RASSEGNA STAMPA/ Milan: Pirlo show «Il Milan ha paura della mia Juve»

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Parla Andrea Pirlo, «un colpo che tutti avete sottovalutato» , ha più volte detto il presidente Andrea Agnelli. «Ma è normale— sorride l’exmilanista—, in Italia piacciono di più gli stranieri, è sempre stato così» . Il 32enne fuoriclasse bresciano farà parlare il campo, come al solito, con la sua classe, la sua personalità, il suo carisma, «e mi fa piacere— continua — che Conte mi abbia accomunato a Del Piero e Buffon. Il mister può stare tranquillo, gli daremo tutto ciò che pretende da noi, in campo e fuori» . Il feeling è ottimo, confronti continui fra il tecnico leccese e i suoi «senatori» . Andrea è centrale nel progetto di Conte. Scontato, perché solo un tecnico da ricovero immediato non sfrutterebbe le qualità dell’unico centrocampista al mondo che oggi giocherebbe titolare nel Barcellona. E Conte è uomo di calcio come pochi. Andrea Pirlo, quanto è lontana oggi la Juve dalle milanesi? «Per me siamo lì. Quando si inizia una stagione nuova si parte tutti alla pari. Ci stiamo impegnando per preparare una stagione importante, sta a noi vedere quello che sapremo fare durante l’anno. Non dobbiamo porci limiti» . Galliani ha provocato la Juve, tirando in ballo anche lei, che ha vestito il rosa e non il bianconero durante la presentazione delle maglie ufficiali. Che ne pensa? Solo la voglia di fare una battuta? «Una battuta sicuramente, ma credo che Galliani abbia anche un po’ di paura della Juve. E fa bene, perché mi aspetto una grande stagione. La Juve vuole vincere, il Milan anche, sarà quindi una bella battaglia per tutto l’anno» . Chi le ricorda Conte? «Mi ricorda un po’ Lippi, per la determinazione che ci mette, l’entusiasmo, la voglia di vincere che ha. Sì, mi ricorda mister Lippi» . É un problema per lei stare là in mezzo, in un 4-2-4? «Non penso proprio. Due anni fa, con Leonardo, ho giocato con due centrocampisti e quattro attaccanti, e le cose sono andate bene. Ho giocato con due centrocampisti in Nazionale per tanti anni e non ci sono mai stati problemi. Conta l’interpretazione che si riesce a dare in campo» . Conte ha preso come esempio il Barcellona. «E mi trova d’accordo. Ne abbiamo parlato in questi giorni, la vediamo allo stesso modo. Il gioco d’attacco e la qualità pagano, l’importante è essere reattivi nell’andare a caccia dell’avversario non appena si perde palla» . Ha sentito qualche suo ex compagno in questi giorni? «Sì, a loro fa un po’ strano vedermi con la maglia della Juve, però il calcio è questo. Io sono contento, loro anche. In bocca al lupo al Milan che oggi (ieri, ndr) inizia la stagione» . L’altra sera, in piazza a Bardonecchia, la gente cantava «chi non salta rossonero è…» . «Mi sembra un po’ prematuro (sorride), anche perché dieci anni sono tanti e non si dimenticano in fretta» . Chi l’ha impressionata fra i nuovi compagni? «Li conosco quasi tutti da molto tempo, in generale Krasic mi ha colpito parecchio per la sua velocità» . Giuseppe Rossi? «Un grandissimo giocatore, ma il mercato non è affarmio» . Perché il 21 come numero di maglia? «É dai tempi di Brescia che me lo porto dietro. É un numero speciale: è il giorno in cui mi sono sposato, il 21 è nato mio padre e il 21 è anche il numero civico di casa mia…» . Che effetto le ha fatto il presidente Agnelli? «Una bella impressione. Ho trovato un dirigente motivatissimo, con una grande voglia di vincere. É una cosa importante avere un presidente costantemente vicino alla squadra» .

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