEGNA STAMPA/ Milan, Cassano Addio?