Sovrabbondanza di difensori: chi resta e chi parte? Decidono Inzaghi e il mercato

ARMERO, SECONDO VOI PUÒ ESSERE IL TERZINO SINISTRO TITOLARE?

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La stagione 2014-15 verrà ricordata quale anomala nella storia del Milan targato Silvio Berlusconi; dal 1998-99 infatti, la formazione rossonera mancava all’appuntamento europeo. L’assenza dalle coppe internazionali riduce drasticamente impegni e minutaggi con conseguenza che la rosa a disposizione verrà sottoposta a minor rotazione. Con l’addio al “Turn over” – sdoganato fin dai tempi di Fabio Capello – il neo mister Filippo Inzaghi potrà concentrarsi su un più ristretto numero di calciatori. Analizzando le componenti della rosa milanista balza all’occhio una sovrabbondanza di elementi nel reparto difensivo: ad oggi con gli sbarchi a Casa Milan del portiere Diego Lopez e del terzino sinistro Pablo Armero aggiunti al già integrato Alex e al ritorno di Rami, il numero di difensori rossoneri arriva a quota 15. Con Inzaghi che dovrebbe, salvo soprese o cambiamenti nel corso della stagione, schierarsi con la retroguardia a 4 elementi più il portiere (ruolo in cui è sicura la partenza di un esponente: Gabriel ad oggi il favorito) qualcuno dovrà sicuramente lasciare la società rossonera da qui a fine mercato. Con i nuovi arrivi sicuri di restare, ad oggi l’unico certo della permamenza in organico per la stagione avvenire è Mattia De Sciglio. Per il giovane terzino rossonero – almeno per quest’anno – sembra esser venuto a meno la tanto vociferata offerta del Real Madrid. I quattro titolari quindi sulla carta partendo da destra dovrebbero così essere: De Sciglio – Rami – Alex – Armero; fra le riserve la situazione è in divenire. Per duttilità ed esperienza in uno spogliatoio che ha visto rottamati nelle ultime stagioni i suoi senatori, Daniele Bonera e Cristian Zaccardo (il campione del mondo 2006 ha però molte offerte) hanno maggiori chances di continuare a frequentar i campi di Milanello. Abate e Mexès sono i nomi che hanno più appeal internazionale; entrambi reduci da annate disputate al di sotto delle loro potenzialità i due biondi hanno anche in comune la scadenza di contratto fissata al prossimo giugno, il Milan proverà a rinnovare con i due giocatori limitando l’offerta ai propri parametri, assumendosi dunque il rischio di perder i calciatori gratis; così se da qui a fine mercato arriverà l’offerta giusta l’italiano e il francese si separeranno dal Diavolo. Più complicata la situazione di Christian Zapata. Il colombiano arrivato a Milano nel 2012 come tappa buco alla cessione di Thiago Silva, è reduce da un 2013 double face: ottimo al mondiale ma praticamente mai utilizzato nella gestione Seedorf. Ad oggi grazie alla vetrina brasiliana Zapata è l’unico a suscitare interesse in altri club – Juve su tutti -, ma pare aver convinto anche Inzaghi che sembra più disponibile a far partire Mexes. Addio sicuro invece per lo spagnolo Didac Vilà, mai visto a San Siro e vicino al ritorno definitivo in terra iberica al Cordoba. Ultimo interprete è Michelangelo Albertazzi. Il bolognese rientrato alla base dopo le esperienze positive al Getafe e al Verona, è stato impiegato con costanza nella tournèe americana non dispiacendo. Prodotto del vivaio negli anni futuri se il Milan tornerà in Europa Albertazzi sarà un elemento importante per i parametri Uefa, intanto anche per questa stagione potrebbe aggiungere al proprio curriculum una nuova esperienza in prestito sempre però sotto la lente di ingrandimento della casa madre, non più disposta a commetter gli errori effettuati con Matteo Darmian e Davide Astori, giocatori cresciuti nel Milan ed oggi pedine importanti del mercato italiano. Duttilità e sovrabbondanza ma parametri decisamente lontani dagli standard rossoneri, che negli elementi difensivi vanta una grandissima tradizione, per Filippo Inzaghi è tempo di scelte importanti su chi resta e chi va, magari pensando a chi nella sua carriera di grande bomber l’avrebbe potuto annullare sul terreno di gioco.

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One di Dario Paolillo
CrozzoPizzo.it

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