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Redazione MilanNews
Ieri, 7 febbraio 1992, i dodici stati dell’Unione Europea hanno firmato il trattato di Maastricht, oggi nasce Adrià Carmona Perez. A Igualada, paese catalano di circa 40 mila abitanti tra i Pirenei e il Mediterraneo, la famiglia Carmona da alla luce il primogenito di famiglia. 750 chilometri separano Igualada dall’Italia, il presente dal futuro del piccolo catalano. Non ditelo ad alta voce, lui ancora non lo sa. Confucio insegna: “Studia il passato se vuoi prevedere il futuro”.
Ecco dunque che nel 1999, insieme all’entrata in vigore dell’Euro, il piccolo Adrià entrerà nel mondo del calcio. A soli 7 anni inizia a giocare per la squadra del paese, società all’interno della quale collaborava anche il capo osservatore dell’Espanyol che non ha esitato ad invitarlo ad un provino della società di Barcellona. Il bivio. Il talentuoso giovane, da sempre tifoso dei blaugrana viene a stretto giro di posta contattato proprio dall’ F.C. Barcelona. Incredibile, un sogno. Come un microscopio osserva gli avvenimenti nascosti della sua anima e senza saperlo si ritrova conteso dai due club più importanti del capoluogo. Espanyol contro Barcellona. Il cuore, la mente e la passione per il calcio lo trasformano in pendolare. Se ti piace il fútbol ti affidi ai massimi esperti nell’insegnamento di questa disciplina.
Barcellona – Quattordici giorni di provini per la naturale conseguenza… Maglia in miniatura del grande Barca sulle sue piccole spalle. 140 chilometri tra andata e ritorno per aggiungere giorno dopo giorno tasselli per costruire il Carmona calciatore. La cultura samurai insegna: ‘Sonoae arene urie nasci’. (Se sei preparato bene, non c’è niente da temere). A 14 anni, dopo parecchi sforzi soprattutto da parte della famiglia, si stabilizza nella Masìa.
Le fragilità di un ragazzino si palesano nel momento del distacco. I tuoi cari non sono più a portata di abbraccio e la tua vita è da dividere tra scuola e calcio, calcio e scuola. L’orologio biologico impazza, ti trascina e ti trasforma in ometto molto più rapidamente di quello che la vita di un qualsiasi ragazzino farebbe. Grandi per diventare grandi. Lontano dal campo Adrià è un ragazzo socievole che del calcio fa anche un’arma di socializzazione di massa, tutti lo cercano per giocare, tutti vogliono vincere. Dal sociale alla Sociale. La scuola Sociale non lo entusiasma ma allo stesso tempo si applica e si diploma a 18 anni.
L’emozione più grande – Il palcoscenico dei big, un prato intriso di profumi, emozioni e brividi che altrimenti si potrebbero godere solo via etere. La Nike Premier Cup ha dato l’opportunità a Carmona di calcare il palcoscenico della Greater Manchester giocando all’ Old Trafford la finalissima del prestigioso torneo giovanile, poi vinto, contro il San Paolo.
Sul tetto d’Europa – Nel 2008 Carmona partecipa agli Europei Under 17 con la Rojita in Turchia. Di un anno più giovane rispetto ai colleghi, trova spazio e minutaggio importante per aggiungere quei famosi tasselli alla composizione dell’Adria calciatore e vincere una competizione tanto prestigiosa.
Grandi nomi – Vive da protagonista invece il mondiale Under 17 disputatosi in Nigeria nel 2009. Con la Selección nacional de fútbol de España vince il proprio girone a punteggio pieno realizzando 2 gol in tre partite. Che squadra! Con Carmona giocano Isco (ex Valencia attuale attaccante del Malaga), Alvaro Morata (una presenza in questa stagione con la casacca blanca del Real Madrid) Iker Muniain (delantero dell’Atletico Bilbao). Tra tanti nomi, o meglio cognomi, quello del numero 11 delle furie rosse si mette in risalto. Gol anche nei 16esimi di finale, per gli uomini di Gines Melendez “solo” un terzo posto.
