Senza Xavi gli alieni sono più terreni, ma la prestazione dell’andata fa paura

Milan news

03.04.2012 11:00 di Emiliano Cuppone   articolo letto 166 volte

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Abbiamo analizzato il Barcellona la scorsa settimana, mettendo in luce quelli che sono i numeri strabilianti della squadra più forte di sempre. Oggi, a 6 giorni di distanza, ci soffermiamo sulle risultanze della partita d’andata, vera e propria cartina al tornasole del confronto fra le due squadre.
Il Barcellona ha dominato la partita a San Siro, ha chiuso il match con un possesso palla pari al 65%, semplicemente impressionante, hanno completato l’86% dei 681 passaggi tentati (pauroso se si pensa che il Milan ne ha fatti solo 373). La manovra si è sviluppata come al solito in maniera equilibrata con una leggera propensione per il lato destro (il 35%), sfruttando le iniziative di Dani Alves, sempre molto coinvolto nell’azione e l’operato di Messi che si è allargato a ripetizione sul lato di Antonini a creare superiorità. Da quel lato è partita anche la manovra del Milan però, ribadendo che il brasiliano può essere l’anello debole della catena difensiva di Guardiola.
Gli alieni in blaugrana, nonostante una difesa rossonera pressoché impeccabile, sono arrivati al tiro ben 18 volte, i pericoli più grandi sono arrivati da sinistra (il 21% delle occasioni del Barça sono arrivate da quel lato). Attenzione a concedere ancora così tanto, a San Siro con tenacia ed un po’ di fortuna il diavolo ha chiuso a reti inviolate, ma i catalani vanno in rete il 17% delle volte che arrivano al tiro in Champions, e viaggiano con una media di 3,3 gol a partita.
Numeri che spaventano, ma c’è un notizia positiva per il Milan, salvo sorprese, infatti, Xavi Hernandez non dovrebbe essere della partita, almeno non dall’inizio. Lo spagnolo è il vero fulcro del Barcellona, ne abbiamo già analizzato i numeri settimana scorsa dimostrando come sia lui l’unico insostituibile in mezzo al campo, ma soffermiamoci su quello che è riuscito a fare a San Siro. Il numero 6 ha messo a segno il 91% dei 124 passaggi che ha cercato (superata la sua media Champions che è di 121), ha trovato ben 3 passaggi chiave (capaci di mettere i compagni in condizione di segnare) in un match in cui il Milan si è difeso benissimo. La valutazione del mediano spagnolo è stato la migliore dei suoi e quindi del match, un 8,12 di rating che ha spaventato il diavolo in casa propria.
Guardiola dovrà sostituire Xavi, ma come detto sembra impossibile, alle sue spalle i giocatori che effettuano più passaggi sono Busquets con 90 di media (molti dei quali però proprio per i piedi sapienti del numero 6), seguito da Thiago con 86,2 e Fabregas con 85 passaggi a partita. Quasi sicuramente, sempre se Xavi non ci fosse (mai dire mai), sarà uno di quest’ultimi due a sostituirlo, con molta probabilità Fabregas, più esperto ed avvezzo alle grandi sfide di Champions. L’ex Arsenal spedisce a destinazione l’85,6% dei passaggi che tenta (Thiago Alcantera ha una media ottima pari al 92,6%), al pari di Xavi ha una media di 2 passaggi chiave a partita. La gestione della sfera, però, non è la stessa, un dato su tutti è quello dei turnovers (ripartenze regalate all’avversario su errore in fase d’impostazione) per Thiago Alcantera sono 1,2 a partita, per Fabregas 0,5, pochi ma comunque superiori agli 0,2 concessi da Xavi nonostante la mole impressionante di tocchi.
In avanti a San Siro ha brillato Messi, 6 tiri per lui, 4 dribbling riusciti e 2 passaggi chiave, ma a risultare più pericoloso è stato Alexis Sanchez. L’ex Udinese è stato la vera spina nel fianco per la difesa di Allegri, contenuto grazie ad una prova splendida di Antonini, il cileno ha impressionato per velocità e capacità di sfruttare i traccianti che gli venivano serviti dai piedi buoni che gli agivano alle spalle. El ninho maravilha è andato al tiro per 2 volte, ha creato almeno altre 2 occasioni pericolose, fermato prima da Abbiati e poi da un grandissimo intervento di Antonini. Sanchez viaggia in Champions con 2 gol in due presenze da titolare, in campionato, nonostante i tanti infortuni, ha già messo a segno 8 gol e 3 assist, occhio alla verve dell’ex friulano quindi.
Nella linea difensiva blaugrana brilla Mascherano, l’argentino viaggia ad una media di 3,6 tackle a partita, intercetta 3,5 volte la sfera in un match, perde il pallone sulla pressione avversaria solo 0,3 volte e 0,4 concede la ripartenza agli avversari con un suo errore d’impostazione, nonostante nasca centrocampista sembra lui la vera colonna arretrata del Barça.
Ancora una volta la tattica è chiara, c’è poco da dire il Barcellona è immenso, superiore a qualsiasi altra squadra sul piano del palleggio e del controllo della partita. Massimiliano Allegri non può fare altro che provare a limitarne l’iniziativa, cercando la ripartenza, con l’abnegazione tattico-difensiva dell’andata, provando a sfondare a sinistra quando Dani Alves si scopre lasciando il fianco alle ripartenze veloci, potendo prendere in velocità la difesa non impeccabile di Guardiola. Qualora Xavi dovesse dare forfait, però, il centrocampo rossonero avrebbe un po’ più di respiro, Ambrosini potrebbe preoccuparsi con più libertà di Messi, Boateng potrebbe dover ripiegare di meno e potrebbe alzare il raggio della propria azione. Ancora una volta per il Milan ci vorrà abnegazione, tanta corsa, sudore ed un po’ di fortuna, magari sfruttando la voglia di riscatto di Ibrahimovic nello stadio che l’ha quasi rifiutato, magari provando a gettare nella mischia quel Pato che già nel girone seppe mandare al tappeto i blaugrana.

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