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Per Zlatan Ibrahimovic è stato un felice ritorno a casa, nella sua Malmoe. Grande accoglienza fin da quando è sceso dal pullman per entrare nell’albergo che ha ospitato il Milan prima dell’amichevole (2-2, a segno Cassano e Boateng nel finale, poi vittoria rossonera ai rigori 5-4: problema alla caviglia sinistra per Ibra che è dovuto uscire e poi ha spiegato: «Ho fatto di tutto per restare in campo ma la caviglia mi faceva troppo male»). Si è visto un Ibra più tranquillo, rilassato e con tanta voglia di scherzare. Ma quando si parla di obiettivi, il vichingo svedese lancia la sua sfida: «Se possiamo vincere la Champions League? Abbiamo una squadra molto forte e sappiamo cosa dobbiamo fare per vincere in Europa. Anche se è più facile dirlo, ora dobbiamo giocare bene. Forse, però, abbiamo bisogno di uno o due giocatori in più, poi sarà la dirigenza a fare le sue valutazioni. Chi vorrei del Malmoe? Voglio che Pekalski venga al Milan. É un ragazzo giovane, interessante, forte e ha futuro».
Il primo anno in rossonero è stato un po’ stressante, parola di Ibrahimovic: «C’era un po’ di pressione perché bisognava vincere lo scudetto e la Champions. Avevamo una grande responsabilità e ce l’aveva pure il mister. Io e Allegri abbiamo un grande rapporto, a volte discutiamo, a volte “mi ammazza”, ma è giusto così. Lui mi ha aiutato molto, io volevo vincere e questa pressione comporta stress. Poi, contro la mia ex squadra, l’Inter, volevo dimostrare che noi eravamo i più forti e lo abbiamo dimostrato vincendo, per poi ribadirlo con la Supercoppa. Ora è tutto diverso perché la squadra si conosce». Il futuro di Ibra è sempre tinto di rossonero: «Il Milan mi ha dato il sorriso, sono felice qui e mi sento molto bene. Poi, nel calcio non si sa, magari il Milan non mi vorrà più. Ho ancora tre anni di contratto, non continuo fino ai 40, non serve. Voglio chiudere al top. Galliani dice che sono il miglior centravanti del mondo? Mi sento uno dei più forti, è nella mia mentalità». Poi, tornerà in Svezia: «Qui c’è la mia famiglia, qui voglio morire. No, scherzo…».
Infine, c’è tempo pure per parlare del quasi addio di Eto’o all’Inter: «Senza di lui, l’Inter perderà qualità. Se mi dovesse arrivare un’offerta così? Sono contento qui al Milan e quindi dico di no. Però, un conto è parlarne, bisogna vedere, ma capisco Eto’o. Non è facile, a me non è arrivato niente e spero non mi arrivi niente. Un consiglio a Cassano? Per me Antonio è un grande giocatore, mi aiuta molto in campo. Spero rimanga con noi, ma se uno non è contento è difficile».
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RASSEGNA STAMPA/ Milan: Ibra consiglia i rossoneri sul calciomercato