Roma la vita, Barcellona è una festa che può regalare una grande sorpresa

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Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato alla fine degli anni ottanta a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, è anche azionista del club.

Mi sembra di essere tornato indietro di  39 giorni! Prima della trasferta di Udine, avevo scritto che il Milan era ad un bivio fondamentale della stagione. Il satellitare dal colore rossonero, con la voce dall’accento di Livorno, aveva indicato la strada giusta: “Entrare nella rotonda ed imboccare la seconda a destra“. La parola chiave per indicare di andare dritto, come se il bivio non esistesse. Grazie ai due piloti, Maxi “Bon“ Lopez ed il Dio-Sole Amon –Ra El Sharaawi, la squadra ha superato l’ostacolo, senza rallentamenti, anche se con tante assenze, annoso, ripetitivo e antipatico problema di questa stagione.

Sentiamo ancora la voce del satellitare: “Sabato alle ore 18, entrare nella rotonda Roma. Massima concentrazione! E’ la partita decisiva del Campionato, fondamentale per affrontare anche il Barcellona sempre al vertice della tensione. Non si può sbagliare strada. Sarebbe insopportabile sentire la parola: ”Ricalcolo”. Sì, perché i conti sono  presto fatti. Il Milan deve vincere contro i giallorossi per lasciare la Juventus, eventualmente vittoriosa sull’Inter, ancora a 4 punti una settimana prima del difficile match contro il Catania, ultima trasferta veramente insidiosa del campionato. La mia prima preoccupazione dopo la sfortunata trasferta di Torino è stata quella di capire la condizione fisica dei giocatori che sono usciti malconci dal Juventus Stadium. Mi sono sentito sollevato quando le notizie sono state positive su Thiago Silva e Maxi Lopez, che si propone come giocatore ideale  da affiancare a Ibrahimovic, per la sua duttilità, per la sua buona classe, per il suo fiuto del gol, come prima alternativa dunque a Robinho.

Contro la Roma, dunque , il Milan può schierare una formazione con Abbiati, Bonera, Thiago Silva, Mexes, Zambrotta, Aquilani, Ambrosini o Van Bommel se la schiena metterà giudizio, Nocerino, Boateng, Robinho e Ibrahimovic. Una squadra relativamente fresca che può contare in panchina finalmente su tanti rinforzi di qualità, come Nesta, per la difesa, Gattuso, Merkel,  Seedorf , Muntari e lo stesso Emanuelson per il centrocampo, con El Shaarawi e Maxi Lopez pronti ad aiutare il reparto offensivo. Insomma cominciano   finalmente a tornare.

Il Milan visto a Torino infrange nei 90 minuti l’imbattibilità degli uomini di Conte, con una prestazione molto simile a quella di Udine, per spirito di sacrificio, di determinazione e di coraggio. Conferma di essere  dunque un gruppo di uomini e di giocatori molto unito, molto compatto, che mi lascia  tranquillo sotto l’aspetto della concentrazione e della voglia di vincere il titolo numero 19,  vero obiettivo di questa stagione 2011-2012: nonostante le mille traversie, nonostante una rosa ridotta, con la media di dieci giocatori fuori per infortunio. Un’impresa che non sarebbe riuscita a nessuna squadra al mondo, quella di essere in testa al campionato e di giocare nei quarti di finale di Champions League.

Dopo l’impegno contro la Roma, la partita della vita, la festa contro il Barcellona . E’ la sola partita dove il Milan veramente non ha nulla da perdere, una frase che non si addice al Club più Titolato al Mondo, ma contro i Campioni di Guardiola la usiamo senza vergognarci perché… è vero. I rossoneri, insieme ai loro tifosi, devono affrontare questa bellissima sfida con la gioia di affrontare e cercare di superare una grande squadra. Con una forte concentrazione, con la giusta preoccupazione, ma anche con la soddisfazione di poter compiere un’impresa epica che li possa lanciare alla finale di Monaco. Qualcuno obietterà: “Un momento, prima bisogna giocare l’eventuale semifinale!”  Eh no, se il Milan batterà gli spagnoli, la voce del satellitare dirà: ”A 490 km Monaco, stadio Allianz Arena, non ci sono più  rotonde!!”.

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