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Siamo quello che mangiamo. Stephan El Shaarawy ha scelto il tema socio economico per la prima prova dell’esame di maturità. E’ andato sul sicuro, mettendo a frutto anche gli insegnamenti di papà Sabri. «Sono un atleta e da tempo ho imparato ad avere cura del mio corpo. Eppoi mio padre mi ha fatto capire subito quanto fosse importante l’alimentazione corretta per una persona. Penso sia andata bene» . Meglio non fare confusione. Stephan, il nuovo gioiello del Milan, non si è rifugiato in un trattato di alimentazione sportiva. La sua vita non è solo calcio. Ha affrontato l’evoluzione della dieta mediterranea, la sua influenza sulla nostra cultura, e pure i problemi esistenti, dalla bulimia all’anoressia. Che musica El Shaarawy diventerà un campione anche perché usa la testa e non solo i piedi: «Il presidente Preziosi — racconta — mi dice sempre una frase: “Ricordati che bisogna correre, non volare”. Ha ragione. Lui vuole dire che devi andare al massimo, sia in campo che fuori, ma senza mai perdere la testa e trasformare la realtà in sogno. Io penso di essere riuscito a tenere i piedi per terra. Lo capisco da come mi descrivete. Mi piace il modo in cui mi vedete voi» . Non è male neppure il modo in cui lo hanno visto i professori davanti ai quali ha sostenuto l’esame di ammissione alla maturità. La sua pagella è incollata al vetro della porta di ingresso dell’istituto Boselli di Savona, quello dove si è presentato ieri mattina, venti minuti prima delle otto. Italiano 7, storia 7, inglese 6, economia domestica 6, diritto 6, psico pedagogia 7, igiene 6, statistica 6, educazione fisica 7, musica e canto 8. Incredibile ma vero, va meglio in musica che in educazione fisica: «Evidentemente -spiega -è piaciuto quello che avevo preparato per l’esame» . Posizione ideale Oggi sarà di nuovo al Boselli per la secondatappa: la prova psico-pedagogica. Sabato, invece, si sottoporrà alla visite mediche a Milano In pochi giorni mette alla prova il suo futuro, con serenità. Non appena Stephan ha fatto ingresso nella scuola, fuori si è materializzato per un momento papà Sabri, passato di lì come per caso. In realtà casa El Shaarawy è vicinissima. Fino all’ultimo, e Stephan è uscito dall’istituto alle 12,30, tre ore e mezza dopo che la prova aveva avuto inizio, è rimasto a presidiare la zona Sergio Fiorito, ex collaboratore del Genoa e amico di famiglia, che ne ha seguito tutta la carriera ed è pronto a giurare che il ruolo di mezz’ala sinistra, guarda caso quello che Allegri prepara per lui, è l’ideale per esaltarne il talento. Insieme a Kakà Lui fa una sola concessione alla solennità del momento: indossa pantaloni di jeans normali, senza strappi e lunghi fino alla caviglia, poi t-shirt grigia e l’immancabile zainetto nero. In più la sua simpatia contagiosa: «La mia cresta -puntualizza -non è una copiatura di quella di Hamsik. L’ho inventata io. Kakà è sempre stato il mio idolo, un grande giocatore e una grandissima persona. Spero di poter giocare insieme a lui prima o poi. Cassano? E’ già una soddisfazione essere messo in competizione con lui. Ed è anche una bella prova. Io posso solo ringraziare Preziosi per le opportunità che mi ha dato, anche con il prestito al Padova, fondamentale per la mia crescita sportiva, e Galliani per avermi scelto. Sarà orgoglioso di poter giocare nel Milan, anche se mi resta un piccolo rammarico: non aver potuto vestire la maglia del Genoa almeno per una stagione. Ho trascorso 7 anni in questa società ed era diventata un po’ la mia seconda famiglia. Il sogno? Riuscire presto a vestire la maglia azzurra della Nazionale. Ora, però, scusatemi, devo andare a studiare per la seconda prova, quella di psico-pedagogia» .
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Post Originale:
RASSEGNA STAMPA/ Milan: Un piccolo Faraone maturo