Real, il prossimo colpo è Neuer. Conte, da Agnelli a Lotito. Mancini, no io no. Cairo: Cerci non è Immobile. Milan, 10 milioni di speranze

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L’EDITORIALE

Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

16.08.2014 00:00 di Mauro Suma  articolo letto 7307 volte

© foto di Studio Buzzi

L’ultimo Mondiale non è stato la kermesse degli attaccanti. A parte qualche bagliore,  gli eroi di Brasile 2014 non sono stati prime e seconde punte. A riempire titoli e pagine sono stati invece loro, i portieri. La storia umana di Ochoa,  la rivelazione tecnica di Keylor Navas, certo anche gli errori di Casillas comunque decisivi. E poi lui. Il cigno dei portieri. Neuer,  alto, bello, forte e vincente. Il Real, che ha ceduto Diego Lopez al Milan per liberarsi del dualismo fra due numeri uno, o in questo mercato o nel prossimo andrà all’assalto del portiere bavarese. Il Bayern ha preso Pepe Reina e non si farà trovare impreparato.  Prima o poi…

Siamo felici di Antonio Conte in Nazionale. Buon per i colori azzurri, buon per i tifosi dell’Italia. Meno codice etico e più fame di calcio. Si riparte da qui. Certo fa effetto. Pensate ad Andrea e Antonio. Nella scalata Figc il presidente Agnelli non ha saputo aggregare e su questo dovrà pensare. Ma fino a quaranta giorni fa Andrea Agnelli e Antonio Conte erano un blocco unico. La famiglia, la storia, la Juve più profonda e più autentica. Oggi Conte sta per diventare il CT del presidente Tavecchio.  E quindi del presidente Lotito. Dello schieramento che Agnelli ha vissuto come Anti. Ecco invece Conte che lo sposa, che lo vuole rinvigorire. E la Juventus dà tanti giocatori alla Nazionale. Conte vuole più stage e più disponibilità dai Club. L’atteggiamento in risposta di Andrea e della Juventus sarà curiosissimo da studiare. C’è grande attesa.

Roberto Mancini si è chiamato fuori. Era da Nazionale anche lui. In cuor suo la preferenza era e resta per un grande Club. Ma se fosse passata la linea Albertini, Demetrio non demordere che ci sarà bisogno di te, il Mancio la zampata azzurra l’avrebbe piazzata volentieri. Invece si è chiamato fuori, no da quelli li non ci vado sembra abbia sussurrato agli amici.

Il presidente Cairo ci ha preso gusto. Su Immobile è stato bravo e fortunato. Ha trovato l’acquirente giusto e subito, al momento giusto e al posto giusto. Resta il fatto che la cessione Pre-Mondiale ad un colosso come il Borussia non è la regola, ma l’eccezione.  Non va sempre così.  Soprattutto in Italia, come il presidente Cairo ha già ben sperimentato sulla sua pelle, e nel calcio italiano con tutti i suoi problemi. Alessio Cerci è un giocatore importante, al Milan farebbe un gran comodo per i 10-12 gol che porta in dotazione nel campionato italiano. Ma quella di 20 milioni di euro è una valutazione legittima, da effetto Immobile, che nessun Club italiano potrà onorare.

Discorso Cerci a parte, il mercato del Milan è presto descritto. Il Club rossonero non ha ricavi dalle coppe europee da iniettare nel bilancio. Non ha avuto il mercato dei Big in uscita, cosa con cui tutti gli altri Club italiani hanno finanziato tutto i loro acquisti di grido degli ultimi 2 anni. Il Milan ha acquistato Rami, ha riscattato Poli, si è rinforzato con un portiere top (Inzaghi: “tanta roba Diego Lopez”), ha aggiunto alla rosa Alex, Menez, Armero e Albertazzi. Non solo: il Milan ha risparmiato sugli ingaggi il 20 per cento e ha lavorato alla sistemazione,  da Robinho e Constant  a Benedicic, Iotti e Zigoni, di almeno 25 giocatori. Adesso resta da lavorare sulle uscite di Gabriel, Didac Vila e Zaccardo. È così che il Milan è riuscito a costruirsi una disponibilità attorno ai 10 milioni per sfruttare la giusta occasione al giusto prezzo in tema di attaccante destro esterno. Il centrocampista, codicillo emendabile solo in coda al mercato,  no. Per il momento no. Perché si punta su Cristante e perché a Dicembre torna Montolivo. Questa è l’impalcatura di un mercato che uomini e addetti ai lavori come Giovanni Branchini ad esempio hanno capito e spiegato lucidamente prima di tutti. Nessuna speranza che facciano la stessa cosa gli apprendisti stregoni h 24. Non si può avere tutto dalla vita.

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Arrivo a Milano di Diego Lopez

One di Dario Paolillo
CrozzoPizzo.it

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