Si ritorna alla terra dei tulipani: Eriksen in arrivo a giugno. Ma a gennaio altri giovani talenti potrebbero vestire la maglia rossonera

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Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Tuttoverbania.com ed EcoRisveglio.

12.10.2011 00:00 di Giulia Polloli  

© foto di Giulia Polloli

In questo lento approccio al campionato targato Milan, la squadra che deve difendere lo scudetto cucito sulla maglia, balza agli occhi e soprattutto agli onori, od oneri che dir si voglia, delle cronache la necessità di svecchiare un reparto in particolare. Il centrocampo rossonero è forse quello che più ha bisogno di nuova linfa in questo momento e soprattutto in chiave futura. Nessuno toglie o vuole sminuire il ruolo fondamentale che i vari Van Bommel, Ambrosini, Seedorf stanno comunque avendo in questa squadra colpita duramente dagli infortuni. I senatori rossoneri hanno risposto sempre in modo encomiabile con la loro classe e la loro esperienza, ma cominciano ad andare in apnea. Alle loro spalle, nel caso di un forfait ulteriore, non ci sono uomini su cui poter puntare. Per questo il Milan si muove per ottenere Montolivo a gennaio dalla Fiorentina, che con i neo-acquisti Nocerino e Aquilani potrebbe garantire un ampio margine di turnover nel delicato compito della mediana. Ma ancora non basta, il Milan ha bisogno di continuità, non solo in questo torneo ma soprattutto in chiave futura. Per questo gli emissari rossoneri si stanno muovendo nel territorio dei tulipani per cercare di riempire il bouquet di nuovi fiori profumati. Il nome che più sembra essere di prossima firma rossonera è quello di Christian Noorgard, centrocampista in erba che però si è fatto notare dagli addetti ai lavori per classe innata e buona tecnica. Potrebbe arrivare a Milanello e farsi le ossa con la Primavera, prima di calcare il palcoscenico importante della prima squadra. Altro obiettivo, di marca orange è Christian Eriksen, in forze all’Ajax, club che già nel corso degli anni ha trattato molti affari con via Turati: su di lui sono stati puntati i riflettori di marca Liverpool e Manchester City, ma il giocatore non ha voluto abbandonare i colori che l’hanno lanciato, non a caso, nel calcio che conta, con l’obiettivo di ultimare la propria crescita calcistica in una sorta di famiglia. Il Milan rimane dunque alla finestra, dopo l’interessamento estivo, sviato dalla volontà ferrea del giocatore. Si tratta anche per assicurare ai pali rossoneri un degno successore ad Abbiati ed Amelia. Il giocatore in questione è Mihaylov, portiere del Twente. Ma questa operazione sembra essere destinata al mercato estivo, visto che comunque il Milan, tra i pali, ha ancora giocatori che possono garantire continuità e risultati: perché scusate la sottolineatura, Abbiati non può e non deve essere sminuito dalla prestazione dell’ultimo minuto in quel di Torino.
Ma torniamo al presente e agli appuntamenti che il Milan non può assolutamente più sbagliare. Sabato sera a S.Siro arriverà Devis Mangia. Allenatore emergente, ma che ha dimostrato di essere riuscito ad inculcare ai suoi ragazzi l’idea di calcio che tanto piace non solo a Zamparini, che da mangia-allenatori sembra essersi trasformato in dispensa consigli e politologo soprattutto nei confronti dell’uomo di vertice rossonero. Devis Mangia reduce da un campionato Primavera eccellente (perse la finale per un soffio) con il Varese, passato al Palermo per guidare, anche qui, i giovani rosanero, si trova ora proiettato in quel ciclone calcistico targato Palermo. Ha una squadra che esprime un buon calcio e che sembra affamata di gol dal primo all’ultimo dei novanta minuti regolamentari. Non sembra aver pagato lo scotto del salto di categoria, i rosanero dunque arriveranno a Milano con il coltello tra i denti, consapevoli che fare il colpaccio a S.Siro li porterebbe sugli altari calcistici, ma soprattutto il loro successo contribuirebbe ad allontanare ulteriormente i Campioni d’Italia dalla vetta.
E come risponderà Allegri? Con la solita serenità. Perché l’allenatore toscano è conscio di avere a disposizione una squadra che sta per ritrovare i suoi punti di riferimento. Nessun dramma alle parole di Ibrahimovic, nessuna preoccupazione per l’impresa che si è chiamati a compiere. Il Milan ritrova Robinho, pedina fondamentale lo scorso campionato, dotato di fantasia e imprevedibilità: un osso duro per Pisano e compagni. Il Milan punta tutto sull’orgoglio di Ibrahimovic, chiamato a trainare i suoi verso la vittoria. Accanto a lui Cassano, che rientrerà dopo gli impegni della Nazionale. Nessuno stravolgimento nello schieramento di Allegri dunque, nessun nuovo ingresso, se si esclude la possibilità che Mexes venga fatto esordire dal primo minuto, nonostante sia ormai rientrato in condizione. In panchina pronti Inzaghi ed El Sharaawy che, come già ho sottolineato, già lo scorso anno in fase play off aveva creato scompiglio proprio nella zona di competenza del buon Pisano. Una partita che al Milan serve per rilanciarsi in campionato. L’avversario è di quelli da non sottovalutare e nel contempo di quelli che regalano motivazione in surplus. Allegri è chiamato alla vittoria, a gran voce, per ridare concretezza alla stagione rossonera, per ridare al Milan le giuste chances per combattere su ogni fronte e soprattutto per rendersi ancora una volta squadra desiderabile in vista dei prossimi movimenti di mercato che, come si evince dai primi viaggi intercontinentali di Braida, sta cercando di battere i concorrenti con largo anticipo.

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