Scarpini fa i complimenti al Milan: ”Bravi, hanno il DNA europeo”

25 Nov 2012 20:45
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25.11.2012 10:40 di Riccardo Casali  articolo letto 1261 volte

Fonte: www.tuttomercatoweb.com

© foto di Roberto Scarpini

In primis se c’è una cosa che voglio fare, è fare in complimenti al Milan per aver conquistato gli ottavi di finale in Champions League. Lo dice chi, della Champions, sente anche un po’ la mancanza dopo averla frequentata per un decennio ininterrottamente. Ben per loro quindi, se sono riusciti a tovare in una stagione come questa un motivo da ricordare. D’altra parte per chi ha il DNA europeo e capace di ben ottenere ben 7 vittorie nelle ultime 23 gare di Champions questo è il minimo. Va avanti il Milan e lo farà forse anche la Juventus, brava nel trovare una vittoria contro un Chelsea mai così in crisi a questo punto della stagione nonostante una campagna estiva seconda solo a quella del Psg. Di motivi per gioire della propria squadra Andrea Agnelli ne conserva parecchi.
Peccato prosegua con questa ossessione sull’Inter. Sarò forse improprio nel chiamarla così ma, diversamente, non troverebbe ragione il fatto che all’inaugurazione di Corso Gaetano Scirea, già Corso Grande Torino, si sia cercata l’ennesima battuta ad effetto propagandistica sull’Inter.
Insomma, una giornata dedicata al ricordo di chi, come il capitano della Juventus, aveva rappresentato il club e il proprio ruolo nel calcio con una pacatezza e un rispetto per gli avversari che ha avuto pochi eguali in questo ambiente. Lui come Giacinto Facchetti. Facchetti e Scirea è diventata pure una popolare canzone degli “Stadio”, un bel motivo che in tanti dovrebbero ascoltare più spesso. Il presidente della Juventus, invece, ha scelto anche quel luogo per rivendicare, al solito, i suoi temi. Sempre stimolato dal mondo juventino della rete, è diventata quella l’occasione per parlare di Inter in maniera indiretta. “5 scudetti li hanno vinti di fila solo Juventus e Torino”. L’Inter no. La solita questione di Calciopoli. Questo il messaggio, non me ne voglia, “leggermente ossessivo” per contesto e situazione.
In questo clima, anche in questo clima, torna quello che i tifosi nerazzurri con il sorriso definivano il derby del cuore. Milan-Juvetus, le regine della spartizione, ritorna a quasi un anno di distanza dall’affaire Muntari. E se la scorsa stagione Adriano Galliani, per sua stessa ammissione, girava con il goal non goal del ghanese sullo sfondo del proprio smart phone, quest’anno le cose sembrano andare diversamente e cioè sembrano essere tornate quelle da “derby del cuore”. Deve essere stato il potere di mesi vissuti a grande distanza in classifica. Mai così importante nell’era dei tre punti. Evidentemente in questo momento è facile scegliere un nemico comune.
L’Europa dice che per l’Inter è stata la sconfitta più dura della stagione ma anche la meno importante. Il paradosso è che, a parte gli estremi della gara, primo minuto e ultimi 5, il match l’ha fatto l’Inter meritando sicuramente più di quanto fatto dai russi. E’ stata la serata di esordio per tre giovani, che hanno pagato diversamente lo scotto dell’inesperienza. Molto bene Benassi e Romanò, meno Donkor entrato sul finire dei 90 minuti e sfortunato protagonista delle reti 2 e 3. Il ragazzo è un classe ’95. Ci sarà tempo per lui di acquisire la giusta e importante esperienza per essere un uomo da Inter. Noi non possiamo far altro che fare un grande in bocca al lupo. Si ricomincia da Parma recuperando, laddove possibile un po’ di uomini. La storia dice che si tratta di gare difficili, l’attualità indica che i tre punti non ci debbono sfuggire, non è il momento migliore ma la necessità è chiara. Invertire la rotta e ricominciare a scalare la vetta. Siamo l’Inter, a testa alta. 

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