Senza un attimo di tregua

Milan news

A sole 67 ore dalla fine di un’impegnativa semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, il Milan torna in campo a Udine per un’altra sfida difficile contro la squadra di Guidolin terza in classifica e imbattuta in casa in campionato.

11.02.2012 01:08 di Davide Bin  

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il ciclo terribile continua e prevede un’altra tappa “di alta montagna”, per usare una similitudine ciclistica: dopo la sfida contro la Juventus, ecco l’Udinese, un’altra bianconera per un’altra sfida ad alto coefficiente di difficoltà. Nell’ambiente rossonero, soprattutto fra i tifosi, si avverte un po’ di depressione e scoramento per gli ultimi risultati negativi e si imputa alla squadra una certa mancanza di cattiveria agonistica e determinazione, diagnosi peraltro giusta visto che sia Allegri che alcuni giocatori (Ambrosini) hanno parlato dello stesso problema in questi giorni. Tutto giusto, tutto condivisibile, ma bisogna pur ricordare che il Milan sta giocando ininterrottamente ogni tre giorni dal 15 gennaio e avrà una settimana di “tregua” solo dopo la partita di Cesena del 19 febbraio; un mese abbondante in cui Allegri in pratica ha potuto solo eseguire allenamenti defatiganti (dopo le partite) o di rifinitura (prima delle partite), costretto a viaggiare (in caso di trasferte) e giocare spesso, quasi come una squadra di “Globetrotters”. In queste condizioni è difficile mantenere una buona condizione fisica e, soprattutto, pretendere che i giocatori siano sempre al massimo della motivazione e delle energie “mentali”, soprattutto se tutte le partite, come in questo periodo, sono complicate e contro avversari molto competitivi e i tanti infortuni non permettono un adeguato turn-over per gestire le forze dei giocatori. Prendete proprio il caso di questi giorni: il Milan ha terminato la partita contro la Juventus mercoledì sera poco prima delle 23 e si è trattato di una partita che sicuramente ha preteso un grosso dispendio di energie psico-fisiche; Allegri ha avuto a disposizione solo due giorni per preparare la partita di Udine che, oltretutto, causa prossimo impegno in Champions League si gioca alle 18 e non in prima serata; come si può pretendere che i giocatori ricarichino subito le pile e siano pronti a sfidare alla pari sul piano psico-fisico una squadra che non ha nemmeno giocato in settimana? A complicare le cose c’è il fatto che dall’infermeria non arrivano buone notizie, cioè nessun infortunato di lungo corso è recuperato per Udine (solo Abate rientra dopo aver saltato la partita contro la Juve) e l’unico turn-over è fra gli squalificati (rientra Nocerino ed esce Van Bommel); in più c’è l’assenza di Ibrahimovic che comincia a scontare la squalifica rimediata domenica scorsa contro il Napoli, per un gesto ingenuo ed evitabilissimo, ma che ha ricevuto una sanzione esagerata e, soprattutto, ingiusta se si pensa che chi ha commesso lo stesso errore l’ha fatta franca con i direttori di gara e anche con la prova televisiva (dov’è la giustizia in tutto ciò?).

Dopo tutte queste premesse, bisogna anche aggiungere che il Milan deve comunque cercare di vincere a Udine dopo troppi passi falsi in questo inizio di 2012; non sarà assolutamente facile su un campo ancora imbattuto in campionato e contro una squadra che ha bloccato tre volte sul pareggio il Milan di Allegri in altrettanti precedenti: il pirotecnico 4-4 di un anno fa, lo 0-0 all’ultima giornata di campionato con il Milan già campione d’Italia e l’Udinese pronta a festeggiare l’accesso ai preliminari di Champions League (poi eliminata da quello stesso Arsenal che ora attende al varco il Milan) e l’1-1 dell’andata in cui El Shaarawy segnò la sua prima rete con la maglia rossonera. Proprio il Faraone, in gol anche contro la Juventus mercoledì, potrebbe diventare improvvisamente il punto di riferimento in avanti, soprattutto finchè Robinho continuerà a sbagliare gol in modo allucinante, a meno che Allegri non si decida a lanciare Maxi Lopez, che fino ad ora ha giocato solo spezzoni microscopici di partita; senza Ibrahimovic qualcosa bisogna pur inventarsi e basta pensare che il cannoniere principe della squadra in campo a Udine sarà Nocerino, cioè un centrocampista; a proposito di centrocampisti, Allegri non ha scelta, perchè ancora una volta ne ha solo quattro a disposizione e quelli giocheranno, con Seedorf trequartista, Ambrosini centrale al posto di Van Bommel e Nocerino ed Emanuelson ai lati del capitano. In difesa con il rientro di Abate a destra e la conferma della coppia centrale Thiago Silva-Mexes, rimane il dubbio su chi schierare a sinistra (Antonini, Mesbah o magari Zambrotta) e anche da queste notizie sulla probabile formazione si capisce che Allegri non ha molta possibilità di concedere riposi o pause; in pratica un giocatore si riposa se è infortunato o squalificato, ma se è disponibile va in campo senza sosta e questo pregiudica un po’ il rendimento individuale e di squadra. A questo punto, però, è vietato sbagliare ancora e bisogna trovare le forze, l’orgoglio, le motivazioni, la rabbia per riuscire finalmente a vincere un confronto diretto e rilanciarsi, recuperando autostima e consapevolezza della propria forza, che fatalmente diminuiscono nei momenti difficili. Chissà che anche l’assenza di Ibra non aiuti a spronare una squadra che non può affidarsi alla soluzione più semplice, cioè “palla a Ibrahimovic e ci pensa lui ad inventare qualcosa”; senza lo svedese tutti devono sentirsi più responsabilizzati e devono moltiplicare gli sforzi, come avvenuto nella scorsa stagione quando la squadra ottenne ottimi risultati, compreso il 3-0 nel derby, proprio in concomitanza con le assenze di Ibra per squalifica. sarà oltremodo importante rimanere uniti e compatti e anche i tifosi devono dare il loro contributo; non è il caso di rivolgere critiche o di fare polemiche, per quelle ci sarà eventualmente tempo a fine stagione o ad obiettivi falliti; ora bisogna solo pensare a far sentire il sostegno e l’incitamento alla squadra in un momento delicato e difficile, perchè nulla è compromesso e se ci crediamo tutti insieme con fiducia ed entusiasmo sarà più facile affrontare e superare questo periodo decisivo che non è certo iniziato nel migliore dei modi.      

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