Questione di mentalità – Al Barca c’è una filosofia comune che tutti conoscono e non è più un segreto. A tutte le età, in tutte le categorie stesso modulo di gioco e stessi input; possesso palla e passaggi che stordiscono rimbombando nella mente degli avversari come un “tiki-taka”. In principio fu Taylor. Come una macchina perfetta ognuno sa cosa deve fare e salendo di categoria la differenza non si sente, il salto è più piccolo di quello che sembra. In Spagna Carmona si esprime al meglio come esterno d’attacco, destra o sinistra per lui non cambia. Mancino naturale, dotato di tecnica sopraffina ricopre la casella che Messi occupa nei “grandi”. Proprio la Pulce è l’idolo di Adrià, come biasimarlo…
Nella cantera gioca al fianco di calciatori che hanno avuto più fortuna, almeno per ora. Thiago Alcantara, Bojan, Oriol J. Romeu (questa stagione una presenza in prima squadra con il Chelsea) e Ruben Rochina attualmente ai Blackburn Rovers (vanta già una rete stagionale) suoi ex compagni.
Nella vita incontri degli ostacoli che rallentano il tuo tragitto, l’importante è avere ben presente la meta finale. Il lavoro ti permetterà di raggiungere qualsiasi destinazione.
Il momento più difficile – Tre anni fa, ultimo anno spagnolo. Adrià, nella sua carriera blaugrana ha spesso giocato con ragazzi di un anno più grandi, le sue qualità lo hanno sempre aiutato a ridurre notevolmente il gap, l’ultima stagione però una serie di infortuni lo ha costretto ai box. La sofferenza lo attanaglia e vedere ragazzi con le tue qualità andare avanti ti demoralizza. Lo stiramento di 13 centimetri al flessore prima e la rottura della clavicola poi sono due belle tegole e rallentano notevolmente la sua crescita… Nonostante ciò ha avuto la fortuna di allenarsi con la prima squadra di Guardiola. Scusate se è poco.
Nuova vita – La coppia Pederzoli-Galli arriva in Spagna per visionare i talenti della cantera e si accorgono di Carmona. Cambiare vita. La scelta non è facile ma raggiungere un club importante come il Milan aiuta nella scelta. Era giunto il momento di cambiare. La curiosità. Adria arriva nella stessa sessione di mercato nella quale Ibra arrivò a Milano, anche lui sponda Barcellona.
Dal sole alla nebbia – Il distacco dalla famiglia e dalla fidanzata esistono, poi quante differenze! Milano piace, è una bella città, tanto quanto il capoluogo della Catalogna, certo, passare dalle belle giornate al freddo e alla nebbia di Milano… Non cambia l’amore e la passione per la pelota. Le differenze tra due paesi confinanti sono più grandi delle distanze geografiche, il modo di interpretare il calcio non è lo stesso. A Milano cambia ruolo e le impostazioni tattiche sono più rigide ma tutto lo aiuta a crescere. Da esterno d’attacco a trequartista puro. Con Giovanni Stroppa la prima stagione rossonera per arrivare oggi ad essere punta alta del diamond proposto da Aldo Dolcetti.
Milanello lascia il segno. Anche Carmona rimane impressionato dalla club house dei rossoneri, un calciatore ha tutto per fare bene, conta solo scendere in campo.
Oggi – Attualmente è un punto fisso della Primavera del Diavolo dove ha già realizzato due gol e tanti assist (due nell’ultima sfida, il big match a Varese). La speranza, come quella di tutti i giovani rossoneri è quella di sfruttare ogni piccola occasione che si presenta davanti e sognare la prima squadra. Un obbligo morale.
Post Originale:
SCOPRIAMO IL ROSSONERO – Dalle stelle alle stelle, destinato a brillare