In attesa di tornare in campo, magari già sabato contro la Roma, Robinho parla a band.com.br del suo bel momento con la maglia del Milan.

“Sto vivendo un momento molto buono, preferisco non dire “il migliore della mia carriera” perchè spero sempre che il meglio debba ancora venire. L’obiettivo di diventare il migliore al mondo è un sogno, fin quando giocherò in Europa continuerò a lottare per raggiungerlo. Per diventare il migliore bisogna giocare in Europa? Purtroppo sì, prendete Neymar: il ragazzo è un genio, ma è visto con sospetto in Europa per il fatto di giocare in Brasile. Pensano che il campionato brasiliano valga meno di quelli europei, ma attualmente Neymar vive un grande momento ed è inferiore soltanto a Messi“.

“Giocare contro il Barcellona sarà difficile, è la squadra più forte del mondo. Ma il nostro obiettivo è passare e vincere la Champions League: così come il Milan può perdere e vincere in qualsiasi occasione, lo stesso può succedere con il Barcellona, nel calcio tutto può accadere. Li abbiamo già incontrati nella prima fase e, giocando al Camp Nou, abbiamo conquistato un pareggio”.

“In Nazionale penso di non essere stato convocato perchè Mano si sta concentrando sulla selezione olimpica. Continuerò a lavorare per essere ai mondiali del 2014, penso di essere sulla strada giusta. Cosa è successo ai Mondiali 2010? Contro l’Olanda stavamo giocando bene e pensavamo di vincere, poi abbiamo preso il gol e siamo caduti in disperazione. Dunga? Un allenatore eccellente, ci trattava bene e ha creato una sqaudra molto unita”.

“Il Manchester City può diventare una grande squadra: il denaro, che è la cosa che conta di più, lo hanno. Hanno bisogno di giocare più partite di Champions League, cosa che attrae i giocatori, ma penso che siano sulla strada giusta. Al Real sono stato bene, ma il mio addio non è stato bello. La società voleva prendere un altro giocatore (Cristiano Ronaldo) e non era più interessata a me. Mi spiace per il modo in cui me ne sono andato, i tifosi non sempre capiscono quel che sta accadendo. Dopo che non si è conclusa quella trattativa, il club era dispiaciuto ma io non volevo più restare, mi sentivo sottovalutato”.

Traduzione a cura della Redazione di Canale Milan

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