Saponara e Balotelli, the day after. Coppa Italia, i ragazzi li aveva solo il Milan. Lega-Abodi: l’alleanza tra Juve e Inter…

13 Gen 2013 20:45
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JUVENTUS-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

12.01.2013 00:00 di Mauro Suma

Un noto giornalista esperto di calciomercato, Alfredo Pedullà, commentava così su Rai Sport il passaggio di Riccardo Saponara al Milan: “Il Milan ha fatto in 10 ore quello che l’Inter non ha fatto in 20 giorni”. Al di là della valutazione, discutibile come tutte le affermazioni che si fanno nel calcio da parte di tutti, ma che intanto c’è, quello che pesa è l’incrocio fra Milan e Inter sul giocatore. Aggiungo che c’era anche la Juventus. Anche se il particolare, vero, è superfluo, primo perché nel calcio oggi a me e domani a te e poi perché non voglio farmi la pipì addosso. Torniamo a Milan e Inter. Ecco come, forse, si tengono per mano, in una collana ideale di dichiarazioni, la frase cronistica di Pedullà e quella dirigenziale di Piero Ausilio, ds dell’Inter, ieri in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport. Ausilio, il “Piero” della conferenza stampa di presentazione di Cassano a fine Agosto, dice: “Abbiamo un diritto di prelazione sulla cessione di Mario”. Quello che fa sorridere è che Ausilio sa perfettamente che Balotelli non verrà mai al Milan, come hanno più volte dichiarato Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Perché allora cercare la prima pagina con una frase, primo aggirabile (le prelazioni con le Società lasciano il tempo che trovano, è il giocatore che decide dove va) e secondo ininfluente ai fini di un risultato finale già noto, su Balotelli, proprio il giorno dopo Saponara? Che sia vero allora quanto sostiene Pedullà? Ma anche se fosse vero, non sarebbe più saggio e adeguato metabolizzare il “buco” e caricarsi per rendere pan per focaccia alla prima occasione? Sono domande, sono dubbi, fatte e pensati con il massimo del rispetto ma che si fanno strada. Anche perché l’Inter era anche su Tevez un anno fa, salvo poi dissolversi nel momento in cui è sparito il Milan dall’orizzonte mediatico sul giocatore. Resta da capire se la risposta di Ausilio-Branca al Saponara-day era più diretta al fronte esterno o più funzionale al fronte interno. Anche perché, con Quintero, l’Inter ha comunque la possibilità di prendere un buon giovane e di tenere il punto. Più ci penso e più mi torturo: ma che c’entra Balotelli con Saponara e Quintero???

Juventus-Milan, Coppa Italia, la diretta Rai, lo stadio pieno, una grande serata di pieno d’ascolto e di calcio tirato. Poteva vincere il Milan, poteva vincere la Juventus, si poteva andare ai rigori. Alla fine ha vinto la Juventus, senza polemiche e senza moviole. Che bisogno c’era quindi di instillare la goccettina di velenuccio nel post-partita? Il Milan ha schierato la formazione titolare, mentre noi abbiamo messo i ragazzi che non giocavano da tempo. Non c’è nemmeno bisogno di firmarla, come frase. Diciamo che è facilmente attribuibile. Ma niente polemiche sterili. Discutiamola nel merito. La Juventus ha tenuto fuori Marchisio e Chiellini per infortunio, Quagliarella per squalifica e Vucinic per precauzione (caviglia). Per scelta di turn over ha tenuto in panchina solo Pirlo, anche se il bresciano era presente per errore sulla distinta pre-partita. Il Milan dal canto suo aveva fuori Robinho, Constant, Bonera, Yepes e Zapata per infortunio. Sui portieri pari siamo, Storari il portiere di Coppa Italia così come Amelia all’indomani del ritorno fra i pali come titolare di Abbiati contro il Siena. E a proposito di ragazzi, il più giovane della Juventus era Marrone (classe 1990), mentre il Milan ha finito la partita con Bojan (’90), De Sciglio ed El Shaarawy (’92) e Niang (’94). Dal canto suo i bianconeri avevano in campo i collaudatissimi Bonucci, Barzagli, Caceres, Lichtsteiner, Vidal, Giaccherini, Isla (lui anche costosissimo), Giovinco e Matri. Giocatori che è normale trovare, chi più chi meno, nelle formazioni della Juventus in Campionato. Perché allora sminuire l’equilibrio della partita? Le formazioni-2 di Coppa Italia, che peraltro il calcio italiano ben conosce, sono ben altra cosa da quella schierata dalla Juventus contro il Milan. A meno che il protagonista della frase post-partita non cerchi di farsi forza per aver visto anche lui una Juventus non brillantissima. Se il Milan fosse stato solo un po’ più accorto e avveduto in difesa e in porta, oggi sarebbe, anche meritatamente, in Semifinale. Con la qualificazione che è stata forse più figlia dei demeriti difensivi del Milan che dei meriti della Juventus. Ma toccherà a Donadoni fare chiarezza sul tema.

La partita a scacchi in Lega, continua. Abodi o Simonelli? Simonelli o Abodi?  Il braccio di ferro è curioso. Perché non può riguardare solo ed esclusivamente la presidenza della Lega in quanto, non essendo stato cambiato lo Statuto, i poteri del numero 1 di via Rosellini sono davvero relativi. E’ più probabilmente accaduto che la genesi delle due candidature abbia riscritto gli schieramenti e radicalizzato i fronti contrapposti. Alla Lega non cambierà con ogni probabilità la vita l’elezione di uno o dell’altro candidato, ma ormai si è spaccato il fronte delle grandi e i big si guardano con diffidenza. E’ più una questione di sospetti che di contenuti. I vantaggi se vince un fronte o un altro sono piccoli, amesso che ci siano, comunque sia niente di rilevante. Ma nel calcio di oggi tutto conta e tutto pesa. Intanto il Napoli, con il presidente De Laurentiis, si sta avvicinando al fronte favorevole ad Ezio Maria Simonelli. Per cui in questo momento, se dovessimo tornare al clima delle sette sorelle, troveremmo Juventus-Inter-Roma-Fiorentina con Abodi e Milan-Lazio-Napoli con Simonelli. Se Milan e Juventus fossero sullo stesso fronte, sarebbe subito Santa alleanza. Adesso che fianco a fianco si trovano Juventus e Inter, invece, che cos’è?

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